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Fossili

Ecco perché il petrolio schizzerà con le sanzioni Usa all’Iran

Le sanzioni di Washington contro Teheran potrebbero spingere i prezzi del petrolio sopra i 90 dollari al barile nel quarto trimestre secondo la stima di Amrita Sen (Energy Aspects)

La Casa Bianca ha ufficialmente dato il via alla prima tranche delle sanzioni economiche contro l’Iran, decise all’indomani del ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano, stabilito dal presidente Donald Trump lo scorso maggio.

Le sanzioni avranno effetto da oggi alle 18 ora italiana e impediranno a Teheran di acquistare dollari, acciaio, alluminio, oro e altri metalli preziosi, oltre a rendere fuorilegge l’acquisto di debito sovrano dell’Iran e di automobili prodotte nel Paese mediorientale.

L’ANALISI DI ENERGY ASPECTS

Il secondo pacchetto di sanzioni, che poi è il più importante, entrerà in vigore il 5 novembre e punta a ridurre a zero le esportazioni di petrolio iraniano. Amrita Sen, capo analista del settore petrolifero a Energy Aspects, ha dichiarato in un’intervista a Cnbc che le sanzioni di Washington contro Teheran potrebbero presto spingere i prezzi del petrolio sopra i 90 dollari al barile nel quarto trimestre. Ieri sera il Wti guadagnava l’1,6% a 69,56 dollari al barile mentre il Brent saliva dell’1,1% a 74,04 dollari.

IL COMMENTO DI SEN

«Molti pensano pensano che la Cina possa semplicemente comprare tutto il petrolio iraniano», ha osservato la Sen, «ma Pechino ha spiegato che non può ridurre gli acquisti di greggio iraniano ma nemmeno li aumenterà. Pertanto ci potrà essere una significativa crisi di forniture perse nel mercato e questo ovviamente significa prezzi più alti».

CHE COSA DICE MORGAN STANLEY

Morgan Stanley, per esempio, si aspetta che la produzione iraniana scenda a 2,7 milioni di barili al giorno entro il quarto trimestre, con oltre 1 milione di barili in meno rispetto a oggi. E gli analisti di Bank of American Merrill Lynch hanno osservato che «per ogni milione di barili al giorno di squilibrio, vediamo un impatto sui prezzi del Brent di circa 17 dollari».

LE PRECISAZIONI DELLA CASA BIANCA

Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton, ha precisato che l’amministrazione Trump non sta cercando un cambio di regime in Iran bensì di «mettere una pressione senza precedenti al governo iraniano» guidato da Hassan Rouhani «affinché cambi comportamento».

 

Articolo pubblicato su Mf/Milano finanza

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