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Bollette

Ecco l’effetto Draghi sulle bollette di luce e gas

Da luglio scatta l'aumento delle bollette dell'elettricità e del gas. Il governo Draghi interviene per contenere la crescita della spesa per le famiglie. Tutti i dettagli

 

L’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha fatto sapere che nel terzo trimestre del 2021, cioè da luglio a settembre, le bollette dell’elettricità e del gas registreranno un aumento rispettivamente del 9,9 e del 15,3 per cento “per la famiglia tipo in tutela”. Vale a dire, come riporta il Codacons, quelle famiglie che hanno consumi medi di circa 2700 kilowattora di energia elettrica all’anno e di 1400 metri cubi annui per il gas.

Il Corriere della Sera scrive che il rincaro “è destinato a tradursi in una maggiore spesa per famiglia tipo di circa 50 euro annui, che sarebbe però stata molto più salata (stimata in 280 euro) senza l’intervento del governo”.

LE CAUSE DELL’AUMENTO DEI PREZZI DELLE BOLLETTE

L’Arera spiega che l’incremento dei prezzi è dovuto al “forte aumento delle quotazioni delle materie prime – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia – nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2”.

L’aumento sarebbe dovuto essere più alto, di circa il 20 per cento per la bolletta dell’elettricità, “se il Governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre”.

COSA HA FATTO IL GOVERNO DRAGHI

Con il decreto Lavoro e imprese approvato ieri, il governo ha destinato 1,2 miliardi di euro alla riduzione dei cosiddetti oneri di sistema, quei costi presenti nelle bollette oltre ai consumi energetici effettivi, “utilizzando a tal fine parte di quanto ricavato proprio dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 (ETS)”.

Più nello specifico, scrive il Sole 24 Ore, 650 milioni arrivano dai proventi delle aste della CO2 dell’anno scorso, mentre 400 milioni sono invece stati recuperati da “una quota delle risorse non utilizzate per i contributi a fondo perduto alle partite Iva”.

COSA HA FATTO ARERA

L’Arera, di conseguenza, ha “ridimensionato gli oneri generali per il trimestre luglio-settembre, attuando una forte riduzione degli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili (ASos), oltre a un’ulteriore riduzione anche dei rimanenti oneri generali (Arim), in particolare di quelli per la promozione dell’efficienza energetica, come effetto del recente decreto in materia di certificati bianchi”.

IL COMMENTO DI CINGOLANI (MITE)

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha spiegato che l’intervento del governo e di Arera è servito a evitare la nascita di malumori e proteste, visto che i consumi energetici conoscono solitamente un aumento nella stagione estiva. Una crescita troppo forte delle tariffe energetiche sarebbe stata dannosa anche per la ripresa dell’economia dalla crisi del coronavirus.

Al Sole 24 Ore Cingolani ha detto che “la sovrapposizione dei costi del gas e dei combustibili fossili e di quelli della CO2 si riflette sulla bolletta […]. Con la decisione adottata dal governo, però, l’aumento corposo viene dimezzato. Ma è chiaro che corriamo il rischio di andare incontro ad altri rincari se il costo della CO2 continuerà aumentare e visto che i trend del mercato stanno cambiando così rapidamente”.

IL COMMENTO DI BESSEGHINI (ARERA)

Stefano Besseghini, presidente dell’ARERA, ha dichiarato che senza il decreto Lavoro e imprese “sarebbe stato molto più pesante. Tenendo conto della tendenza internazionale all’aumento dei prezzi delle materie prime e delle scelte europee sulla limitazione dei gas serra, appare ancora più importante consolidare l’utilizzo dei proventi delle aste dei permessi di emissione CO2 a contenimento delle bollette”.

IL CONTESTO EUROPEO

Gli aumenti del prezzo delle bollette di luce e gas non riguardano solo l’Italia ma anche altri paesi europei, come la Spagna: a metà giugno la ministra dell’Economia Nadia Calviño aveva annunciato che il governo stava valutando la necessità di intervenire per ridurre il costo delle bollette elettriche.

Nel secondo trimestre del 2021 i prezzi del gas in Europa sono cresciuti di più del 30 per cento rispetto al precedente: l’incremento si lega al maggior prezzo della CO2 nel mercato per lo scambio delle quote di emissione e alle previsioni di un inasprimento del sistema per favorire il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione al 2030.

In Italia il gas naturale ha un peso molto rilevante nel mix energetico, con una quota di quasi il 40 per cento.

LE PREVISIONI DI MEDIO TERMINE

Secondo Alessandro Marangoni, economista specializzato in temi energetici della società di consulenza Althesys, “non bisogna farsi distrarre dagli alti e bassi congiunturali dei combustibili, ma guardare oltre”.

“Nel medio periodo”, spiega Marangoni al Sole 24 Ore, “le bollette difficilmente scenderanno, nonostante le fonti rinnovabili siano sempre meno costose e, auspicabilmente, sempre più disponibili”. E questo perché, “a fronte di un netto calo della componente energia, sono saliti i costi dei servizi di vendita e gli oneri generali di sistema”.

LE FAMIGLIE IN DISAGIO ECONOMICO

A partire dal mese di luglio è attivo il meccanismo automatico che consente alle famiglie in situazione di disagio economico – cioè con ISEE non superiore agli 8265 euro, o a 20mila euro in caso di nuclei con più di tre figli – di vedersi accreditato automaticamente in bolletta il bonus sociale di sconto per l’elettricità e il gas.

Non è più necessario, dunque, presentare domanda: si stima che le agevolazioni saranno garantite a 3 milioni di famiglie italiane; di queste, i due terzi in passato non richiedeva il bonus.

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