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Isab-Lukoil, cosa faranno Cdp e Invitalia?

I dettagli sul decreto legge che ha salvato Isab-Lukoil di Priolo dalla chiusura, la posizione dei sindacati e gli scenari dopo la decisione del governo. L'intervento di Antonello Di Mario

 

Approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legge che salvaguarda di fatto il sito produttivo Isab Lukoil nel distretto industriale di Siracusa. Apprezzamento unanime, ma i sindacati chiedono di affrontare col governo i temi ancora aperti a partire da quello ambientale.

“Accogliamo positivamente l’approvazione all’unanimità del Consiglio dei Ministri del decreto legge che salvaguarda di fatto il sito produttivo Isab Lukoil nel distretto industriale di Siracusa, perché mette in sicurezza i livelli occupazionali e produttivi non solo dello stabilimento in questione, ma dell’intero distretto succitato”. Così questa mattina i segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Daniela Piras sulla decisione presa dall’esecutivo ieri sera. L’apprezzamento è stato sottolineato da molti.

L’interesse nazionale secondo Meloni

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso “soddisfazione per l’approvazione in Consiglio dei ministri di un decreto legge a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici. Una norma con la quale il Governo interviene, tra l’altro, per garantire la continuità del lavoro nella raffineria Isab di Priolo che impiega con l’indotto circa 10mila persone. Scopo dell’intervento d’urgenza è tutelare al tempo stesso un nodo energetico strategico nazionale e i livelli occupazionali così significativi per la Sicilia e l’intera Nazione”.

Schifani ringrazia esecutivo e ministro Urso in particolare

Il Presidente della Regione Sicilia è stato esplicito: “Al governo nazionale e al ministro Adolfo Urso, in particolare – ha detto Renato Schifani – desidero esprimere il mio apprezzamento e plauso per la pronta soluzione adottata con il decreto che di fatto salva la Lukoil. Desidero dare atto al ministro Urso e alla compagine governativa di aver profuso ogni sforzo e di avere mantenuto gli impegni nella direzione della salvaguardia dell’importante polo industriale e soprattutto dei posti di lavoro. La Regione Sicilia farà la propria parte accanto al governo nel mettere in atto tutte quelle misure e iniziative volte ad agevolare e garantire la sopravvivenza dell’impianto e i livelli occupazionali a rischio”.

La proprietà garantisce il funzionamento del sito

In vista delle imminenti restrizioni alla fornitura di petrolio dalla Russia ai paesi dell’Unione europea che entreranno in vigore il 5 dicembre prossimo, Litasco Sa (società del gruppo Lukoil), proprietaria della raffineria Isab di Priolo ha informato “di essere pronta a garantire il costante funzionamento della raffineria, viste le materie prime immagazzinate per i prossimi mesi e le future consegne di petrolio di origine non russa.

Da quando ha acquisito la raffineria nel 2008, la proprietà ha investito regolarmente nel suo sviluppo. Di conseguenza, Isab è attualmente una società redditizia, una struttura tecnologicamente avanzata e un partner affidabile per tutti i suoi clienti, fornitori e appaltatori. Da 14 anni la raffineria onora costantemente i suoi obblighi nei confronti di oltre 10mila italiani che dipendono dal suo funzionamento, oltre a rispettare gli impegni assunti nei confronti delle autorità italiane in materia di tasse, salute, sicurezza e tutela dell’ambiente”.Litasco dunque ” conferma la propria disponibilità a continuare una cooperazione piena e significativa con il governo italiano al fine di garantire il normale funzionamento della struttura”, prosegue.

I sindacati chiedono nuova convocazione al dicastero Imprese e Made in Italy

Ma i leader sindacali di settore hanno anche espresso la necessità di affrontare i temi ancora aperti: “Il provvedimento – hanno ribadito Falcinelli, Garofalo e Piras – nello specifico caso, assicura continuità produttiva e la sicurezza degli approvvigionamenti, attraverso le procedure di amministrazione temporanea. Inoltre, determina misure compensative a sostegno delle imprese destinatarie delle misure di ‘golden power’, ove le stesse ne facciano richiesta.

È evidente che il provvedimento d’urgenza servirà a tutelare dal punto di vista strategico una realtà fondamentale per l’assetto energetico strategico nazionale, dato che il distretto di Siracusa assicura la raffinazione del petrolio per un quarto del fabbisogno del Paese. Ora è necessario conoscere i tempi e le modalità attraverso cui l’azienda interessata avanzerà la richiesta di amministrazione temporanea, o se il governo dovrà procedere d’ufficio. In tal senso le organizzazioni sindacali di categorie, come concordato nell’incontro al dicastero delle Imprese e del Made in Italy tenuto lo scorso mese, chiedono di essere convocati entro il 15 dicembre, così come definito. Riteniamo necessario il tavolo perché il governo dovrà indicare la prospettiva industriale di Lukoil ed affrontare i temi ancora aperti che insistono nell’area industriale siracusana, a partire da quelli ambientali”.

Il contenuto integrale del Decreto Legge

Il provvedimento interviene, in considerazione del carattere emergenziale assunto dalla crisi energetica, ove vengano in rilievo, presso le imprese che gestiscono a qualunque titolo impianti e infrastrutture di rilevanza strategica per l’interesse nazionale nel settore della raffinazione di idrocarburi, imminenti rischi di continuità produttiva idonei a recare pregiudizi all’interesse nazionale, conseguenti a sanzioni imposte nell’ambito dei rapporti internazionali tra Stati, al fine di garantire, con ogni mezzo, la sicurezza degli approvvigionamenti, nonché il mantenimento, la sicurezza e la operatività delle reti e degli impianti e quindi la continuità produttiva.

A tal fine vengono definite le procedure di amministrazione temporanea delle suddette imprese, su istanza delle stesse o anche in assenza di istanza, in caso di grave ed imminente pericolo di pregiudizio all’interesse nazionale alla sicurezza nell’approvvigionamento energetico. L’amministrazione temporanea è disposta con decreto interministeriale (Ministero delle imprese e del Made in Italy, Ministero dell’economia e delle finanze, Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica).

Il commissario ministeriale può avvalersi anche di società a controllo pubblico operante nel medesimo settore e senza pregiudizio della disciplina in tema di concorrenza. L’amministrazione temporanea è disposta per un periodo di massimo 12 mesi, prorogabile una sola volta fino a ulteriori 12 mesi.

L’intera disposizione ha carattere temporaneo, con validità sino al 30 giugno 2023. Sono poi introdotte misure economiche connesse all’esercizio del golden power. In particolare, si determinano le procedure con le quali vengono attivate misure di sostegno della capitalizzazione dell’impresa idonee a consentire un rafforzamento patrimoniale ai fini dell’accesso agli interventi erogati dal patrimonio destinato (CDP) e al fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa (Invitalia) nonché ai contratti di sviluppo e agli accordi per l’innovazione (Ministero delle imprese e del Made in Italy). In sostanza, a fronte di provvedimenti inibenti ai fini della sicurezza nazionale esercitati con il golden power, vengono previsti immediati interventi compensativi a sostegno delle imprese destinatarie di tali provvedimenti, ove le stesse ne facciano richiesta.

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