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Bobrov

Crossbridge, tutto sul fondo Usa che punta sulla Lukoil di Priolo

Ecco vertici e business di Crossbridge Energy Partners, il fondo americano che potrebbe acquistare la raffineria Isab di Lukoil. Tutti i dettagli

 

Il fondo d’investimento statunitense Crossbridge Energy Partners è interessato ad acquistare lo stabilimento di raffinazione di ISAB a Priolo Gargallo, in Sicilia.

I RAPPORTI TRA ISAB, LUKOIL E IL CREMLINO

ISAB (Industria Siciliana Asfalti e Bitumi) è una società di proprietà di Lukoil, la seconda compagnia petrolifera più grande della Russia: non è formalmente un’azienda statale – a differenza del colosso gasifero Gazprom – ma il suo storico amministratore delegato, Vagit Alekperov, è molto vicino al Cremlino. Si è dimesso dall’incarico lo scorso aprile.

Il 1 settembre il presidente del consiglio di amministrazione di Lukoil, Ravil Maganov, è morto dopo essere precipitato dalla finestra al sesto piano di un ospedale: in precedenza aveva criticato l’invasione dell’Ucraina.

L’EMBARGO EUROPEO AL PETROLIO E LA LINEA DEL GOVERNO DRAGHI

Il Financial Times, che ieri ha dato la notizia, scrive che l’Italia vorrebbe evitare la nazionalizzazione della raffineria.

Una volta che entrerà in vigore il divieto europeo all’acquisto di petrolio via nave dalla Russia, a dicembre, lo stabilimento perderà l’accesso al greggio di Lukoil: per effetto delle sanzioni finanziarie imposte contro Mosca, infatti, la società non può acquistare barili da altri fornitori. La vendita a un soggetto non-russo permetterebbe a ISAB di ricercare altri venditori.

La decisione del governo di Mario Draghi di non nazionalizzare la società – il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha detto appunto che la soluzione migliore sarebbe la vendita a un privato non-russo – potrebbe però essere rivista dall’esecutivo che si formerà dopo le elezioni del 25 settembre.

QUANTO CONTA ISAB

Inserita in un importante polo petrolchimico, ISAB è rilevantissima sia a livello regionale che nazionale: è in grado di processare circa 360mila barili di greggio al mondo, rappresentando il 22 per cento della capacità di raffinazione italiana e soddisfando il 20 per cento della domanda elettrica siciliana. Conta oltre mille dipendenti e sostiene circa duemila posti di lavoro indiretti nell’area di Siracusa.

Il combustibile prodotto da ISAB, principalmente gasolio e olio combustibile, viene commercializzato nell’area del Mediterraneo.

IL CASO TEDESCO

La Germania ha deciso di nazionalizzare tre raffinerie parzialmente di proprietà della compagnia petrolifera russa Rosneft. A differenza di Lukoil, però, Rosneft è controllata dal governo di Mosca.

L’INTERESSE DI VITOL E DI EQUINOR

Questa settimana il nuovo presidente di ISAB, Rustem Gimaletdinov, ha assicurato che la società non è in vendita. Ma diversi soggetti si sono mostrati interessati ad acquistarla, stando al Financial Times: non solo Crossbridge Energy Partners, il principale, ma anche Vitol (la più grande società di commercio petrolifero al mondo) e la compagnia energetica statale norvegese Equinor. Nessuno di loro ha rilasciato commenti.

COSA (NON) HA DETTO IL MiSE

In generale le aziende straniere preferiscono non negoziare direttamente con le controparti russe per via del possibile danno reputazionale, e vorrebbero che il governo italiano agisse da intermediario. Il ministero dello Sviluppo economico ha però specificato di non essere coinvolto nelle trattative di vendita né di avere competenze in merito, trattandosi di discussioni tra privati.

TUTTO SU CROSSBRIDGE ENERGY PARTNERS

Il Financial Times scrive che Crossbridge Energy Partners ha impiegato dodici giorni per svolgere la due diligence (cioè le attività di analisi di dati e informazioni varie durante una trattative) alla raffineria ISAB di Lukoil. L’anno scorso ha acquistato una vecchia raffineria di Shell in Danimarca.

CHI SONO I VERTICI DI CROSSBRIDGE

Crossbridge Energy Partners è un fondo di private equity legato alla società di investimento Postlane Capital Partners, con sede a New York. L’amministratore delegato è Nicholas Myerson (in passato ha lavorazione nel settore della raffinazione e del trattamento degli oli esausti); il direttore finanziario è Wade Adkins.

IL BUSINESS DI CROSSBRIDGE

Crossbridge investe in infrastrutture energetiche convenzionali ma adatte alla riconversione in impianti coerenti con la transizione ecologica: in raffinerie, ad esempio, ma anche in impianti di riciclo di oli esausti e in tecnologie per i biocarburanti e l’idrogeno verde.

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