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La Cina toglie il blocco all’export di gallio, germanio e antimonio in segno di pace con gli Usa

La Cina ha sospeso il divieto di esportazione negli Stati Uniti di gallio, germanio e antimonio, tre elementi critici per i semiconduttori e la difesa. La situazione migliora per Washington, ma non è ancora risolta.

Domenica la Cina ha annunciato la sospensione del divieto di esportazione negli Stati Uniti di gallio, germanio e antimonio, tre materiali “critici” perché utilizzati nella produzione di semiconduttori, cavi in fibra ottica, sistemi di sorveglianza, apparecchiature militari, missili e munizioni, tra le altre cose. La sospensione durerà fino al 27 novembre 2026 ed è legata alla recente intesa commerciale tra Washington e Pechino, che ha permesso un allentamento delle tensioni bilaterali.

LA SITUAZIONE È MIGLIORATA, MA NON RISOLTA

La situazione, benché migliorata, non si è comunque risolta: il ban cinese è stato sospeso, cioè, ma le forniture di gallio, germanio e antimonio rimangono comunque soggette a controlli e le aziende venditrici devono continuare a richiedere delle licenze di esportazione alle autorità. Inoltre, resta in vigore il divieto di vendita ai soggetti militari americani: vale per il gallio, il germanio e l’antimonio, ma anche per gli altri materiali a uso duale.

La Cina aveva introdotto delle limitazioni all’export dei tre elementi tra l’agosto del 2023 e il settembre 2024; lo scorso dicembre, poi, ne aveva vietato le vendite negli Stati Uniti in risposta alle ultime restrizioni americane sul commercio di microchip e relativi macchinari.

A COSA SERVONO GALLIO, GERMANIO E ANTIMONIO

Gallio, germanio e antimonio sono tre minerali che il governo degli Stati Uniti considera critici per la sicurezza nazionale ed economica. Gallio e germanio sono entrambi essenziali per la manifattura di semiconduttori, ma il primo viene impiegato anche nei sensori radar, mentre il secondo nelle tecnologie a infrarossi, nei cavi in fibra ottica e nelle celle solari. L’antimonio, invece, si utilizza nella produzione di munizioni e di ritardanti di fiamma (dei composti chimici che servono a prevenire gli incendi).

Come riportato da Mining.com, la Cina vale quasi la metà dell’estrazione globale di antimonio, circa il 60 per cento della raffinazione di germanio e il 99 per cento della raffinazione di gallio. Secondo il Servizio geologico degli Stati Uniti, un’agenzia governativa, l’impossibilità di accesso al gallio e al germanio creerebbe un danno di 3,4 miliardi di dollari all’economia americana; circa la metà dell’impatto verrebbe avvertito solo dall’industria dei semiconduttori.

PASSI AVANTI SULLA GRAFITE, SULLA TERRE RARE E SUL LITIO

Sempre domenica, la Cina ha anche sospeso le limitazioni più stringenti alle esportazioni negli Stati Uniti di certe tipologie di grafite dall’uso civile e militare. La grafite si utilizza nella produzione delle batterie, ma anche nella metallurgia, nella siderurgia e nella chimica.

Infine, Pechino sta allentando i controlli sulle terre rare e sulle tecnologie per il litio.

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