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Congo

La Cina stringerà di più la presa sul cobalto del Congo?

In visita in Cina, il presidente del Congo vuole rinegoziare a suo favore l'accordo sulle infrastrutture in cambio di metalli. Il paese africano è il maggiore produttore al mondo di cobalto per le batterie. Tutti i dettagli.

Da oggi e fino al 29 maggio il presidente della Repubblica democratica del Congo, Felix Tshisekedi, sarà in visita in Cina: ci si aspetta che incontrerà l’omologo Xi Jinping e che firmi diversi accordi commerciali.

INFRASTRUTTURE IN CAMBIO DI RAME E COBALTO

Uno di questi, il più importante, è un patto dal valore di 6 miliardi di dollari che prevede la costruzione di infrastrutture in cambio di forniture di minerali. Non si tratta di un accordo nuovo, però, ma di un’intesa già esistente che Kinshasa vorrebbe modificare, ritenendo che i termini attuali siano sfavorevoli ai propri interessi.

Più nello specifico, il governo congolese ritiene che le controparti cinesi non abbiano rispettato gli impegni a investire in strade e ospedali in cambio di rame e cobalto. Si tratta di due metalli essenziali, o “critici”, per la transizione energetica: di rame sono fatti i cavi elettrici che dovranno collegare alla rete i tanti impianti rinnovabili sparsi sul territorio cinese; il cobalto, invece (un sottoprodotto dell’estrazione del rame), si utilizza nella produzione di batterie per i veicoli elettrici e per lo stoccaggio dell’energia generata dai parchi eolici e fotovoltaici.

CONGO E CINA CONTROLLANO IL COBALTO PER LE BATTERIE

Il Congo è il più grande produttore al mondo di cobalto, con una quota superiore al 60 per cento. L’estrazione del metallo – che spesso avviene in condizioni lesive dei diritti dei lavoratori, a volte bambini – è controllata dalle società cinesi; l’unica azienda mineraria occidentale presente nel paese è l’anglo-svizzera Glencore, che possiede la miniera di rame e cobalto di Mutanda.

Grazie a una strategia di acquisizioni di progetti minerari sparsi nel mondo (non solo in Congo), oggi la Cina controlla il 41 per cento delle forniture globali di cobalto. Vale anche, da sola, il 73 per cento della sua raffinazione, un passaggio imprescindibile per l’utilizzo industriale del metallo.

COSA FANNO GLI STATI UNITI IN AFRICA

Lo scorso dicembre dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha siglato un memorandum d’intesa con il Congo e con lo Zambia (un altro importante produttore di cobalto e rame) per lo sviluppo di una “catena del valore dei veicoli elettrici”. Nel corso della cerimonia per la firma del documento, il segretario di stato Antony Blinken aveva dichiarato che Washington “esplorerà meccanismi di finanziamento e di sostegno agli investimenti nelle catene del valore africane dei veicoli elettrici”.

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