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Che cosa hanno firmato Eni e Sonatrach per il gas algerino in Italia

Eni e Sonatrach hanno firmato gli accordi per il rinnovo fino al 2027 (con due anni aggiuntivi opzionali) del contratto di fornitura per l'importazione del gas algerino in Italia

Eni e Sonatrach hanno firmato gli accordi per il rinnovo fino al 2027 (con due anni aggiuntivi opzionali) del contratto di fornitura per l’importazione del gas algerino in Italia, definendo anche l’intesa relativa al trasporto del gas tramite il gasdotto che attraversa il Mar Mediterraneo.

CHE COSA DICE L’ENI SULL’ACCORDO CON SONATRACH

Questi accordi – informa una nota del gruppo energetico italiano – segnano un altro passo fondamentale nel percorso di una partnership storica nella fornitura e trasporto del gas che risale a oltre 40 anni fa, e che include i grandi progetti legati ai gasdotti e decenni di forniture garantite all’Italia.

IL COMMENTO DI DESCALZI (ENI)

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto degli accordi raggiunti e del livello di collaborazione strategica che abbiamo raggiunto con Sonatrach, che va dal settore dell’esplorazione e produzione, al trasporto e commercializzazione del gas, alle rinnovabili”.

LA RILEVANZA DELL’ACCORDO

L’accordo copre circa il 15% delle importazioni di gas in Italia.

L’ANALISI DI MARINONE (CESI)

“Il fatto di rinnovare delle concessioni rappresenta un messaggio politico molto chiaro – ha commentato Lorenzo Marinone, responsabile del Desk Medio Oriente e Nord Africa del Centro Studi Internazionali presieduto da Andrea Margelletti – Si sta comunicando all’esterno del Paese che la situazione non solo è sotto controllo, ma che per quanti cambiamenti possano avvenire all’interno, gli interessi degli attori esterni verranno tutelati. La transizione algerina vuole presentarsi non solo come pacifica, ma anche stabile”.

IL RUOLO DELL’ESERCITO

Il messaggio che vuole far passare il capo di stato maggiore dell’Esercito, Gaid Salah, è che “cambierà tutto ma non cambierà niente. Si vuole far capire al mondo non solo che non c’è motivo di preoccupazione, ma soprattutto che non c’è motivo di puntare il dito su certe forzature o interventi non proprio ortodossi che potranno esserci nel futuro”, ha aggiunto Marinone (qui l’analisi integrale di Marinone sentito da Start).

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