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Price Cap

Cosa dicono gli esperti sulla bozza Ue di price cap per il gas

La Commissione europea ha fatto circolare una bozza di price cap del gas. Ecco funzionamento e aspetti critici sollevati dagli esperti.

 

La commissaria europea per l’Energia Kadri Simson ha detto a Reuters che la Commissione ha intenzione di proporre un “tetto al prezzo” (o price cap) del gas naturale dopo il 24 novembre, quando si riuniranno i ministri dell’Energia dei vari stati membri dell’Unione.

LA DISCUSSIONE INTERNA SUL PRICE CAP

La discussione interna sull’imposizione di un price cap al gas a livello comunitario va avanti da mesi, tra molte difficoltà. I paesi favorevoli – tra cui l’Italia, la Francia, la Spagna e la Polonia – la ritengono una misura necessaria per contrastare il caro energia e l’inflazione; quelli contrari – come la Germania e i Paesi Bassi – temono invece che un contenimento dei prezzi renderà più complicati gli approvvigionamenti di gas, perché i fornitori si rivolgeranno a mercati maggiormente redditizi.

L’ANTICIPAZIONE DI SIMSON

Simson ha spiegato che la Commissione avanzerà una proposta legale sul price cap non appena otterrà l’approvazione dei ministri nazionali. Perché la misura venga approvata, però, è necessario il parere favorevole di almeno quindici membri su ventisette.

LA BOZZA DI PRICE CAP DEL GAS

Martedì Bruxelles ha condiviso una bozza di price cap con i paesi membri. Stando al documento, il “tetto” si attiverebbe qualora i prezzi del gas dovessero superare un certo valore, che però non viene specificato; il valore del cap equivarrebbe invece al prezzo del contratto front-month scambiato sul TTF, il mercato del gas di Amsterdam.

IL COMMENTO DI BENEDETTINI

Simona Benedettini, esperta di mercati energetici, ha spiegato su Twitter che il tetto proposto dalla Commissione europea si applica “se e solo se si verificano insieme due condizioni”: la prima è che il prezzo del gas sul TTF superi il valore deciso da Bruxelles (non ancora definito) per un numero (non ancora definito) di settimane consecutive; la seconda è che la differenza di prezzo tra il gas scambiato sul TTF e il gas liquefatto sia superiore a un certo valore (non ancora definito) per un certo numero (non ancora definito) di giorni.

“Il valore di riferimento per lo spread TTF-LNG sarà quello determinato dal nuovo indice di prezzo LNG introdotto con art. 18 della Proposta di Regolamento UE del 18/10. Nel mentre”, specifica, “si ricorrerà alla media dei prezzi dell’LNG pubblicati giornalmente da S&P”.

Il tetto si applicherà ai soli prodotti derivati month-ahead per un anno. Il meccanismo di price cap verrà sospeso qualora dovessero decadere le due condizioni prima menzionate e qualora vi fossero rischi alla sicurezza energetica (cioè se l’Europa dovesse faticare ad attrarre forniture di gas liquefatto).

Benedettini fa notare come “l’effettiva applicazione della misura dipende: 1) dal valore del tetto: più alto è e meno probabile che le condizioni per la sua attivazione siano verificate; 2) dalla lunghezza del periodo per cui devono essere verificate”.

LE DOMANDE APERTE

L’esperta conclude il suo ragionamento con due domande che “rimangono ancora aperte”.

Quali regole verranno seguite per allocare la riduzione dei consumi di gas tra gli stati membri nel caso in cui il prezzo del combustibile dovesse sforare il tetto per via di una drastica riduzione della sua offerta?

E poi: in che modo un price cap di cui si preannuncia la sospensione in caso di crisi di approvvigionamento può rappresentare un deterrente efficace nei confronti della Russia, ad esempio, che ha già ridotto drasticamente le forniture all’Europa e minaccia di azzerarle, contribuendo all’aumento dei prezzi?

IL COMMENTO DI GIRALDO

Secondo Sergio Giraldo, manager della società energetica Utilità, ha scritto che “il price cap proposto è del tutto inutile ai fini di un reale abbassamento dei prezzi, che si può ottenere solo riequilibrando i fondamentali di domanda e offerta”.

“Se anche il cap si attivasse”, aggiunge, “è facile immaginare che l’offerta reagirebbe spostando gli scambi sul mercato spot o sul mercato OTC“. Con spot si intende il mercato giornaliero e all’ingrosso; con OTC (sigla che sta per over-the-counter), invece, quegli scambi di gas che avvengono al di fuori dei mercati regolamentati come il TTF.

– Leggi anche: Perché gli esperti bocciano l’idea dell’Ue sul prezzo del gas

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