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Bonus Energia

Stanno funzionando i bonus energia per le famiglie?

Il governo ha esteso l'accesso ai bonus per le bollette dell'energia. Ma le persone in povertà energetica - spesso anziane e sole - non conoscono gli aiuti, o rinunciano a causa delle difficoltà burocratiche. Tutti i dettagli.

 

La legge di bilancio per il 2023, approvata dal Senato il 29 dicembre scorso, stanzia oltre 21 miliardi di euro per l’attuazione di misure contro la crisi dei prezzi energetici (il cosiddetto “caro energia”).

Sul sito del ministero dell’Economia e delle finanze si legge che verranno aumentati gli aiuti alle famiglie e alle imprese, e che verrà anche allargata la platea dei beneficiari dei bonus.

TUTTE LE MISURE CONTRO IL CARO ENERGIA

Per il primo trimestre del 2023 (gennaio-marzo) il governo di Giorgia Meloni ha confermato l’eliminazione degli “oneri impropri” dalle bollette, cioè le somme addebitate per la copertura di vari interventi sul sistema energetico.

È inoltre stato rifinanziato il credito d’imposta per le forniture energetiche alle piccole imprese (bar, ristoranti, negozi), che salirà dal 30 al 35 per cento. Per le imprese cosiddette “energivore”, ossia che consumano grandi quantità di energia, il credito è aumentato dal 40 al 45 per cento.

Nel primo trimestre del 2023 è stata anche ridotta al 10 per cento l’IVA sul pellet e al 5 per cento quella sui consumi associati al teleriscaldamento (il riscaldamento che avviene con il passaggio di acqua calda o vapore tramite dei tubi). Nello stesso periodo è stata portata al 5 per cento pure l’IVA sulle somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto servizio energia.

Fino al 31 gennaio l’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) potrà inoltre sospendere il distacco delle forniture di gas alle grandi imprese in ritardo con i pagamenti.

IL BONUS ENERGIA PER LE FAMIGLIE

La legge di bilancio ha confermato e ampliato il meccanismo che consente alle famiglie in situazioni di disagio economico o fisico di accedere ai “bonus sociali” per le bollette, una misura che riduce la spesa per le forniture di elettricità, gas e acqua.

La soglia ISEE di accesso al bonus è stata alzata da 12.000 euro a 15.000 euro.

– Leggi anche: Tutte le novità (pessime) sulle bollette del gas

CHI SONO I POVERI ENERGETICI

Come segnalato da La Stampa, lo SPI-CGIL, il sindacato dei pensionati italiani, ha condotto un’indagine sulla povertà energetca nel nostro paese, concentrandosi in particolare su quelle aree periferiche e ultra-periferiche poco considerate.

Dai circa ottocentoventi questionari raccolti dal sindacato nel secondo semestre del 2021 si nota come una quota importante (il 31 per cento) dei poveri energetici siano vedovi, principalmente donne anziane (il 61,4 per cento), che vivono soli (il 25,2 per cento) o in nuclei familiari di due componenti (il 45,8 per cento).

Solo il 18,5 per cento dei poveri energetici oggetto dell’indagine – meno di due su dieci – dichiara di aver ricevuto i bonus energia, pur possedendo i requisiti per accedervi. La causa principale, che riguarda cinque intervistati su dieci è la non conoscenza del bonus.

Chi invece era a conoscenza degli aiuti ma non ha presentato domanda, ha rinunciato o perché non rientrava nei requisiti di reddito (il 21,1 per cento), o perché riteneva troppo complesse le procedure burocratiche (il 17,5 per cento), o perché avrebbe ricevuto una somma troppo bassa (l’8,8 per cento).

LA PROCEDURA PER ACCEDERE AI BONUS SOCIALI ENERGIA

Sul sito dell’ARERA si legge che “dal 1° gennaio 2021 i bonus sociali elettrico, gas e acqua per disagio economico sono riconosciuti automaticamente ai cittadini/nuclei familiari che ne hanno diritto”.

Per attivare il procedimento per il riconoscimento automatico dei bonus sociali per l’energia, bisogna presentare ogni anno la Dichiarazione sostitutiva unica e ottenere un’attestazione di ISEE entro la soglia di accesso (prima 12.000 euro, ora 15.000). In alternativa, bisogna risultare titolari di reddito di cittadinanza o di pensione di cittadinanza.

DA COSA DIPENDE IL VALORE DEI BONUS

Il valore del bonus sociale per l’elettricità dipende dal numero di componenti del nucleo familiare ISEE indicati nella DSU.

Il valore di quello per il gas, invece, dipende anche dalla categoria d’uso associata alla fornitura agevolata (solo uso acqua calda sanitaria e/o cottura cibi; solo uso riscaldamento; entrambi i tipi di utilizzo) e dalla zona climatica in cui è localizzata la fornitura.

Il bonus sociale acqua, infine, garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua all’anno (la quantità minima necessaria a soddisfare i bisogni fondamentali della persona) a ogni componente della famiglia anagrafica dell’utente: ovvero 50 litri al giorno per abitante. Il valore del bonus idrico varia però a seconda dell’area geografica in cui si trova la fornitura agevolata.

COSA FARE PER AIUTARE I POVERI ENERGETICI

Analizzando i dati sul consumo di gas in Italia nei mesi di novembre e dicembre, il ricercatore dell’ISPI Matteo Villa ha scritto che “gli italiani non hanno seguito le raccomandazioni del Governo, e i loro consumi sono pressoché insensibili ai prezzi delle bollette. Ci dice anche che le misure di sostegno ai consumi spalmate su tutte le bollette sono controproducenti”.

Villa pensa che il governo dovrebbe piuttosto offrire incentivi al risparmio, non al consumo, e limitare le misure di sostegno alle sole famiglie in povertà energetica, circa il 10 per cento del totale: “questo permetterebbe di triplicare gli aiuti alle famiglie in povertà, pur liberando miliardi a favore di altre misure”.

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