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Germania

L’Austria sbraita contro l’Ue sul gas?

L'Austria ha presentato un ricorso legale contro l'Ue per l'inclusione di gas e nucleare nella tassonomia sostenibile. Il Lussemburgo ha detto che si unirà. Tutti i dettagli.

Venerdì scorso l’Austria ha presentato un ricorso legale contro l’Unione europea per aver incluso alcuni progetti sul gas naturale e l’energia nucleare nella “tassonomia“, cioè il documento della Commissione finalizzato a orientare gli investimenti verso destinazioni dall’impatto climatico positivo.

IL LUSSEMBURGO SI UNISCE ALL’AUSTRIA

Lunedì il Lussemburgo ha fatto sapere che si unirà al ricorso dell’Austria. Stando alla ministra austriaca dell’Ambiente, Leonore Gewessler, anche altri paesi si aggiungeranno, ma non ha specificato quali. Un funzionario europeo ha dichiarato a Reuters che Vienna sta portando avanti dei “contatti diplomatici” con altri stati membri.

GAS E NUCLEARE NELLA TASSONOMIA? SCELTA “IRRESPONSABILE E IRRAGIONEVOLE”

Gewessler ha detto di ritenere “irresponsabile e irragionevole” la decisione di Bruxelles di includere le due fonti nella tassonomia, visto l’impegno alla riduzione sostanziale delle emissioni di gas serra entro il 2030, fino al loro azzeramento netto nel 2050.

Gas e nucleare possono assistere le rinnovabili intermittenti (l’eolico e il solare) in caso di mancanza di vento e di sole, garantendo stabilità alla rete elettrica. Ma sono giudicate controverse per via del loro impatto ambientale: il gas è un combustibile fossile, e dunque rilascia gas serra, anche se meno del carbone e del petrolio; il nucleare è a zero emissioni ma produce scorie radioattive da gestire.

I PAESI EUROPEI PIÙ SCETTICI

Lussemburgo, Germania, Portogallo e Danimarca si erano già mostrati contrari all’inclusione del nucleare nella tassonomia. Irlanda e Spagna, invece, avevano espresso riserve sul classificare come “sostenibili” (o “verdi”) gli investimenti nel gas.

COSA FARÀ LA GERMANIA?

Un portavoce del ministero dell’Ambiente tedesco ha fatto sapere che la Germania non si unirà all’azione legale dell’Austria, aggiungendo però che “è positivo che le obiezioni al regolamento sulla tassonomia vengano ora esaminate dai tribunali”. Anche Greenpeace e il WWF hanno presentato dei ricorsi legali contro l’inserimento di gas e nucleare nella tassonomia, ritenendolo una violazione degli impegni climatici di Bruxelles.

LA RISPOSTA DELLA COMMISSIONE

Un portavoce della Commissione europea ha fatto sapere che “la tassonomia dell’Unione europea è in larga misura incentrata sulle energie rinnovabili. Le energie rinnovabili continueranno a essere al centro dell’attenzione degli investitori verdi e della creazione di prodotti finanziari verdi”. Per essere inclusi, i progetti nel gas e nel nucleare devono soddisfare “condizioni rigorose”: nel caso delle centrali a gas, per esempio, saranno definite “verdi” solo quelle che emetteranno pochi grammi di CO2 per ogni kilowattora di energia prodotta.

LA POSIZIONE DELL’AUSTRIA

La popolazione austriaca è particolarmente ostile all’energia nucleare e non ha mai avuto centrali sul suo territorio. Nel ricorso legale presentato da Vienna al Tribunale dell’Unione europea si legge ad esempio che gli impianti nucleari non possono soddisfare il requisito di “non arrecare danni significativi” all’ambiente per via dei rifiuti radioattivi.

Quanto al gas, secondo la ministra Gewessler il suo inserimento tra gli inserimenti “verdi” è “ingannevole”, trattandosi di un combustibile fossile.

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