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Arabia Saudita

Tutte le mosse miliardarie dell’Arabia Saudita sui metalli

Il fondo sovrano dell'Arabia Saudita e la compagnia mineraria statale hanno formato una nuova società dedicata agli investimenti nei metalli all'estero. Ecco numeri e obiettivi.

Il più grande paese esportatore di petrolio vuole dominare anche la transizione ecologica.

Public Investment Fund, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita da 620 miliardi di dollari, ha firmato mercoledì un accordo con la compagnia mineraria statale Ma’aden per la creazione di una società dedicata agli investimenti nei metalli, e in particolare in quelli cruciali per la transizione energetica.

UN FONDO PER I METALLI DA 3 MILIARDI DOLLARI

Il nuovo fondo sarà finanziato con 11,9 miliardi di riyal, la valuta saudita, pari a 3,2 miliardi di dollari. Si occuperà di investire in progetti internazionali sul rame, il nichel, il litio (tutti metalli utilizzati nelle batterie per i veicoli elettrici e lo stoccaggio energetico) e i minerali ferrosi: ne diventerà socio non operativo con delle quote azionarie di minoranza.

COME VANNO LE AZIONI DI MA’ADEN

La diffusione della notizia ha fatto crescere le azioni di Ma’aden sulla borsa saudita del 3,4 per cento, per 75,8 riyal. La compagnia ha raggiunto un valore di mercato di 50 miliardi di dollari.

Il suo amministratore delegato, Robert Wilt, ha detto che “il fondo sarà utilizzato per assumere posizioni azionarie in asset esistenti o in società esistenti che possono fornire il metallo di cui abbiamo bisogno per lo sviluppo nel regno”.

Ha aggiunto che la società punterà a realizzare due o tre transazioni nel 2023, spendendo circa 3 miliardi di dollari. Ma’aden avrà una quota del 51 per cento, e il Public Investment Fund la restante parte. Il Public Investment Fund è a sua volta il maggiore azionista di Ma’aden, di cui possiede il 67 per cento delle azioni.

TUTTI I PROGETTI DELL’ARABIA SAUDITA SUI METALLI

L’Arabia Saudita non vuole cercare i metalli solo all’estero. Di recente, infatti, Ma’aden ha detto che acquisterà una quota del 9,9 per cento della società statunitense di esplorazione mineraria Ivanhoe Electric: l’operazione è stata valutata 126 milioni di dollari. Le due aziende formeranno poi una joint venture per lo sviluppo di progetti minerari in territorio saudita.

Inoltre, Ma’aden collaborerà anche con il gruppo canadese Barrick Gold per cercare rame in due aree nell’Arabia Saudita occidentale: a Jabal Sayid e a Umm Ad Damar.

In un’ottica di diversificazione che tiene conto della transizione energetica e della futura contrazione del mercato degli idrocarburi, l’Arabia Saudita vuole ridurre il peso del petrolio nella sua economia: il nome del piano è Vision 2030. Sta puntando molto sui metalli, non soltanto su quelli per l’elettrificazione. Secondo le autorità di Riad, il sottosuolo saudita contiene depositi non sfruttati di rame, oro e metalli vari per oltre mille miliardi di dollari.

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