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Perchè Tesla vuole acquisire SolarCity

Elon Musk di Tesla ha offerto ben  2,8 miliardi di dollari a SolarCity per la sua acquisizione. Perchè? Elon Musk di Tesla vuole SolarCity, il principale produttore e installatore di pannelli solari degli Stati Uniti. E per aggiudicarsela, ha messo sul piatto 2,8 miliardi di dollari (quasi 2,5 miliardi di euro). L’offerta, in forma di…

Elon Musk di Tesla ha offerto ben  2,8 miliardi di dollari a SolarCity per la sua acquisizione. Perchè?

Elon Musk di Tesla vuole SolarCity, il principale produttore e installatore di pannelli solari degli Stati Uniti. E per aggiudicarsela, ha messo sul piatto 2,8 miliardi di dollari (quasi 2,5 miliardi di euro). L’offerta, in forma di uno scambio azionario, valorizza il titolo di SolarCity tra 26,5 e 28,5 dollari, con un premio compreso tra il 25 e il 35% rispetto al prezzo di chiusura di Borsa.

Perchè Elon Musk vuole SolarCity?

Non è difficile intuire perchè Elon Musk vuole comprare SolarCity, l’azienda a fondata nel 2006 dai cugini di Musk, i fratelli Peter e Lyndon Rive, su suggerimento dello stesso fondatore di Tesla. Se l’operazione dovesse andare in porto, Musk potrebbe dar vita ad un ecosistema elettrico perfetto (con auto elettriche e batterie che alimentano anche la nostra casa) alimentato da fonti rinnovabili. Chi sceglierà di affidarsi a Tesla potrà tagliare la bolletta, risparmiare sul carburante e non inquinare. Insomma, Tesla non sarà più solo un costruttore di automobili, ma fornitore di servizi ecosostenibili.

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Tesla, SolarCity e la situazione economica

L’offerta di Musk valuta SolarCity tra i 26,50 e i 28,50 dollari per azione, tra il 25 e il 35% in più rispetto alla quotazione in borsa. La proposta dovrà essere approvata dal consiglio di amministrazione di San Mateo, ma una possibile fusione non rende felici tutti gli investitori. Basta guardare la Borsa: dopo l’annuncio, le azioni di SolarCity sono schizzate verso l’alto (chiudendo a 24,31 dollari, +14,7%), mentre quelle della Tesla sono scese sotto i 200 dollari (192,75, -12,2%). 

C’è da dire, infatti, che Tesla andrebbe a fondersi con un’azienda che, per quanto leader del settore, non è comunque in attivo. L’azienda energetica ha chiuso il primo trimestre del 2016 con perdite per 26 milioni di dollari.

Non solo Tesla

A voler puntare sull’auto elettriche e sull’offerta di servizi di energia a tutto tondo non è solo l’azienda di Elon Musk. Sono diverse le case automobilistiche che stanno concentrando la loro ricerca nel campo delle batterie domestiche ed industriali. Qualche nome? Nissan con  con xStorage, BMW ha annunciato che è al lavoro ad un sistema di stoccaggio basato sulle batterie della i3. E ancora: Daimler ha anche creato una società controllata che potesse occuparsi della questione, le Mercedes-Benz Energy.

Quale la caratteristica di queste batterie? Marchi diversi, ma caratteristica principale uguale per tutte le batterie: accumulano energia durante la notte (quando l’energia costa meno) e riutilizzarla durante i picchi o i black out, fino a rivendere all’operatore i quantitativi in eccesso.

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