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Chi festeggia per l’ok del Parlamento ai monopattini elettrici

Che cosa cambia con l’emendamento alla Manovra approvato dal Senato. La aspettative degli operatori. Gli scenari per il settore. E il commento dell'economista Andrea Giuricin

Monopattini elettrici come le biciclette: è svolta per gli spostamenti in città, grazie a un emendamento alla Manovra di Italia Viva, approvato dalla commissione Bilancio del Senato.

MONOPATTINI COME BICI

Partiamo dalle novità. Secondo l’emendamento alla Manovra 2020, presentato dal senatore Eugenio Comincini (Italia Viva), i monopattini elettrici saranno equiparati alle bici elettriche nel Codice della strada. Questo significa che potranno circolare senza assicurazione. Non è chiaro se la soluzione varrà anche per gli altri mezzi di micromobilità elettrica: hoverboard, segway e monowheel.

IL TESTO

“I monopattini che rientrano nei limiti di potenza e velocità” fissati dal Dm micromobilità elettrica del 4 giugno 2019 “sono equiparati ai velocipedi di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285”.

LIMITI VELOCITÀ

Attenzione, possono essere equiparabili solo se la potenza del motore non supera i 500 Watt; e se la velocità, se il mezzo è in grado di superare i 20 km/h, in base al Dm, ha un regolatore impostabile in modo da non superare questo limite e che in ogni caso, per poter essere utilizzato in aree pedonali, deve essere possibili impostare il regolatore anche sui 6 km/h.

VIETATI FINO AD OGGI

Fino ad oggi i monopattini erano vietati. Il loro utilizzo era consentito solo nei comuni che, con una ordinanza ai sensi dell’art. 7 del Codice della Strada, hanno dato l’ok alla sperimentazione, in base ad una apposita tabella che indica per ogni tipo di mezzo, l’area ammessa alla circolazione (ad esempio le piste ciclabili, i percorsi promiscui pedonali e ciclabili, aree pedonali e le zone 30), e la relativa velocità consentita.

CHI GIOISCE: I PRODUTTORI

L’emendamento, dunque, soddisfa le attese dei costruttori (qui i dettagli). Attivi in questo ambito sono Seat, che per il gruppo Volkswagen si occupa della micro mobilità con l’eXS Kickscooter; la cinese Xiaomi che ha una vettura con un sistema frenante a disco sulla ruota posteriore. Nel settore opera anche Helbiz Inc, una start-up americana, fondata da imprenditori italiani, che punta a sviluppare globalmente soluzioni in sharing e nuove modalità di trasporto cittadino.

AL VIA SPERIMENTAZIONE A MILANO

Emendamento a parte, qualcosa comunque stava cambiando: e proprio in questi giorni è partita a Milano, con regole precise e uno stradario da rispettare per circolare in città. La sperimentazione durerà fino a luglio 2021: è possibile circolare su piste e percorsi ciclabili, ciclopedonali e nelle Zone 30, limitando la velocità a 20 km/h.

PROBLEMI DI COORDINAMENTO?

La novità, in realtà, arriva un poco a sorpresa. In questi mesi, infatti, è in revisione la normativa sui veicoli a pedali. Ed il 6 novembre, come riporta il Sole 24 Ore, il sottosegretario ai Trasporti Roberto Traversi, rispondendo a un’interrogazione parlamentare sulle sanzioni irrogate a Torino, aveva annunciato che il suo ministero e quello dell’Interno stavano studiando l’equiparazione dei monopattini elettrici agli acceleratori di andatura (come pattini e skateboard).

IL COMMENTO DI ANDREA GIURICIN

L’economista Andrea Giuricin – esperto di trasporti – saluta con favore la novità legislativa: “Si era arrivati al caso limite di Torino di un ragazzo che ha preso una multa di diverse migliaia di euro perché non aveva immatricolato e non aveva l’assicurazione per il proprio monopattino”, ha ricordato Giuricin a Start Magazine. “Se consideriamo Francia e Germania, da anni i cittadini possono utilizzare questi mezzi di mobilità “soft” per migliorare gli spostamenti in città. I servizi a noleggio di monopattini elettrici aiutano a risolvere diversi problemi di mobilità e sono scelti da migliaia di cittadini e turisti per spostarsi nelle città ogni giorno. Non è solo questione di inquinamento, dato che i monopattini elettrici possono sostituire l’automobile in diversi tragitti all’interno delle città, ma è una questione di libertà nello scegliere il miglior modo per spostarsi”, commenta Giuricin.

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