Molto positivo l’inizio di settimana di due case farmaceutiche. Valneva festeggia alla Borsa di Parigi grazie al suo vaccino contro la chikungunya e Idorsia alla Borsa di Zurigo per il suo trattamento contro l’ipertensione resistente. Entrambe hanno infatti ricevuto l’approvazione della Commissione europea per i loro medicinali.
VALNEVA SU ALLA BORSA DI PARIGI
Dopo avere ottenuto il via libera della Ue alla commercializzazione del suo vaccino per la chikungunya, il titolo della biotech francese Valneva ha segnato questa mattina un progresso del 5,2% a 3,35 euro.
IL VACCINO CONTRO LA CHIKUNGUNYA
La chikungunya è una malattia virale causata dalle zanzare Aedes che provoca febbre, dolori ai muscoli, mal di testa e nausea. Il dolore muscolare può essere debilitante e può persistere per settimane o anni. La malattia è endemica in varie aree del Sudamerica e dell’Africa ma, con l’aumento delle temperature a livello globale, si è diffusa anche in Europa.
Il vaccino di Valneva, commercializzato con il nome di Ixchiq, ha ottenuto il via libera all’unanimità dagli Stati membri Ue a seguito di “una rigorosa valutazione effettuata dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema)”, sulla base dei dati di uno studio di fase 3. La Commissione Ue ha precisato che il vaccino monodose per la prevenzione della malattia causata dal virus chikungunya è autorizzato nelle persone di almeno 18 anni.
Sebbene i viaggiatori siano l’obiettivo iniziale delle prime somministrazioni, i prodotti potrebbero rivelarsi fondamentali per le persone che vivono nei Paesi in cui la malattia è endemica.
PAESI IN CUI È AUTORIZZATO
Quella dell’Ema è la terza autorizzazione per l’immissione sul mercato di Ixchiq, dopo le approvazioni da parte della Food and Drug Administration (Fda) e di Health Canada. L’azienda prevede di consegnare le prime dosi del vaccino in Europa nel quarto trimestre del 2024.
Come precisa la società francese, Ixchiq è l’unico vaccino autorizzato disponibile a livello mondiale contro la chikungunya. Attualmente anche le autorità sanitarie del Regno Unito e del Brasile – il paese più colpito nelle Americhe – stanno esaminando la richiesta di approvazione.
UN MERCATO IN ESPANSIONE E LA COMPETIZIONE CON BAVARIAN NORDIC
Per Bloomberg si tratta di un mercato che si stima supererà i 500 milioni di dollari all’anno entro il 2032 ma secondo Valneva il valore potrebbe essere maggiore con le potenziali scorte governative. La biotech ha recentemente stimato che la sola opportunità del mercato dei viaggi potrebbe valere fino a 400 milioni di euro.
Ma oltre a Valneva anche la danese Bavarian Nordic, che è in attesa dell’approvazione nell’Ue e all’inizio della revisione negli Stati Uniti, si prepara a lanciare il suo vaccino contro la chikungunya. Per l’amministratore delegato di Valneva, Thomas Lingelbach, il vantaggio di tempo si tradurrà senza dubbio in “una quota di mercato molto più significativa”; mentre secondo il suo omologo di Bavarian Nordic, Paul Chaplin, il tempismo da solo non è tutto.
Valneva, però, ha un vantaggio perché ha ottenuto un finanziamento dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations per il suo vaccino e ha stretto una partnership con l’Instituto Butantan del Brasile, che produce prodotti immunobiologici e vaccini nel Paese.
COSA DICONO GLI ANALISTI
“Si tratta di un territorio inesplorato, per cui non si sa quanto rapidamente verrà adottato questo nuovo vaccino da viaggio”, ha detto a Bloomberg Suzanne van Voorthuizen, analista di Van Lanschot Kempen, che ha un rating buy su entrambi i titoli.
Stando al parere di altri analisti riportato dalla testata economica, “il vaccino di Valneva sembra più duraturo, ma potrebbe anche scatenare più effetti collaterali rispetto a quello di Bavarian Nordic, che negli studi in fase avanzata agisce più rapidamente, rendendolo conveniente per i viaggiatori”. A tal proposito l’azienda francese sostiene che gli effetti collaterali sono dovuti al tipo di vaccino, mentre quello di Bavarian Nordic è più facile da somministrare perché non è necessario mescolarlo con acqua.
IDORSIA CORRE ALLA BORSA DI ZURIGO
Anche la svizzera Idorsia festeggia alla Borsa di Zurigo dove, in seguito al via libera della Commissione europea per un farmaco contro l’ipertensione resistente, il titolo questa mattina ha riportato un progresso del 7% a 2,16 franchi svizzeri mentre l’indice Smi è salito dello 0,35%.
Ora la società farà richiesta di autorizzazione anche nel Regno Unito, in Canada e in Svizzera.
IL FARMACO CONTRO L’IPERTENSIONE
La casa farmaceutica ha reso noto di aver ottenuto l’approvazione dalla Commissione Ue per Jeraygo (aprocitentan), un trattamento per la cura dell’ipertensione resistente in pazienti adulti, in associazione con almeno altri tre medicinali anti-ipertensione.
Come ha ricordato la società elvetica, l’ipertensione è una delle principali cause di malattie cardiovascolari in tutto il mondo e ha un impatto stimato in circa 1,3 miliardi di persone, tra le quali circa il 10% ha una pressione arteriosa non controllata nonostante riceva almeno tre farmaci anti-ipertensivi. “Jeraygo – ha riferito Idorsia – è una nuova terapia orale anti-ipertensiva, la prima da quasi 40 anni che funziona attraverso il sistema dell’endotelina, un nuovo percorso terapeutico”.