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Tutto sulla lussemburghese Nuo Capital che si beve Bialetti con Exor di Elkann

La lussemburghese Nuo Capital, una holding di investimenti creata da Exor e The World-Wide Investment Company di Hong Kong e che punta su aziende italiane di medie dimensioni, farà un’offerta pubblica d’acquisto per tutte le azioni di Bialetti per lasciare Piazza Affari. Tutti i dettagli

 

La società dell’omino con i baffi si prepara a lasciare Piazza Affari. La holding di investimenti lussemburghese Nuo Capital ha infatti annunciato che farà un’offerta pubblica d’acquisto per tutte le azioni di Bialetti al fine di procedere con il delisting dalla Borsa italiana. L’azienda che ha ideato la moka si trova in difficoltà finanziarie dal 2021.

BIALETTI SI PREPARA A SALUTARE PIAZZA AFFARI

Bialetti, fondata nel 1919 a Crusinallo, frazione di Omegna, nell’allora provincia di Novara, cambia bandiera.

La lussemburghese Nuo Capital ha sottoscritto due contratti: uno per l’acquisto di circa il 59% di Bialetti, per un corrispettivo di 47,3 milioni di euro e un altro per l’acquisto di circa il 19,56% per 5,7 milioni. La holding arriverà così a detenere complessivamente il 78,56% del capitale sociale dell’azienda.

La chiusura dell’operazione è prevista entro la fine di giugno, al momento è previsto che l’attuale amministratore delegato Egidio Cozzi resti a capo dell’azienda.

LA REAZIONE DELLA BORSA

Dopo l’annuncio della vendita, il titolo in Borsa ha segnato un rialzo pari al 60,57% a 0,448 euro, avvicinandosi al corrispettivo dell’Opa non inferiore a 0,467 euro per azione.

COME È NATA NUO CAPITAL

Nuo Capital – si legge sul sito aziendale – è il risultato di una partnership imprenditoriale tra Exor della famiglia Agnelli-Elkann e The World-Wide Investment Company Limited (“WWICL”), il più antico family office di Hong Kong, appartenente alla famiglia Pao-Cheng: i due soci hanno entrambi il 50% del fondo, come sottolinea il quotidiano Repubblica del gruppo Gedi di proprietà di Exor.

Nello specifico, come ha scritto tempo fa il Sole 24 Ore, il fondo fa capo “a Steven Chen, nipote di Sir Y.K. Pao, uno degli uomini d’affari cinesi più famosi che, negli anni ’50 del secolo scorso, arrivò a possedere la più grande flotta commerciale al mondo. Alla morte del fondatore nel 1991 l’immensa fortuna legata alla World Wide Shipping andò agli eredi”.

CHI C’È DIETRO E COSA FA

“Nuo Capital – proseguiva il Sole – non è altro che uno dei tanti rami di questo impero. Fondato nel 2016 e guidato da Tommaso Paoli (ex top manager di Intesa Sanpaolo), Nuo Capital opera soprattutto nel private equity investendo in aziende che hanno potenzialità di sbocco in Cina”.

Paoli (ex Banca Imi del gruppo Intesa), ha sottolineato Startmag, è rappresentante legale della società che fa capo alla lussemburghese N.U.O.

Secondo una pagina del sito dell’Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt (Aifi) ora non più disponibile ma citata da Startmag, in tre anni Nuo Capital ha utilizzato oltre 100 milioni di euro forniti principalmente dalla famiglia Pao investendo nei settori più disparati: dall’arredamento con Sozzi Arredamenti al vino sia con l’ecommerce Tannico sia attraverso una partnership insieme a Terra Moretti passando per la tecnologia con Artemest.

L’OPERAZIONE PRORASO ED ELITE CON CDP

Il fondo di Hong Kong, inoltre, nel 2020 è entrato in Proraso, segnando l’ottava operazione in Italia nel giro di tre anni. L’operazione ha permesso alla holding di rilevare il 30% del gruppo Ludovico Martelli, azienda fiorentina controllata dall’omonima famiglia a cui fanno capo oltre a Proraso il dentifricio Marvis, le creme Kaloderma, le creme per la depilazione Oxy, gli shampoo Schultz, Sapone del Mugello e Valobra, marchio di saponi acquistato nel 2018.

Nuo, come osservava Startmag, nel 2017, insieme a Cdp, è entrato anche nel capitale di Elite, la piattaforma di Borsa italiana – nata nel 2012 con la collaborazione di Confindustria e dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico – che lavora per sviluppare le eccellenze imprenditoriali del Made in Italy e portarle poi alla quotazione.

TUTTI I BRAND IN CUI È PRESENTE

Oltre a essere presente nel gruppo Ludovico Martelli, Nuo ha quote nei brand di abbigliamento Slowear, Montura, Subdued e Scarpa, nell’azienda sviluppatrice di applicazioni per dispositivi mobili Bending Spoons, nell’azienda specializzata nella produzione e vendita di cioccolato e gelato Venchi e in quella di prodotti alimentari gluten free Andriani, oltre che nel produttore di imbarcazioni Sacs.

LA STRUTTURA DELL’OPERAZIONE SU BIALETTI

Il passaggio di proprietà di Bialetti si basa su due contratti. Scrive Repubblica: “Il primo lega Nuo Octagon con Bialetti Investimenti e Bialetti Holding (società che fanno capo a Francesco Ranzoni, presidente del gruppo) e riguarda l’acquisto del 59,002% della società, per un corrispettivo di 47,3 milioni. Il secondo è stato stipulato con Sculptor Ristretto Investment per l’acquisto di circa il 19,565% per 5,7 milioni. Nuo arriverà così a detenere complessivamente il 78,567% del capitale sociale di Bialetti. Il closing è previsto entro la fine di giugno 2025. Successivamente, sarà promossa un’Opa totalitaria per un corrispettivo non inferiore a 0,467 euro per ogni azione della società, che lascerebbe così Piazza Affari. Tra coloro che dovrebbero consegnare le azioni c’è Diego Della Valle, fondatore di Tod’s e socio di lunga data di Bialetti, con una quota del 6,9%. Dopo aver faticato a entrare negli scambi, a metà seduta il titolo segna un rialzo di quasi il 60%, portandosi a 0,45 euro”.

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