Dal Mef parere negativo per il prestito ponte di 7 milioni di euro richiesto da SuperJet.
Un nuovo colpo si abbatte sulla vertenza Superjet, la joint venture, costituita al 90% dai russi di Sukhoi (Uac) e al 10% da Leonardo con base a Tessera vicino a Venezia, attiva nel settore della produzione, allestimento e servizi di manutenzione di velivoli ad uso civile.
Quando nacque nel 2007 SuperJet, la ex Finmeccanica (tramite Alenia Aermacchi), attuale Leonardo, controllava la società con il 51% delle azioni. Dopodiché nel 2016 il gruppo ha diluito la sua partecipazione all’attuale 10%, con la società controllata al 90% dai russi di Sukhoi.
Nel maggio 2022, la Guardia di Finanza ha congelato beni per 146 milioni di euro di proprietà di SuperJet International a causa delle sanzioni scattate contro la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Il Comitato di Sicurezza Finanziaria (Csf) – organismo che fa capo al Ministero dell’Economia – ha infatti bloccato temporaneamente lo scongelamento delle quote russe e la vendita agli emiratini.
Il nodo cruciale era il 31 luglio, data entro cui il Ministero dell’Economia e il Comitato di sicurezza finanziaria dovevano decidere se sbloccare un prestito ponte da 7 milioni di euro, necessario a pagare gli stipendi e mantenere attiva l’azienda per altri 8 mesi.
L’azienda ha reso noto la risposta negativa del Comitato ministeriale, come riporta VeneziaToday. Una brutta notizia per il consiglio di amministrazione della Superjet di Tessera, che tornerà a riunirsi a fine settembre, segnala Rainews.
Rischio liquidazione per l’azienda produttrice di aerei, con conseguenze per i suoi 115 lavoratori italiani, con i sindacati che spingono per l’intervento del colosso della difesa e aerospazio mentre l’entrata ufficiale del fondo emiratino Mark AB Capital è congelata.
Tuttavia, l’azienda non intende arrendersi: presenterà una nuova istanza, questa volta con l’ausilio di esperti legali.
Tutti i dettagli.
NEGATO DAL CSF DEL MEF IL PRESTITO
Il Comitato di Sicurezza Finanziaria del ministero dell’Economia ha risposto negativamente alla richiesta di prestito di 7 milioni di euro avanzata dalla SuperJet International. A comunicarlo è la stessa azienda, che ha espresso “delusione” per la risposta negativa: “La richiesta di finanziamento – scrive SuperJet – era stata discussa e condivisa con l’Agenzia del demanio lo scorso febbraio e non era un semplice contributo facoltativo, ma un’operazione tecnica mirata a coprire spese reali sostenute per conto dello Stato”: costi legati alla manutenzione e alla tutela degli aerei e degli altri asset aziendali durante il periodo di congelamento delle partecipazioni, rileva VeneziaToday.
COSA FA SUPERJET INTERNATIONAL
L’azienda produce il Superjet 100, un aereo da 75 o 100 posti per tratte regionali, destinato esclusivamente all’aviazione civile. Nella base di Tessera Superjet International allestisce, vende e ripara i gusci a un ritmo di 15 all’anno.
LE SANZIONI SCATTATE NEL 2022 A SEGUITO DELL’INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA
Nella primavera 2022 sull’azienda è scattato il congelamento dei beni a causa delle sanzioni Ue contro la Russia. Ma le sanzioni avevano già impattato Superjet International. A fine aprile le banche avevano bloccato i conti dell’azienda in Italia a scopo cautelativo con conseguente impossibilità da parte della società di pagare gli stipendi ai dipendenti.
L’INTERESSE DEL FONDO EMIRATINO
Meno di un anno dopo, è stato annunciato un accordo per la cessione della quota di United Aircraft Corporation (la parte russa) in SuperJet a un fondo di investimento degli Emirati Arabi Uniti, Markab Capital Investments. Il fondo Markab puntava a investire circa 470 milioni di euro tra Venezia e Abu Dhabi. Con l’entrata del fondo e di Studio Guidotti International si determinerebbe una compagine 49% + 41% + 10% Leonardo. Tuttavia, perché l’operazione possa concretizzarsi, serve l’autorizzazione del Comitato di Sicurezza Finanziaria per il trasferimento delle quote, attualmente congelate a causa delle sanzioni e custodite dall’Agenzia del Demanio.
Il piano dell’emiratino Mark AB Capital prevede l’entrata del fondo e punta a unirsi ai soci Italsistemi Spa e Leonardo. In particolare, il fondo emiratino prevedeva la costruzione di uno stabilimento ad Abu Dhabi, da cui gli aerei incompleti sarebbero inviati a Tessera per essere finiti e venduti.
Secondo la FIm Cisl il progetto per il solo sito di Tessera determinerebbe a regime, un’occupazione stabile pari a 550 lavoratori (i 120 attuali a cui si sommerebbero altri450), con un riflesso sull’indotto importante.
PIANO CONGELATO DAL CSF DEL MEF
Ma se un interesse industriale c’è stato, le istituzioni hanno frenano.
Il Comitato di sicurezza finanziaria ha dato parere negativo all’ingresso nel capitale di Superjet International di un socio emiratino.
LE ULTIME MOSSE
Nel frattempo, gli stipendi di luglio sono stati pagati grazie alla vendita di alcuni pezzi di ricambio custoditi nei depositi.
Ulteriori risorse potrebbero arrivare dalla vendita dei cinque aerei attualmente parcheggiati in hangar, per i quali si registra l’interesse di alcuni potenziali acquirenti africani.
Come riporta VeneziaToday, “SuperJet ha recentemente ricevuto due proposte di acquisto per i propri velivoli, mentre una terza è in via di formalizzazione. Parallelamente, su indicazione di enti ministeriali, sono stati avviati contatti con due potenziali investitori, la cui identità resta riservata per motivi commerciali. Uno dei due ha già attivato un tavolo tecnico con SJI per esplorare un progetto industriale alternativo a quello emiratino, respinto dal Comitato ministeriale. Lo studio di fattibilità è in corso e il relativo documento sarà completato entro fine settembre. Il secondo interlocutore è invece in una fase preliminare di dialogo. In entrambi i casi, SuperJet sottolinea la necessità di predisporre un business plan solido, con un focus specifico sulla definizione di una piattaforma di prodotto sostenibile”.