Tutte le nuove sportellate in Bnl-Bnp Paribas
Che cosa succede davvero in Bnl tra vertici della banca e sindacati. Fatti, retroscena e approfondimenti. L’articolo di Emanuela Rossi
Non più solo comunicati e presidi: i sindacati potrebbero passare alla mobilitazione contro il progetto del gruppo Bnl-Bnp Paribas di chiudere numerose agenzie su tutto il territorio nazionale e soprattutto di esternalizzare circa 900 lavoratori. Una scelta che, secondo Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, “scarica sulla sempre più indifesa clientela il peso totale di un disservizio annunciato, con il conseguente abbandono del tessuto economico del territorio”.
Va ricordato peraltro che nelle ultime settimane dell’anno è previsto il closing dell’operazione di vendita dell’80% di Axepta – che porterà l’uscita di 110 dipendenti – e che a inizio 2021 è stato ceduto il 40% di Bnl Finance, specializzata nella cessione del quinto, a Poste. Anche queste operazioni che hanno suscitato polemiche e tensioni fra azienda e sindacati.
Ecco le ultime novità.
DIBATTITO SU UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
L’INCONTRO TRA BNL E SINDACATI
IL COMUNICATO UNITARIO
CHE COSA E’ SUCCESSO DURANTE L’INCONTRO
LO STATO DEI RAPPORTI FRA BNL E SINDACATI
PERCHE’ I SINDACATI SONO SUL PIEDE DI GUERRA
Secondo quanto risulta a Startmag sono in ballo sette cessioni di ramo d’azienda che riguardano il back office e i servizi amministrativi per un totale di 566 dipendenti a rischio. Il partner interessato è Accenture, attraverso una società già esistente del gruppo con iscrizione in ABI e con sedi proprietarie in tutta Italia. Problemi in vista anche per la Direzione Information Technology che rientra nella cessione del Banking Services Platform. Si teme – a causa della chiusura di 135 filiali – per almeno 270 lavoratori. La società cessionaria sarà una NewCo al 100% di proprietà Capgemini.
Per quanto riguarda invece le attività di logistica e archivio, che si svolgono negli uffici di Pratica di Mare, vicino Roma, la situazione è diversa perché verrebbero cedute all’interno del perimetro del back office, ma resterebbero nella stessa struttura di proprietà di Bnl. Dunque nessun problema per i lavoratori che peraltro sono stati forzosamente assunti negli ultimi anni a seguito di sentenze che hanno dichiarato una interposizione di manodopera del personale delle società cui l’attività era data in appalto (outsourcing). In sostanza, sottolineano le fonti a Startmag, con una cessione di ramo d’azienda ci si vuole “liberare” di personale assunto per via di sentenze del giudice.
IL RISCHIO MOBILITAZIONE
Questa la situazione che ha portato la scorsa settimana i sindacati a minacciare la mobilitazione se Bnl “dovesse continuare a perseguire il suo intento di far uscire dal settore il 10% della forza lavoro, creando gravi situazioni di precarietà occupazionale”. Tanto infatti, asseriscono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, pesano le “paventate esternalizzazioni di circa 900 dipendenti annunciate dal gruppo Bnl Bnp Paribas”. Secondo le organizzazioni sindacali, come si legge in una nota degli scorsi giorni “il rischio di una chiusura delle trattative con un nulla di fatto c’è tutto” visto che dichiarano “l’indisponibilità totale ad avallare, aldilà dei ben noti buoni propositi di cambiamento tecnologico/gestionali, di innovazione, illustrati in ogni bel progetto che si rispetti, un piano industriale incentrato solo su taglio dei costi, riduzione del personale, accorpamento (chiusura) di agenzie e vergognosamente neanche una nuova assunzione”.
Nella nota congiunta evidenziavano poi che “l’azienda è stata costretta a spostare la data dell’apertura della procedura dal 25 settembre al 5 ottobre in quanto i sindacati hanno giudicato, giustamente, nonostante gli sforzi dell’amministratrice delegata (Elena Goitini, ndr), del tutto insufficienti e prive di elementi fondamentali, le informazioni contenute sia nel primo incontro di presentazione che nella lettera di avvio di procedura. L’Azienda si è presa fino al 15 ottobre per dare delle risposte alle ferme rimostranze di tutti i sindacati”. Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin proseguono: “Abbiamo appreso che Bnl ha messo in campo una capillare informativa verso i lavoratori interessati alle esternalizzazioni, dando notizie dettagliate sul loro prossimo destino, sulle aziende interessate, sulla durata dei contratti e sulle modalità di trasferimento. Questa improvvida iniziativa aziendale non è ammissibile durante lo svolgimento della procedura di confronto sindacale che è stata attivata anche su queste materie”.
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