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Giorgetti Meloni Manovra

Come sarà la tassa sugli extra margini di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl, Mps, Bper, Banco Bpm e non solo

Banche: il prelievo fiscale deciso dal governo sarà del 40% e sarà calcolato sul differenziale di margine di interesse. Fatti, numeri, commenti e approfondimenti

 

Stangata sugli extra margini delle banche.

Il prelievo fiscale deciso ieri dal governo sarà del 40% sugli extraprofitti delle banche e scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 “eccede per almeno il 5%” il valore dell’esercizio 2021. Percentuale che sale ad “almeno il 10%” confrontando il 2023 col 2021.  I margini che fanno scattare il prelievo sono superiori a quelli del testo circolato ieri sera al termine del consiglio, che indicavano margini pari al 3% per il primo anno e 6% per il secondo.

Ecco fatti, numeri, dettagli, commenti e approfondimenti sulla misura contenuta nel maxi decreto approvato ieri dal consiglio dei ministri.

COME FUNZIONA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE

Una tassa straordinaria del 40% sugli utili delle banche per sostenere le famiglie in difficoltà con il mutuo prima casa e per alimentare il fondo taglia tasse in vista della riduzione dell’Irpef e delle imposte sulle imprese: è il colpo a sorpresa del decreto d’estate che chiama alla cassa le banche sui differenziali che gli istituti hanno registrato grazie all’aumento dei tassi di interesse. Un vantaggio che però non si è tradotto in maggiori saggi nei conti correnti dei loro clienti, secondo il governo.

Il comunicato finale del Consiglio dei ministri di ieri, diffuso oggi da Palazzo Chigi, spiega che l’imposta straordinaria è determinata applicando un’aliquota pari al 40 per cento sul maggior valore tra: a) l’ammontare del margine d’interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento (3% nella bozza, ndr) il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2022; b) l’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento (6% nella bozza, ndr) il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2022.

(Ecco quanto costerà l’extra tassa alle banche)

LA NOTA DEL MEF

“Ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell’attivo”, ha specificato il ministero dell’Economia: “A questo proposito si ricorda – prosegue la nota del Mef – che la base imponibile di tale imposta è determinata dal maggior valore tra l’ammontare del margine d’interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2022 e l’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2022”.

LA NOTA DI PALAZZO CHIGI

La nota di Palazzo Chigi spiega che “in dipendenza dell’andamento dei tassi di interesse e dell’impatto sociale derivante dall’aumento delle rate dei mutui, il decreto istituisce, per l’anno 2023, una imposta straordinaria a carico degli intermediari finanziari, escluse le società di gestione dei fondi comuni d’investimento e le società di intermediazione mobiliare di cui al Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58)”. Palazzo Chigi ricorda spiega inoltre che “l’imposta straordinaria sarà versata nel corso del 2024 e non sarà deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Le maggiori entrate derivanti da tale imposta saranno destinate al finanziamento del fondo per i mutui sulla prima casa e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese.

LE PAROLE DI SALVINI PER UNA TASSA SUGLI EXTRA MARGINI DELLE BANCHE

“È una norma di equità sociale. Non stiamo parlando di qualche manciata di milioni ma si possono ipotizzare alcuni miliardi” ha detto il vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa. Il ministro Giorgetti – ha aggiunto il vicepremier – “ha approvato una norma di equità sociale, che è un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023. Tutti gli introiti — prosegue Salvini — saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui prima casa e taglio delle tasse”.

IL COMMENTO DI TAJANI SUGLI OBIETTIVI DEL GOVERNO CON LE CRITICHE ALLA BCE

“Da mesi diciamo che la Bce sbaglia ad alzare i tassi di interesse e questa è l’inevitabile conseguenza”. Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio, spiega così al Corriere della Sera la decisione del governo di tassare gli extraprofitti delle banche. “Non è una misura contro di loro, ma un provvedimento a protezione delle famiglie e di tutti quei soggetti che si sono trovati in difficoltà per il pagamento dei mutui”, aggiunge prima di ricordare che “la misura dura soltanto un anno e in ogni caso potrà essere approfondita in Parlamento”.

(Ecco quanto costerà l’extra tassa alle banche)

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE SULLA TASSA CONTRO LE BANCHE

Dettaglia il Sole 24 ore: “L’imposta del 40% sarà in due blocchi: una parte calcolata sulla differenza degli interessi passivi e attivi tra l’esercizio 2021 e 2022 eccedente il 3% e un’altra parte calcolata sull’eccedenza del 6% maturata tra il 2021 e il 2023. In nessun modo, comunque, l’imposta straordinaria potrà superare il 25% del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio 2022. Nella generalità dei casi il contributo andrà versato entro il 30 giugno 2024, ovvero entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio 2023. L’imposta infine non sarà deducibile dalle imposte sui redditi e dall’Irap”.

IL GIALLO SU GIORGETTI?

Il titolare del dicastero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva appena accennato a tale possibilità durante un question time alla Camera all’inizio di maggio. Poi, lo scorso giugno, aveva sì esortato le banche a una maggior flessibilità sui mutui. Per poi aggiungere un punto che pareva chiudere il tema: “Non abbiamo in cantiere nessuna tassazione sugli extraprofitti”. Per questo oggi alcune cronache giornalistiche, in primis quella del Corriere della sera, ha rimarcato l’assenza del ministro leghista del Tesoro alla conferenza stampa che ha illustrato il provvedimento approvato in consiglio dei ministri.

IL COMMENTO DEL CORRIERE DELLA SERA SULLA MISURA DEL GOVERNO

“È un’imposta molto pesante, e pure retroattiva, quella che si abbatte sugli istituti di credito, accusati dal governo di aver lucrato eccessivamente sul rincaro dei tassi di interesse sia nel 2022 che quest’anno. Una vera e propria batosta per le banche, che, secondo il governo, negli ultimi anni hanno fatto guadagni miliardari grazie al rialzo dei tassi deciso dalla Bce”, ha rimarcato il Corriere della sera.

“Il costo del denaro negli ultimi mesi è di fatto raddoppiato — ha spiegato Salvini nel corso della conferenza stampa — ma non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento dei tassi sui depositi bancari dei consumatori”. Visto “il gap”, la decisione di “un prelievo straordinario del 40%, solo per il 2023, sugli extraprofitti” garantiti dai tassi.

(Ecco quanto costerà l’extra tassa alle banche)

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