IL FOGLIO INCARTA MEDIASET SUL CASO GIAMBRUNO-STRISCIA LA NOTIZIA
Mediaset. "L’unica cosa chiara e accertata è che Giambruno non è stato protetto da sé stesso, non è stato frenato quando smaniava, non è stato consigliato con determinazione quando straparlava, ma è stato invece assecondato da tutti". (Salvatore Merlo, Il Foglio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 24, 2023
Giambruno. "Lo hanno elevato a conduttore e volto televisivo, quando era il compagno della presidente del Consiglio, esattamente come adesso pensano di sospenderlo e di allontanarlo visto che lo ha allontanato la presidente del Consiglio". (Salvatore Merlo, Il Foglio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 24, 2023
IL FOGLIO SFRUCULIA MAURO CRIPPA SUL CASO MEDIASET-GIAMBRUNO
"Nel mondo disegnato da Ricci oggi dovrebbe arrivare un tapiro d’oro, ma non a Pier Silvio Berlusconi, bensì a Mauro Crippa, lo strapotentissimo capo operativo di Mediaset, l’uomo che ha messo Giambruno lì dove stava”. (Salvatore Merlo, Il Foglio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 24, 2023
LE GABIBBATE DI ANTONIO RICCI
La genuina onestà professionale del lavoro giornalistico di Striscia la notizia sta tutta in questa frase di Antonio Ricci: “Avevamo quei fuorionda di Giambruno dall’estate”. Cioè un giornalista ha uno scoop a luglio e lo pubblica dopo 3 mesi. Ok, tutto chiaro.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 22, 2023
Dunque Antonio Ricci non trasmetterà su Striscia la notizia altri fuorionda di Andrea Giambruno. A proposito di ardore scoppistico, autonomia editoriale, genuinità professionale e altre fregnacce.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 23, 2023
MEDIASET MERITA UN BEL TAPIRO
Cioè da mesi in Mediaset sapevano di quanto fosse indefessamente provolone Andrea Giambruno, escono i primi fuori onda del conduttore provolone e non si muove foglia, lo sospendono dalla conduzione solo dopo la separazione annunciata da Giorgia Meloni. Complimenti!
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 20, 2023
Ma Staffelli il Tapiro lo darà a Giambruno o a Pier Silvio Berlusconi?…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 22, 2023
SUSSURRI E GRIDA SU GIULIANO AMATO
Ma oltre a far sussurrare da Palazzo Chigi che è irritata per la nomina di Giuliano Amato a presidente del Comitato sull'impatto dell'intelligenza artificiale nell'editoria, cosa aspetta Giorgia Meloni a revocare la nomina visto che è una decisione della presidenza del Consiglio?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 24, 2023
UN REPORT SU LOLLOBRIGIDA?
Il buongiorno del Foglio pic.twitter.com/1HCnQexZG8
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 24, 2023
GAIEZZE GIORNALISTICHE
"Se andassero in onda anche la metà dei fuori onda dei conduttori, in tv non ci sarebbe più nessuno". (Gaia Tortora, La7)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 23, 2023
IL FATTO TRAVAGLIEGGIA SUL CENTRODESTRA
"Il meglio lo dà la stampa di destra. Che, quando B. faceva mille volte peggio di Giambruno […], era schierata anima e lingua con lui: è fatto così, esuberante e scorretto, gli piacciono le donne, che male c’è, sempre meglio della sinistra che va a gay e a trans". (Travaglio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 23, 2023
IL SOLE SCALDA CONFINDUSTRIA
"Chi non si abbona al Sole 24 Ore non può votare in Confindustria: ed è polemica. Per sostenere il quotidiano economico, l'associazione degli industriali impone ai soci alla sottoscrizione degli abbonamenti digitali. E scattano i malumori". (L'Espresso)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 22, 2023
AFFETTUOSITA’ GIORNALISTICHE
No, non è il Secolo d’Italia e neppure La Voce del Patriota pic.twitter.com/YhwpWHYK0C
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 23, 2023
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
"La Stampa perde troppe copie. Il 12% nel 2022 e il 14% nei primi 9 mesi del 2023. Male anche la raccolta pubblicitaria, calata di un terzo rispetto al 2018. Quindi, l'azienda -gruppo Gedi – vuole nuovi prepensionamenti, ventuno". (Professione reporter)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 22, 2023
Autocritica inconsapevole pic.twitter.com/WBjgVCIjGt
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 23, 2023
Urbano Cairo è un genio. Voleva fondare un quotidiano popolare ma poi ha pensato: compro il giornale della borghesia e lo trasformo in un quotidiano pop. Missione compiuta. pic.twitter.com/jmMeNWfiwT
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) October 23, 2023
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IL CASO MEDIASET-GIAMBRUNO-STRISCIA LA NOTIZIA VISTO DAL FOGLIO: estratto di un articolo; qui la versione integrale
Lo hanno elevato a conduttore e volto televisivo, quando era il compagno della presidente del Consiglio, esattamente come adesso pensano di sospenderlo e di allontanarlo visto che lo ha allontanato la presidente del Consiglio. Il meccanismo è purtroppo identico: prendono sempre atto di quello che succede nella vita privata della premier. Ma che storia è? “Andrea Giambruno potrebbe aver violato il nostro codice etico”, dicono a Mediaset. Accidenti, sì, il codice etico di Mediaset. E c’è un dettaglio, in tutta questa vicenda di Giambruno, che sta lì, fosforescente, a denunciare una gigantesca ipocrisia che prescinde dalle espressioni fuori onda e fuori luogo dell’ormai quasi ex conduttore tv.
Quelle parole che ormai tutti conoscono, Giambruno le pronunciava infatti in uno studio davanti a dei delegati di rete, dei funzionari dell’azienda televisiva che sono sempre presenti in tutte le produzioni, specialmente quelle interne. E sono presenti proprio col compito di ascoltare e controllare. Dunque l’azienda c’era. Sapeva. E allora è mai possibile che ciò che a Mediaset evidentemente non sembrava una violazione del codice etico – “Se vuoi fare parte del nostro gruppo di lavoro devi dare qualcosa in cambio. C’è un test attitudinale: si scopa” – lo diventi soltanto quando Antonio Ricci decide, dopo diverse settimane, dopo aver tenuto quelle registrazioni nel freezer per mesi, di diffondere quelle parole e quei video?
L’unica cosa chiara e accertata è che Giambruno non è stato protetto da sé stesso, non è stato frenato quando smaniava, non è stato consigliato con determinazione quando straparlava, ma è stato invece assecondato da tutti finché questo era ritenuto presumibilmente e servilmente opportuno nella misura in cui a Mediaset immaginavano di fare cosa gradita (e c’è da dubitarne, che fosse cosa gradita) alla presidente del Consiglio. Nel mondo disegnato da Ricci oggi dovrebbe arrivare un tapiro d’oro, ma non a Pier Silvio Berlusconi, bensì a Mauro Crippa (nella foto), lo strapotentissimo capo operativo di Mediaset, l’uomo che ha messo Giambruno lì dove stava e che adesso – ohibò – scopre che il conduttore da lui creato era forse fuori controllo “in violazione del codice etico”.