Il 2024 è iniziato peggio del previsto per Stmicroelectronics, l’azienda di semiconduttori con sede in Svizzera ma controllata dal ministero dell’Economia italiano e dalla banca statale francese Bpifrance.
Per ammissione dell’amministratore delegato Jean-Marc Chery, infatti, nel primo trimestre il fatturato netto e il margine lordo della società “si sono attestati entrambi al di sotto del punto medio delle nostre prospettive”: colpa del calo dei ricavi nei segmenti automobilistico e industriale, compensato solo in parte dall’aumento nel comparto dell’elettronica personale.
I RISULTATI DI STMICROELECTRONICS NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2024
I ricavi netti di Stmicroelectronics nel primo trimestre del 2024 sono diminuiti del 18,4 per cento su base annua, a 3,4 miliardi di dollari.
Il margine operativo è sceso invece al 15,9 per cento, rispetto al 28,3 per cento di un anno fa. Il margine lordo è stato del 41,7 per cento. Il flusso di cassa libero è stato negativo per 134 milioni di dollari (l’anno prima era stato positivo per 206 milioni).
L’utile netto, infine, è ammontato a 513 milioni di dollari (-50,9 per cento).
Nel primo trimestre sono stati pagati dividendi agli azionisti per 48 milioni di dollari in tutto.
LE PREVISIONI PER I PROSSIMI MESI
Nonostante le difficoltà, la società ha deciso comunque di confermare la spesa per gli investimenti per l’intero 2024 – ovvero 2,5 miliardi di dollari -, ma ha rivisto il piano sui ricavi: ammonteranno a 14-15 miliardi di dollari, stando alle stime diffuse da Chery, mentre il margine lordo sarà intorno al 40 per cento.
Per il secondo trimestre del 2024 Stmicroelectronics prevede un fatturato netto di 3,2 miliardi di dollari (-26 per cento su base annua) e un margine lordo del 40 per cento circa.
LA DEBOLEZZA DEGLI ORDINI
Chery ha spiegato che nel periodo gennaio-marzo 2024 “la domanda di semiconduttori per il settore automobilistico è rallentata rispetto alle nostre aspettative, entrando in una fase di decelerazione, mentre la correzione in atto nel settore industriale ha subito un’accelerazione”.
Il settore Automotive ha risentito delle revisioni delle stime dei clienti, dovute anche al calo produttivo di veicoli elettrici: Stmicroelectronics è specializzata nella realizzazione di componenti al carburo di silicio. Nel settore Industrial, invece, la società ha parlato di una debolezza generale degli ordini in tutte le aree geografiche.
L’amministratore delegato ha specificato che la strategia di lungo periodo di Stmicroelectronics non è cambiata.
INTANTO, MICRON…
Giovedì gli Stati Uniti hanno annunciato un accordo preliminare con Micron Technology per l’assegnazione di sussidi da 6,1 miliardi di dollari, da utilizzare per la costruzione di due fabbriche di microchip a New York e nell’Idaho.
Il finanziamento rientra nel CHIPS Act, la legge da oltre 52 miliardi di dollari che punta a stimolare la manifattura di semiconduttori sul territorio americano. Gli Stati Uniti sono molto avanzati nella fase di progettazione di questi componenti, ma valgono solo il 10 per cento circa della loro produzione a livello globale.
A detta di Micron, il suo sarà il più grande investimento privato nella storia degli stati di New York e dell’Idaho e creerà settantamila posti di lavoro in tutto.
Micron è un’azienda statunitense specializzata nei chip di memoria. Possiede diverse sedi anche in Italia: ad Avezzano, ad Arzano e a Vimercate, per esempio.