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Stmicroelectronics

Tutti i guai legali di StMicroelectronics negli Stati Uniti

Uno studio legale negli Stati Uniti ha avviato una class action contro StMicroelectronics per aver danneggiato gli investitori con dichiarazioni fuorvianti: la società ha rivisto più volte al ribasso le previsioni sulle entrate, con una differenza di 3,8 miliardi. Tutti i dettagli

Lo studio legale Levi & Korsinsky di New York ha avviato una class action contro l’azienda di semiconduttori StMicroelectronics, controllata dal ministero dell’Economia italiano e dalla banca statale francese Bpifrance. L’azione legale è legata alla revisione delle previsioni sulle entrate che la società ha presentato lo scorso 25 luglio, fornendo valori (13,2-13,7 miliardi di dollari) ben distanti sia da quelli comunicati a inizio anno (circa 17 miliardi) e sia da quelli aggiornati ad aprile (14-15 miliardi). Rispetto alle stime originali, dunque, c’è una differenza di 3,8 miliardi nell’utile operativo previsto per il 2024.

È UN BRUTTO PERIODO PER IL TITOLO DI STMICROELECTRONICS

Il 25 luglio il titolo di StMicroelectronics ha perso quasi il 14 per cento in borsa a seguito sia dell’abbassamento delle previsioni sui ricavi per l’intero anno, sia del forte calo dell’utile nel secondo trimestre: 353 milioni di dollari, il 65 per cento in meno su base annua.

Le azioni della società hanno toccato il minimo il 6 agosto scorso, a 26,6 euro, e poi si sono stabilizzate intorno ai 28,1 euro il 23 agosto: “in pratica, in appena un mese”, ha sottolineato Firstonline, StMicroelectronics “ha visto evaporare un quarto della sua capitalizzazione di mercato”.

Nel pomeriggio del 26 agosto, per effetto della notizia sulla class action, il titolo ha perso un altro 0,5 per cento alla borsa di Milano e oltre l’1 per cento alla borsa di New York.

LE ACCUSE AI DIRIGENTI

L’azione legale di Levi & Korsinsky rappresenta quegli investitori di StMicroelectronics che hanno acquistato azioni tra il 25 gennaio e il 24 luglio scorso e che, secondo lo studio, sarebbero stati danneggiati dalle dichiarazioni fuorvianti della società.

Secondo un altro studio legale statunitense, Robbins Geller Rudman & Dowd, StMicroelectronics “non aveva una visibilità adeguata per fare quelle previsioni [sui ricavi, ndr], non ha analizzato bene i dati o forse non era semplicemente attrezzata per affrontare le sfide”. La revisione al ribasso delle previsioni sui ricavi è legata al calo della domanda di semiconduttori da parte dei settori automobilistico e industriale, che rappresentano rispettivamente il 40 e il 30 per cento del fatturato di StMicroelectronics.

L’iniziativa legale negli Stati Uniti chiama in causa l’amministratore delegato di StMicroelectronics, Jean-Marc Chery, e il direttore finanziario Lorenzo Grandi, il quale è stato inserito nel consiglio di gestione della società durante l’assemblea degli azionisti dello scorso maggio.

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