skip to Main Content

Stmicroelectronics

Perché Stmicroelectronics scricchiola in Borsa?

Stmicroelectronics continua a calare in borsa. Colpa dell'influenza del settore tecnologico americano o pesano di più le tensioni Italia-Francia sulla governance? Tutti i dettagli

Che cosa succede a StM?

L’azienda italo-francese di semiconduttori STMicroelectronics ha perso oggi circa l’1 per cento in borsa. Non si tratta di un episodio isolato: tra il 12 e il 18 marzo il titolo è calato del 6,9 per cento.

LE POSSIBILI CAUSE: IL DIVIDENDO E L’INFLUENZA DEL COMPARTO AMERICANO

Stando alla ricostruzione dell’agenzia Radiocor, il risultato di STMicroelectronics è influenzato dalla “debolezza dei tecnologici americani”. In effetti le azioni di NVIDIA – la più grande società di semiconduttori al mondo per valore di mercato: oltre 2000 miliardi di dollari – sono scese dell’1,6 per cento nel premarket di martedì; dall’inizio dell’anno fino alla chiusura di lunedì scorso, tuttavia, hanno guadagnato il 79 per cento. La capitalizzazione di mercato di STMicroelectronics è di circa 40 miliardi di euro.

Oltre a questo, Radiocor menziona il dividendo che STMicroelectronics ha distribuito il 18 marzo: si tratta di una cedola trimestrale da 0,06 dollari ad azione che rappresenta la quarta parte del dividendo 2023 (relativo al 2022), pari a 0,24 dollari in totale.

GLI ATTRITI SULLA GOVERNANCE PENALIZZANO STMICROELECTRONICS?

Un’altra possibile causa del rallentamento del titolo di STMicroelectronics in borsa sono gli attriti tra Roma e Parigi sulla governance della società. Come rivelato di recente da Bloomberg, il governo di Giorgia Meloni vorrebbe che STMicroelectronics investa di più in Italia, anziché favorire la Francia.

A Palazzo Chigi non piacerebbe nemmeno la riorganizzazione voluta dall’amministratore delegato Jean-Marc Chery, che ha ridotto il numero delle divisioni interne ed eliminato l’unità capeggiata da Marco Monti – chiamata Automotive and Discrete Product -, composta principalmente da italiani. La mossa pare aver rafforzato, a Roma, la percezione che il sistema decisionale di STMicroelectronics sia finito più saldamente in mano francese.

LA REPLICA

STMicroelectronics ha definito “pure speculazioni” queste ricostruzioni giornalistiche. Quanto agli investimenti, l’azienda sottolinea la spesa per uno stabilimento vicino Milano, da 3 miliardi di dollari. In Francia STMicroelectronics si dedicherà alla produzione di microchip avanzati grazie a un contributo pubblico di 2,9 miliardi di euro.

CHE FINE FARÀ L’AD CHERY?

Secondo Bloomberg e non solo, il governo italiano sarebbe contrario alla riconferma di Chery al ruolo di amministratore delegato; il suo mandato scadrà nel 2024, e sul rinnovo non più esserci certezza.

A settembre STMicroelectronics aveva fatto sapere che il consiglio di sorveglianza aveva proposto la riconferma per tre anni di Chery come amministratore delegato. La società afferma oggi che “la decisione del consiglio di sorveglianza riconosceva l’importanza della continuità della strategia, dell’esecuzione e della value proposition […] sotto la guida di Chery. Il consiglio di sorveglianza non ha intrapreso alcuna azione ulteriore in merito al vertice della società dopo questa decisione”.

Per conoscere la sorte di Chery bisognerà dunque attendere l’assemblea degli azionisti, che dovrebbe tenersi il prossimo maggio.

IL GIUDIZIO DI INTERMONTE

“Storicamente non ci sono state diatribe pubbliche riguardo la governance di St, anche alla luce della performance operativa e finanziaria del gruppo”, spiegano gli analisti della banca Intermonte. “L’eventuale non riconferma di Chery sarebbe una notizia negativa, ma leggiamo le intenzioni del governo italiano come mezzo per attirare più investimenti”.

Back To Top