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Santanchè manda tutti i dipendenti del Turismo a scuola da Aci? E che ci azzecca?

Accordo da 20 milioni di euro del ministero del Turismo a favore dell'Aci (Automobile club d'Italia) per l’attivazione di percorsi di formazione e riqualificazione del personale del terziario. Per tale attività bisognerà mettere assieme una task force ad hoc. Ma da quando l'Aci fa corsi turistici? E com'è stata scelta? Fatti e domande

Dopo la discussa campagna promozionale Open to Meraviglia (che ha funzionato così tanto bene che la stessa ministra ha ringraziato i detrattori per avere fatto in modo che almeno qualcuno ne parlasse) il dicastero del Turismo guidato da Daniela Santanchè ha messo a bilancio un’altra spesa che non è passata inosservata: 20 milioni di euro per l’attivazione di “percorsi di formazione e riqualificazione del personale del settore turistico nonché iniziative per favorire l’inserimento nel mercato del lavoro”. Fin qui nulla di strano. Il Pnrr stesso caldeggia la formazione continua dei dipendenti in vista della transizione ecologica e digitale in atto. Ma chi è il partner di questa iniziativa? Una Big Tech statunitense? Un fornitore europeo di servizi Cloud? Un partner nipponico? Le università statali italiane? Gli atenei digitali? No, i percorsi di aggiornamento per i dipendenti del Turismo verranno svolti in partnership con l’Aci, società presieduta da Angelo Sticchi Damiani. Sì, proprio l’Automobile club d’Italia.

COSA COMBINANO ASSIEME IL MINISTERO DEL TURISMO E L’ACI

La notizia, che ha dell’incredibile, la dà Repubblica che a quanto pare ha potuto visionare le carte: “Nell’accordo si legge che le finalità dell’intesa da 20 milioni di euro potranno essere conseguite attraverso l’individuazione di soggetti partner per l’erogazione di una offerta formativa altamente qualificata nell’ambito delle scienze e dell’economia del turismo. Il ministero – continua la testata del gruppo Gedi – si impegna a riconoscere all’Aci una anticipazione pari al 30 per cento per avviare l’attività e dovrebbero essere 42 le persone che l’Automobile club d’Italia dovrà assumere per mandare avanti questa attività per una spesa di 1,3 milioni di euro a carico del ministero: il resto dei fondi servirà per erogare “i servizi” non meglio precisati”.

Nell’accordo si legge che le finalità dell’intesa da 20 milioni di euro “potranno essere conseguite attraverso l’individuazione di soggetti partner per l’erogazione di una offerta formativa altamente qualificata nell’ambito delle scienze e dell’economia del turismo”.

COSA FA L’ACI?

A scanso di equivoci, se si va sul sito dell’Aci (rimasto fermo agli anni ’90, speriamo che almeno una piccola parte dei fondi verrà usata per aggiornarlo) per assicurarsi che, nel mentre, non avesse cambiato ‘mission’, come si dice oggi: “La mission dell’Automobile Club d’Italia – viene riportato nei documenti ufficiali dell’Aci – è quella di presidiare i molteplici versanti della mobilità e di diffondere una nuova cultura dell’automobile, rappresentando e tutelando gli interessi generali dell’automobilismo italiano, del quale promuove e favorisce lo sviluppo”.

LE DOMANDE DI REPUBBLICA

Legittime sono insomma le domande che il quotidiano che per primo ha messo mano su tale accordo multimilionario pone ora alle parti interessate: “Che esperienza ha l’Aci nel settore della formazione turistica? Come è stata individuato questo ente che di fatto gestirà il “Fondo per accrescere il livello professionale del turismo” del ministero?”

Aci – dettaglia il quotidiano diretto da Maurizio Molinari – si occuperà anche di “iniziative per il rafforzamento delle competenze degli operatori del settore attraverso cicli di aggiornamento continua e iniziative per favorire l’ampliamento dei bacini di offerta di lavoro”.

UNA TASK FORCE DA COSTRUIRE AD HOC

Eppure sul sito dell’Aci è assente persino la pagina dedicata alle attività di formazione e usando il campo per la ricerca escono fuori solo vecchi comunicati stampa, per esempio uno del settembre del 2009 con la Regione Lazio, per realizzare una serie di corsi di formazione sull’educazione stradale per i docenti referenti nelle scuole secondarie di I e II grado e un altro del settembre dello stesso anno a favore dei conducenti.

Insomma, non sembra che Aci abbia tra le proprie business unit una predisposta per un simile incarico. Del resto non può averla o non servirebbero i fondi che il ministero del Turismo si impegna ad anticipare all’Aci per stipendiare le 42 persone che l’Automobile club d’Italia dovrà assumere per mandare avanti questa attività.

LE MALIGNITA’ DI REPUBBLICA HANNO UN FONDO DI VERITA’?

Quindi maligna Repubblica: “Un ottimo accordo per l’Aci, guidata da ormai tre mandati da Angelo Sticchi Damiani e dove sta emergendo sempre di più il ruolo di Geronimo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, grande amico e sostenitore, politicamente parlando, della ministra. Proprio La Russa junior, oggi uomo forte dell’ente guidando l’Aci Milano, componente del comitato esecutivo e che siede in diversi cda di alcune controllate, sembrava intenzionato a sfidare l’uscente nelle imminenti elezioni per rinnovare gli organi di gestione dell’ente. Alla fine invece sosterrà un ennesimo mandato di Sticchi Damiani restando il volto emergente dell’ente nel prossimo futuro”.

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