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Iran

Non solo petrolio: Russia e Iran si alleano contro le sanzioni dell’Occidente

Il vice-primo ministro russo, Novak, è in Iran per promuovere la collaborazione energetica tra i due paesi, entrambi sanzionati dall'Occidente. Ha parlato di gas e petrolio, ma anche di nucleare e di trasporti. Tutti i dettagli

Alexander Novak, il vice-primo ministro della Russia con delega alla diplomazia energetica, è in visita in Iran con l’obiettivo di approfondire la collaborazione reciproca nel settore dell’oil and gas. Mosca e Teheran sono entrambi paesi produttori di petrolio e sanzionati dall’Occidente.

LE SANZIONI EUROPEE SU RUSSIA E IRAN

L’Unione europea sta discutendo proprio in questi giorni di un nuovo (l’undicesimo) pacchetto di sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, e a fine aprile ha imposto ulteriori penalità a diversi soggetti iraniani responsabili di violazioni dei diritti umani.

Per rispondere alle mosse dell’Occidente, Russia e Iran hanno da tempo iniziato a stringere i loro legami, per sostenere le rispettive economie e mitigare l’impatto delle restrizioni.

LE PAROLE DI NOVAK SULL’IRAN

Martedì Novak si è riunito con il ministro iraniano del Petrolio, Javad Owji, ha incontrato diverse aziende che fabbricano attrezzature per l’industria petrolifera e ha discusso di una nuova, possibile cooperazione nei settori dell’energia, dei combustibili e dei trasporti.

“L’industria oil & gas“, ha dichiarato Novak in un comunicato del governo russo, “è una spina dorsale per le economie dei nostri paesi. Il rafforzamento della cooperazione bilaterale in questo settore aumenterà senza dubbio la sostenibilità economica di Russia e Iran”.

COMPENSARE L’ASSENZA DI TECNOLOGIE OCCIDENTALI

L’impossibilità di accedere alle tecnologie occidentali, però, potrebbe complicare i piani delle due nazioni sui combustibili fossili. A questo proposito, nel dicembre del 2022 il ministro dell’Energia della Russia, Nikolai Shulginov, aveva detto che le società russe sono interessate a collaborare con quelle iraniane allo sviluppo e alla produzione di turbine a gas: Mosca ne ha bisogno, visto che le aziende occidentali – dalle quali dipende per i motori di capacità media e grande utilizzati nelle centrali più moderne – si sono ritirate dal paese.

NON SOLO PETROLIO E GAS, MA ANCHE NUCLEARE E RINNOVABILI

Il comunicato del Cremlino aggiunge che Mosca e Teheran hanno parlato anche di cooperazione sull’elettricità, sull’energia nucleare e sulle fonti rinnovabili, senza tuttavia fornire maggiori dettagli.

IL COMMERCIO ENERGETICO SU ROTAIA

Negli ultimi mesi, per emanciparsi dai porti occidentali e per tutelarsi dalle sanzioni, la Russia ha iniziato a esportare combustibile in Iran tramite ferrovie.

Stando ai dati di Reuters, a febbraio e a marzo Mosca ha fornito a Teheran 30.000 tonnellate di benzina e gasolio. I carichi sono stati trasportati a destinazione via treno, attraversando il Kazakistan e il Turkmenistan. Quantità più piccole sono state trasportate via nave attraverso il mar Caspio, che separa le due nazioni.

Il commercio di prodotti petroliferi su rotaia comporta delle difficoltà logistiche per la Russia, stando alle fonti dell’agenzia, perché l’infrastruttura non è in grado di sostenere questo aumento dei trasporti. I due paesi stanno però lavorando alla realizzazione di un corridoio commerciale – che richiederà l’adeguamento delle rotte ferroviarie, marittime e fluviali – proprio per facilitare gli scambi bilaterali e aggirare le sanzioni, distaccandosi dai porti europei e dal canale di Suez.

Forse è a questo che si riferiva l’accenno ai trasporti nelle dichiarazioni di Novak.

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