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As Roma Calcio

Calcio, perché agli americani hanno comprato Roma, Parma, Venezia

Roma, Parma, Venezia: Covid non ha fermato le acquisizioni nel mondo del calcio. Fatti, nomi e scenari tratti dallo studio Kpmg football benchmark

 

Il mondo del pallone sembra lentamente sgonfiarsi. I club di tutto il mondo sono alla ricerca di soluzioni più o meno creative per affrontare i problemi di bilancio, e non, causati dal covid.

Nonostante lo scenario sia di grande incertezza, probabilmente la maggiore che si ricordi in tempi moderni per questo settore, gli investitori continuano a scommettere sul mondo del calcio. Un interessante studio di Kpmg football benchmark analizza i cambi di proprietà degli ultimi anni e le ragioni alla base di questi investimenti.

LE ACQUISIZIONI

Sorprende come anche nel nefasto 2020 ci siano state diciotto acquisizioni di squadre in giro per l’Europa, un numero cospicuo anche se circa la metà di quelle registrate nel 2019 (quarantacinque).

PERCHE’ ACQUISTARE UNA SQUADRA DI CALCIO?

Comprare un club oggi assicura margini ben diversi rispetto al passato. È infatti dai primi anni ’90 che il business del calcio ha iniziato la sua lenta evoluzione, da giocattolo di abbienti famiglie locali a vere e proprie aziende internazionali che creano profitto.

Molti fattori hanno influito su questa rivoluzione copernicana. In primo luogo la crescita vertiginosa delle tv a pagamento che, grazie al numero crescente di abbonati, anno dopo anno offrivano cifre al rialzo per trasmettere le partite. In seconda battuta, il Financial Fair Play introdotto dalla Uefa nel 2009 (semplificando, una policy che, almeno sulla carta, obbliga le squadre a non spendere più di quanto incassano) ha aumentato la solidità e l’indipendenza economica delle società. Inoltre essere alla guida di una squadra di calcio assicura vantaggi in termini di visibilità e popolarità, una strada che molti investitori americani, cinesi e arabi hanno sfruttato per diversificare il loro portafoglio e dare una spinta nel mercato europeo alle loro imprese.

CALCIO IMPERMEABILE ALLE CRISI?

Fino a qualche mese fa, sembrava che il settore calcio fosse impermeabile alle crisi economiche globali, avendo registrato una crescita da circa 13 miliardi realizzati sul mercato nel 2010 ai 21 nel 2018, segnando un +65% (dati Uefa). I 32 club più importanti d’Europa, negli ultimi due anni, sono mediamente cresciuti di valore del 9% che, confrontato con il -13% dell’indice STOXX Europe 50, da un’idea della solidità di questo mercato.

Si spiegano anche così dunque questi cambi di proprietà: gli investitori comprano squadre a prezzo ridotto come scommessa a lungo termine, fiduciosi che, una volta terminata la situazione di emergenza, i profitti e il giro di affari torneranno quelli precedenti alla pandemia. Inoltre, la necessità per molti club di fare cassa crea la possibilità di acquistare calciatori a prezzo di saldo, garantendo buone occasioni nel cosiddetto “player trading”.

FA GOLA IL CALCIO ITALIANO

L’Italia è uno dei paesi più interessanti per investitori alla ricerca di squadre di calcio. Solo nel 2020, il 22% dei club passati di mano sono dello stivale: Roma, Parma, Venezia e Livorno.

Fatta eccezione per il Livorno, salvato dal fallimento da banca Cerea, le altre squadre sono state acquistate da imprenditori americani. Del resto non è una novità, lo stesso processo di “americanizzazione” era toccato a Milan e Fiorentina; anche Inter e Bologna hanno proprietà straniere, i cinesi di Suning per i nerazzurri e il canadese Joey Saputo per i rossoblù. Le squadre italiane fanno gola a molti investitori per il blasone e la cultura calcistica del bel paese ma soprattutto perché costano “poco” in relazione ai club di altre nazioni e promettono interessanti margini di crescita. L’evoluzione nella governance delle nostre squadre non è andata di pari passo con quella degli altri grandi campionati europei, bloccandone la crescita in termini di strutture e ricavi. Gli stadi in moltissimi casi sono vecchi e decadenti, i diritti della Serie A all’estero fruttano davvero poco messi a confronto con gli incassi delle altre leghe.

Tutti questi elementi, non molto incoraggianti a prima vista, nascondono un grande potenziale crescita del nostro campionato che non sta passando inosservato agli occhi di molti investitori: aria nuova in Serie A, per riportare la competizioni ai vecchi fasti.

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