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Oto Melara Leonardo

Rheinmetall-Leonardo, a che punto è la vendita di Oto Melara?

Nel 2021 Leonardo ha avviato la cessione delle controllate Oto Melara-Wass. Prima dell’estate scorsa Rheinmetall si era fatta avanti con una proposta a Leonardo per rilevare una quota di minoranza di Oto. Nel frattempo è cambiato l'esecutivo, ma a che punto è il dossier?

 

Rimasta in stand-by la cessione di Oto Melara e Wass, le due controllate armamenti terrestri e navali messe in vendita da Leonardo nel 2021.

Inizialmente su Oto Melara-Wass hanno espresso interesse il consorzio franco-tedesco Knds e Fincantieri. Lo scorso maggio anche la tedesca Rheinmetall ha presentato un’offerta non vincolante a Leonardo del valore tra 190 e 210 milioni di euro per la ex Oto. Il gruppo della difesa tedesco Rheinmetall vuole investire in Italia acquistando fino al 49% di Oto Melara, la controllata armamenti terrestri messa in vendita da Leonardo insieme all’altra unità Wass.

“L’amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo ha dichiarato il 28 luglio che il gruppo sta lavorando per raggiungere un accordo per la vendita della controllata sulle armi da fuoco, Oto Melara, e di quella specializzata in siluri navali, Wass, ma aveva bisogno di un nuovo governo per poter finalizzare qualsiasi potenziale accordo”, hanno evidenziato gli analisti di Banca Akros lo scorso settembre, ripresi da MF.

L’ultima parola spetta infatti al governo, che controlla Leonardo (attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze al 30%). E a fine ottobre si è insediato il nuovo esecutivo a guida Meloni. “Al momento la proposta è all’esame del nuovo esecutivo che dovrà decidere quale direttrice prendere” aveva sottolineato Rheinmetall Italia lo scorso novembre.

Novità erano attese dunque entro la fine del 2022, ma nel frattempo a bloccare l’avanzamento del dossier ci ha pensato la scadenza dei CdA delle società partecipate dal Mef, come Leonardo appunto, di fatto in scadenza il 31 dicembre 2022.

“Scadrà ad aprile, vedremo” ha chiosato l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, a margine di un convegno sulla filiera dell’aerospazio in Lombardia a fine gennaio, a chi gli chiedeva delle future nomine del cda del gruppo.

Tutti i dettagli.

COSA FA OTO MELARA, PARTE DELLA DIVISIONE SISTEMI DI DIFESA DI LEONARDO

Ricapitolando, Oto Melara produce il cannone più diffuso sulle navi da guerra di tutto il mondo: il 76/62 acquistato dalle flotte di ben 53 Paesi, incluse quella francese e tedesca. Inoltre la società ha sviluppato la tecnologia “Vulcano” che rende i proiettili di artiglieria molto simili a missili, con una guida autonoma nella traiettoria finale e un raggio d’azione aumentato.

Nel 1985 l’azienda spezzina è entrata a far parte di un consorzio paritetico con l’Iveco, formando l’attuale Cio Iveco-Oto Melara, capofila dell’industria negli armamenti terrestri.

Dal 2016 Oto Melara fa parte della divisione Sistemi di Difesa di Leonardo. Il gruppo non fornisce i dati economici sulle controllate. Quelli più recenti, spiega Akros, “indicano che Oto Melara ha registrato ricavi per 356 milioni di euro nel 2015 con un ebit di 38 milioni (margine ebit del 10,7%)”. “Nel 2014 i ricavi erano stati di 390 milioni con un ebit di 46 milioni (margine ebit dell’11,8%)” riporta MF.

LA PROPOSTA DI RHEINMETALL PER OTO MELARA

Come già esposto in audizioni parlamentari dall’ad di Rheinmetall Italia Alessandro Ercolani, Rheinmetall si propone come partner strategico del nostro paese nel settore terrestre. In questo modo si rafforzerebbe l’asse italo-tedesco sulla difesa, avviato proprio con l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, società tedesca di elettronica della difesa, da parte di Leonardo.

Come emerge dalla proposta inviata a Leonardo  — di cui Startmag ha preso visione — la strategia di crescita per Oto Melara sarebbe individuata nei futuri programmi terrestri per la fanteria.

A partire dal nuovo carro leggero — Aifv  — per la sostituzione del Dardo fino alla partecipazione al programma del futuro carro armato europeo.

“Il programma Mbt è previsto dal 2035, e l’Italia potrebbe giocare un ruolo essenziale: non solo tra 15 anni ma anche nella fase di studio attualmente in corso”, aveva sottolineato Papperger al Sole 24 Ore la scorsa primavera.

In tali programmi, la combinazione di Rheinmetall e Oto Melara darebbe vita a un polo militare nazionale funzionale al consolidamento del settore terrestre italiano.

DARE VITA A UN POLO TERRESTRE DELLA DIFESA ITALIANO

Tutto questo si inserisce nella visione che ha come obiettivo quello di una creazione di un centro di eccellenza nazionale nel settore terrestre, guidato e gestito dalla stessa Oto Melara che dovrà, da subito, focalizzarsi sul programma per il nuovo Carro Leggero (Infantry Fighting Vehicle) e sul futuro carro armato europeo Mbt.

“Proprio negli stabilimenti di Oto Melara vediamo l’epicentro dell’attività industriale terrestre fungendo da “aggregatore” per gli altri attori nazionali così da raggiungere quella dimensione “internazionale ed europea” necessaria ad affrontare le imminenti sfide” spiegava in audizione alla Camera lo scorso dicembre Alessandro Ercolani, ad di Rheinmetall Italia.

In particolare sui programmi di veicoli cingolati, Rheinmetall è leader fornitore, garantirà un’integrazione di alto livello con Oto Melara, con la possibilità di creare un centro di competenza in Italia.

Se l’Esercito dovesse scegliere il Lynx tedesco proposto da Rheinmetall per sostituire il Dardo, si tratterebbe comunque di un Lynx italiano, prodotto negli stabilimenti di Oto Melara. Inoltre il nostro paese potrebbe ottenere di integrare sul mezzo la torretta prodotta da Oto-Melara e sensori Leonardo.

Sempre nella sua offerta non vincolante Rheinmetall cita infatti la possibilità di approfondire relazioni industriali anche con la stessa Leonardo.

“L’idea è di mettere insieme il settore terrestre italiano in un circolo virtuoso” osserva Rheinmetall, per affrontare sia “una competizione all’esterno sia all’interno con le proprie qualità e le proprie eccellenze (come le torrette di Oto Melara o l’elettronica) entrando in un mondo che è un po’ quello dell’aeronautica in cui prendendo ad esempio Leonardo si producono componentistiche fondamentali a dei programmi che garantiscono cicli di lavoro di 30/40 anni (come i programmi Eurofighter e Tornado”.

IL GOVERNO IN ATTESA DEL RINNOVO DEL CDA DELL’EX FINMECCANICA

Dunque ora aspetta all’esecutivo Meloni decidere il futuro di Oto Melara-Wass. In particolare ai ministri che seguono il dossier (Guido Crosetto alla Difesa, Giancarlo Giorgetti al Mef e Adolfo Urso al ministero delle Imprese e del Made in Italy).

Ma a questo punto è probabile che una decisione arriverà in primavera o addirittura in estate, quando sarà rinnovato il cda di Leonardo.
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