skip to Main Content

Reputation Manager, le classifiche, i siti e un paio di domande

Emergono nuovi particolari sui finti giornali che possono influire (in che misura?) sulle classifiche di Reputation Manager. E aumentano anche le domande. La lettera di Gianluca Zappa

Caro direttore,

la lettera del buon Francis Walsingham del 23 novembre scorso mi ha ricordato una confidenza che mi fece anni fa un amico smanettone col PC. All’epoca era “webmaster” (si chiamavano così i tecnici dei siti Internet, oggi hanno cambiato nome) in una azienda dolciaria molto grande e mi disse che per aumentare l’indicizzazione su Google diverse realtà aprivano decine di sitarelli che non avevano affaccio sulla pubblica via, insomma su cui era molto difficile atterrare, e vi buttavano materiale promozionale, per far “girare il nome”.

L’algoritmo di Google nel tempo si è fatto via via sempre più sofisticato, tanto che oggi valuta l’attendibilità di ogni fonte penalizzando chi sfrutta trucchetti simili. Ma in quegli anni era assai più grezzo e si accontentava che un nome fosse ripetuto tante volte per fargli crescere visibilità nelle risposte restituite agli utenti del motore di ricerca.

Ecco, quando ho letto la lettera con cui Walsingham racconta di avere scoperto che alcuni siti paragonabili a testate giornalistiche (ma testate registrate non sono) che raccolgono comunicati stampa aziendali, focalizzandosi su vita, morte e miracoli dei manager, sono di Reputation Manager – l’azienda fondata e guidata da Andrea Barchiesi (nella foto), che stila queste classifiche sulla reputazione on line, con analisi poi pubblicate su Prima Comunicazione Corriere della sera – mi si è messa in moto per così dire la girandola dei ricordi.

Sarà solo un caso, ma è una curiosa coincidenza che chi valuta la reputazione dei manager sulla base di quanto i nomi dei vari Ceo rimbalzano sulla stampa e sul web (non torno sulla spiegazione scientifica alla base del calcolo, perché ne ha già parlato Claudio Trezzano in una sua lettera) sia anche proprietario di diversi siti web sconosciuti ai più sui quali si parla – guarda caso – solo di manager, in modo peraltro pleonastico e ossessivo, oltre che enfatico e mieloso, senza che ci siano vere notizie di mezzo. Dei siti su cui tu stesso stai indagando, chiedendo lumi sulla paternità via X, mi ha colpito originalcontents.eu. Io non lo avevo mai sentito e sfido chiunque a dirmi che lo conoscesse prima di oggi.

Non c’è alcun colophon, nessun contatto redazionale o l’indicazione di alcun collaboratore. Tutti i contenuti rimandano a comunicati stampa di siti aziendali o ad articoli apparsi su testate – queste sì – vere. Il solo nome che sono riuscito a trovare stava nascosto nella pagina sulla profilazione dei lettori attraverso i cookie, per non disattendere la severa legge europea che richiede l’esplicitazione del titolare dei dati personali. Ti allego lo screen.

E così si legge: “La privacy di questo sito web (dominio che state visualizzando sul browser) è gestita dal titolare del trattamento dei dati personali: Web Seo Sem – di Fabio Ricciardi”. Ho allora fatto una ricerca su Fabio Ricciardi e ho scoperto via LinkedIn che è Online Reputation Manager – Senior SEO SEM SMO SEA Executive at Reputation Manager (allego altra immagine).

Ricciardi, sul suo sito personale, si definisce “consulente SEO SEM Specialist, si occupa da anni di tecniche di ottimizzazione e posizionamento per siti web, collabora con importanti aziende che si occupano di Web Marketing e azioni promozionali in Internet e per importanti aziende nazionali e internazionali, curandone l’immagine online”. Se vai nella sezione Cookie Policy di un altro sitarello sconosciuto, energiambente.eu, (questo sì registrato da Reputation Manager), vedrai che il contenuto è stato scritto da un tal Fabio (vedi foto).

Ma dato che tu non vuoi sentire dietrologie, ti faccio un altro esempio. Economia Oggi. Altro sito sconosciuto. In questo caso il titolare del trattamento, come da foto, risulta essere Francesca Daquino, webcontentdesign@gmail.com. E sai dove ritrovi questo nome? Sul sito personale di Fabio Ricciardi, dato che è sua socia in qualità di consulente SEO e SEM specialist.

E sul suo profilo LinkedIn leggiamo: “Sono l’amministratrice del portale Economiaoggi.it, mi occupo della redazione dei testi e della gestione degli aggiornamenti del portale”.

Direttore, mi capita raramente ma questa volta ho un sacco di domande e zero certezze. Perché dato che le classifiche e le analisi di Andrea Barchiesi (cioè di colui che nel 2018 ha anche creato insieme ad Auro Palomba, presidente e fondatore di Community Group, Reputation Science “per gestire in modo scientifico e integrato la reputazione di aziende, istituzioni e figure pubbliche, unendo per la prima volta forze e competenze maturate rispettivamente in ambito digital e comunicazione”) compaiono sull’inserto economico del Corriere della Sera, come pure sul mensile specializzato Prima Comunicazione e, per ciò che riguarda le analisi della reputazione dei ministri, nel recente passato su Lettera43, urge secondo me fare ulteriore chiarezza su alcuni punti, oltre a quelli da te sollevati.

L’analisi scientifica alla base delle classifiche reputazionali prende in considerazione anche questo pulviscolo di sitarelli privi di autorevolezza, ignoti ai più, che raccolgono solo comunicati stampa e interviste ai capi azienda? Sì o no?

Se sì, quanto peso hanno? E questo non rischia di risultare un modo per falsare i risultati stessi?

Se no, qual è lo scopo di questi siti riconducibili a Reputation Manager? Perché l’azienda non ne dichiara apertamente la proprietà e lo scopo?

Ma soprattutto, dato che Reputation Manager procede secondo analisi rigorose dal criterio scientifico, perché non pubblica l’elenco delle testate da cui pesca gli articoli che parlano dei manager?

Cordiali saluti,

Gianluca Zappa

+++

Caro Gianluca, i tuoi interrogativi sono anche i miei e alcuni di questi – insieme ad altri quesiti – sono stati inviati ai vertici di Reputation Manager che così possono chiarire. Sto aspettando le risposte. (M.A.)

ECCO RISPOSTE E SILENZI DI REPUTATION MANAGER ALLE DOMANDE DI START MAGAZINE

Back To Top