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Pasqualino Monti

Reputation manager e il caso Monti di Enav

Il caso dell'amministratore delegato dell'Enav, Pasqualino Monti, nella classifica sulla reputazione dei manager. La lettera di Claudio Trezzano

Caro direttore,

ho letto la missiva di Francis Walsingham con molta curiosità e ringrazio entrambi – il buon Francis perché col suo solito stile raffinato ma pungente riesce sempre a intrattenermi, te per avergli dato spazio – per avermi aperto un mondo fatto di quella che gli esperti ho appreso chiamare personal branding.

Perdona l’ignoranza ma io non sapevo di essere un marchio. Credevo ingenuamente di essere una persona, come tante altre, dotata di un volto, un nome, un cognome. Invece il personal branding ti dice che siamo un po’ come le industrie. Per noi giornalisti c’è il prestigio della firma, che può aprirti l’accesso a certe redazioni piuttosto che ad altre. Per i manager c’è il loro personal branding. Anche se continuo a non comprendere come sia misurabile. Mi spiego: se un giornalista è noto e si trasferisce da una testata A alla rivale B, si può misurare quella che oggi chiameremmo la sua “viralità” vedendo i lettori persi dal primo giornale e guadagnati dal secondo, no?

Ma come si misura invece la reputazione legata a un determinato manager? Ingenuamente credevo bastasse osservare i bilanci delle realtà che hanno diretto mentre le guidavano: magari senza fermarsi al fatturato e incrociando gli economics con gli investimenti in ricerca e sviluppo e col numero di contratti conclusi. Poi però Walsingham mi ha spiegato (anzi, ci ha spiegato: ammettiamo che nessuno sapesse questa cosa) che c’è questa Reputation Manager S.p.A., che risulta anche Società Benefit, fondata e guidata da Andrea Barchiesi, che stila queste classifiche sulla reputazione, pubblicate mensilmente da Prima Comunicazione e Corriere della sera.

 

Sulla metodologia scientifica alla base delle classifiche, Francis Walsingham è stato chiarissimo. Però voglio aggiungere qualche dettaglio per aiutare te e Francis a comprendere la ratio dietro queste classifiche mensili. Anzitutto c’è la reputazione storica: “Un primo aspetto essenziale è considerare la reputazione come somma di una storia e non come espressione di un istante, che certamente la influenza ma non la caratterizza. In rete i contenuti hanno una vita molto più lunga rispetto agli altri canali di comunicazione, a causa della loro persistenza online e dell’indicizzazione sui motori di ricerca che li rende sempre attuali. Per questa ragione l’analisi non considera semplicemente la Reputazione Istantanea Ri(t) ma anche la reputazione storica Rs(t)”.

Poi la reputazione istantanea: “La reputazione istantanea R(i) è data da tutti i contenuti associati al Manager in un determinato periodo con una determinata intensità mentre la reputazione storica è data dai contenuti associati al Manager lungo tutto l’arco della sua vita digitale. Un secondo aspetto fondamentale è considerare la differenza tra notorietà e reputazione. La notorietà non necessariamente veicola valori chiave premianti o distintivi per un Manager.”

Ovviamente quella online: “La reputazione in un istante t è data dalla contribuzione della Reputazione Storica Rs con la Reputazione Istantanea Ri. La reputazione in un istante t non è da confondersi però con l’Intensità reputazionale Ir della presenza di un soggetto ma deve essere valutata anche la Qualità Reputazionale Qr che viene espressa. La reputazione digitale quindi è un sistema dinamico complesso che implica la storicizzazione e la persistenza dell’immagine e non è riducibile al concetto di notorietà.”

“La metodologia porta alla definizione di uno score mensile da 0 a 100 con grado di precisione alla seconda cifra decimale. Ciascun Executive è soggetto ad un’analisi dei diversi parametri che rappresentano delle variabili fondamentali nella costruzione della reputazione di un personaggio pubblico sul web, come l’immagine percepita, la presenza digitale, il grado di evoluzione, i volumi e l’impatto reputazionale. Ad ogni caratteristica è assegnato un punteggio sulla base del volume e della qualità dei contenuti rilevati”. Il metodo, in effetti, è davvero oggettivo e inattaccabile. Basta fare: R(t) = F(Rs(t), Ri(t)) e R(t)= F(Ir(t), Q(t)).

Nella lettera del caro Francis, si è accennato al balzo di popolarità di Pasqualino Monti, che a differenza di Walsingham io invece conoscevo per via di un amico palermitano che scherzando mi aveva detto che trovava curioso fosse ancora – contemporaneamente – presidente dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale e, da aprile, anche amministratore delegato dell’Enav, l’azienda che gestisce il controllo del traffico aereo in Italia. Nella mia ignoranza fino ad allora pensavo che navi e aerei fossero diversi e richiedessero esperienze e competenze diverse, tanto meno non credevo si potessero controllare entrambi: ma non sono certo un controllore di volo o uno skipper, perciò resto umile nella mia ignoranza. E in effetti il mio amico ha ragione, perché on line e dai social si evince che è ancora commissario dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale. O forse il sito non è aggiornato?

Del resto il Blog Sicilia.it alla nomina rassicurava l’intera Trinacria con un pezzo dal titolo: “Monti verso nomina all’Enav, dal mare al cielo il manager promette “Non abbandonerò il sistema portuale”. Prima che qualcuno maligni come i 5 Stelle del passato, Informazioni Marittime specifica: “Incarichi, Monti rinuncia allo stipendio da presidente del porto di Palermo”. Mentre BlogSicilia.it spiega: “Tutti pazzi per Pasqualino Monti, manager che sembra essere apprezzato su più fronti e che ora viaggia verso la nomina prestigiosa all’interno dell’Enav. Il suo nome indicato dal Mef, il ministero dell’economia e delle finanze, per ricoprire il ruolo di amministratore delegato. La sua figura l’ha quindi spuntata ad una corsa ambita come quella della poltrona dell’Enav, l’ente nazionale aviazione civile che opera come azienda pubblica”.

E sotto aggiungeva un altro tassello: “Nel febbraio altro incarico per Monti. Nominato nuovo componente esterno del consiglio di amministrazione dell’università di Palermo. Per il rettore dell’università, Massimo Midiri, apporterà un contributo significativo alle attività del Consiglio grazie alla sua esperienza e competenza. Sarà in carica per il triennio 2023-2026. “Quella di Monti è una figura di altissimo profilo che unisce ad un’ampia esperienza capacità trasversali e di coinvolgimento degli stakeholders” aveva commentato Midiri”.

Trasversale Monti lo è davvero: aria, acqua, accademico. Un vero “tripla A”. Eppure Pasqualino Monti sta nella parte bassa della classifica. Addirittura non ha nemmeno una sua foto profilo (un duro colpo per lui: l’amico palermitano mi ha assicurato sia molto attento, forse troppo, alla sua immagine). Difficile che caschi l’occhio su chi staziona al sessantanovesimo posto. Fortuna che non ci starà per molto, anche grazie a quell’accelerazione registrata nella classifica di ottobre, che lo vede guadagnare, in un colpo, 28 posizioni, come ha notato Walsingham. Non c’è top manager che abbia fatto balzi simili. E non è difficile comprendere il perché.

Dato che “la graduatoria prende in esame i canali del web 1.0 (news e menzioni), quelli sul web 2.0 (blog, social network) e l’evoluzione storica, calcolando per ogni contenuto l’apporto reputazionale in termini sia quantitativi (volumi) che qualitativi (valori)”, ho approfittato del weekend di brutto tempo per spulciare su Google quanto si parli di Pasqualino Monti. E, sorpresa, sulle prime sembra che non se ne sia parlato granché negli ultimi mesi. Piuttosto piccolo lo spazio che gli dedica Il Sole 24 Ore nell’articolo: “Monti “Enav donerà un’auto elettrica al Policlinico di Palermo”.

Poi mi sono detto: cosa vuoi che ne sappiano le testate nazionali, troppo concentrate sui soliti nomi, a raccontare gli scioperi generali, i valzer sulla manovra, la fine della love story della Presidente del Consiglio… proviamo a guardare sulle testate locali, quelle davvero vicine alla gente e, dunque, alla notizia.

Il primo articolo che mi ha restituito Google News è A tutto Monti: “Io sindaco? Mai, però se me lo chiedono darò una mano per far rinascere la Costa Sud“, pubblicato un mese fa su PalermoToday. Chissà quanto saranno stati affranti i palermitani di sapere che il numero 1 dell’autorità portuale e dell’Enav non intende trovare un po’ di posto in agenda per guidare anche la loro città.

A metà ottobre troviamo l’articolo di Repubblica Palermo: “Pasqualino Monti: “Il pubblico può funzionare se sconfigge la burocrazia”. Poi sul web silenzio totale fino al 4 agosto scorso, quando Pasqualino viene intervistato ancora da Repubblica Palermo: “Pasqualino Monti: “Basta piangersi addosso, uniamoci per il rilancio del turismo in Sicilia“. Qui giustamente chi vive di porti e aerei parla di… auto e treni. Ti riporto il catenaccio: “Intervista al presidente dell’Autorità portuale e ad di Enav: “Bisogna lavorare all’interconnessione stradale e ferroviaria che è insufficiente. Ma serve anche il Ponte sullo Stretto perché opera porta opera”. Sempre più enciclopedico il nostro Pasqualino.

Poi cercando sue notizie sono finito su un sito che non conoscevo Buttanissima Sicilia, testata regolarmente registrata che scrive: “Erano tutti lì, venerdì sera, a far finta di essere bravi ed efficienti come Paqualino Monti, il presidente dell’Autorità portuale che in cinque anni ha costruito il Molo Trapezoidale di Palermo: un’isola di bellezza dentro una città perduta, abbandonata, sfregiata. C’era Matteo Salvini, il vicepremier che agita la grande opera del Ponte sullo Stretto e dimentica che la Sicilia ha urgenza soprattutto di infrastrutture ordinarie come le strade o i collegamenti con le isole minori. C’era il sindaco Roberto Lagalla, che non riesce a fronteggiare nessuna emergenza: né quella del traffico né quella, ancora più sconcia e maleodorante della spazzatura. E c’era pure il presidente della Regione, Renato Schifani, l’uomo delle feste malinconiche a Palazzo d’Orleans, intrappolato da dieci mesi nelle sue trame di politico politicante. Sì, volevano essere tutti Pasqualino Monti”.

Giudizi misurati come si conviene a chi fa informazione, no? ilSicilia.it il 4 aprile scorso si lancia persino nell’agiografia con un pezzo biografico dal titolo: “Pasqualino Monti: chi è il manager che fa viaggiare l’Italia”. Nell’articolo si scoprono gli altri interessi del nostro manager:  “Monti è titolare del corso Supply Chain Management presso l’Università degli Studi di Napoli Parthenope, Corso di Laurea Magistrale Economia del Mare, ed è keynote speaker in numerosi convegni nazionali e internazionali negli ambiti di propria specializzazione, nonché ad eventi culturali organizzati da Istituzioni ed Enti di Ricerca.”

Impegni che non lo distolgono dalla sua attività nella Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale. “Il lavoro del Presidente Monti non si è mai fermato – scrive ilSicilia.it -. Un esempio lampante è il totale cambio look, ancora in atto e in fase di evoluzione, del porto di Palermo. Il primo grande passo da annotare è sicuramente l’inaugurazione del porticciolo di Sant’Erasmo, un intervento simbolico, per un’area storica per il capoluogo siciliano, sottratta al degrado.”

E, ancora: “Tra i meriti di Monti anche quello di aver rafforzato il legame con Fincantieri, con l’obiettivo di far diventare Palermo polo mediterraneo per la cantieristica navale e rilanciare l’industria cantieristica. Un esempio è sicuramente l’assegnazione della costruzione di una nave anfibia LPD – Landing Platform Dock, che rientra nel più ampio contratto firmato nel 2016 con il Ministero della Difesa del Qatar, per la fornitura di 7 unità di superficie di nuova generazione”.

Insomma, per usare le parole de ilSicilia.it “Un lavoro, quello portato avanti da Monti, che gli è valsa la cittadinanza onoraria di Palermo, nel maggio 2022, e la nomina nuovo componente esterno del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Palermo per il triennio 2023-2026, lo scorso febbraio.”

Direttore, ti risparmio ciò che Pasqualino ha fatto per Trapani, Porto Empedocle e Termini Imerese. Sappi solo che è apprezzatissimo dai siciliani. Sempre l’articolo infatti ci spiega: “In una città tanto difficile quanto affascinante come quella di Palermo, la visione di Pasqualino Monti ha restituito allo stesso tempo concretezza e speranza. Speranza, in chi non credeva possibile la riqualificazione di uno spazio come quello del Porto che da anni attendeva la giusta attenzione. Una porta sul capoluogo, un biglietto da visita per i turisti, un motivo di orgoglio per i palermitani. Concretezza perché, piaccia o no, l’immagine di una “Palermo tutto porto” torna ad essere protagonista dell’attenzione della politica, di stakeholder, di imprenditori locali e internazionali per il rilancio di un’economia del mare che è fondamentale per la rinascita della Sicilia, per il rilancio di un intero Paese, l’Italia”.

E visto che tu credi solo ai numeri, ecco l’attacco del Giornale di Sicilia: “«In sei anni al porto di Palermo gli occupati sono cresciuti di 5 mila unità, da 18 mila del 2017 a 23 mila di oggi. Un’occupazione che è cresciuta in maniera che definirei a tempo indeterminato, perché è nata su una base solida e si fonda sulla creazione di economia reale – Lo dice Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, nel corso del Forum «Ansa incontra»”.

Pasqualino Monti non è trasversale solo negli interessi ma pure nel mondo politico. Come scrive BlogSicilia: “Una figura, la sua, molto apprezzata a livello bipartisan per la politica. Negli ultimi mesi della sua sindacatura anche l’allora sindaco di Palermo Leoluca Orlando ebbe parole al miele per il manager. Nel giorno in cui venne in visita lo scorso anno l’allora viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli, Orlando disse: “Ottimo lavoro di Pasqualino Monti”.

Direttore, so che mi sono già dilungato parecchio, ma se ti rimane un po’ di tempo, da PalermoToday guardati poi il video allegato all’articolo “Pasqualino Monti e l’amore per il mare: “Che bello vedere i palermitani godersi il Palermo Marina Yachting”.

Un tempo gli invidiosi malignavano sul segreto del successo delle persone, oggi sul segreto del successo nelle classifiche sul successo. Ma spero di aver dimostrato con questa rapida carrellata, caro direttore, che in questo caso 28 posizioni sono anche poche e che fino a quando Monti resterà nella parte bassa della classifica si farà torto soprattutto ai siciliani che lo amano.

Spero vorrai prendere in considerazione questa mia accorata ma doverosa difesa (non che uno come Pasqualino Monti ne abbia bisogno), magari per la pubblicazione di un articolo o un approfondimento, che potrebbero essergli pure utili a guadagnare qualche posizione nella classifica della manager reputation.

Pensaci, direttore.

Cari saluti

Claudio Trezzano

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