Nella giornata di oggi alla Camera dei Comuni il nuovo Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, presenterà la legge di bilancio del Regno Unito che, in tempi di crisi da Covid-19, è stata ribattezzata “Coronavirus Budget”.
È sempre alta l’allerta Oltremanica per una possibile diffusione epidemica del virus. Sono 382 i casi registrati fino alla giornata di ieri, cha ha visto l’annuncio del primo politico del governo contagiato: si tratta della conservatrice Nadine Dorries, una dei vice di Matt Hancock al ministero della Salute. Nel frattempo la partita di Premier League tra Manchester City e Arsenal in programma stasera è stata rinviata e i giocatori della squadra londinese sono stati posti in quarantena dopo avere incontrato nelle settimane scorse il presidente dell’Olympiakos, anch’egli infettato.
Sunak – Cancelliere da appena 3 settimane dopo le clamorose dimissioni di Sajid Javid – ha il compito di presentare una finanziaria che tenga conto dell’emergenza in corso, ipotizzando una serie di misure per sostenere l’economia britannica e quantificando l’impatto delle possibili restrizioni della libertà individuale ed economica sui cittadini.
Già nei giorni scorsi il ministro ha spiegato che il Servizio Sanitario Nazionale Uk – la Nhs – sarà dotato di risorse straordinarie e che non ci saranno limiti ai soldi pompati nel sistema in caso di pandemia. I costi dell’Nhs sono destinati a salire vertiginosamente e, già allo stato attuale, sono stati assunti nuovi centralinisti per il numero verde da chiamare in caso di sospetta malattia da Covid-19. I 400 milioni di sterline stanziati per l’influenza stagionale potrebbero non essere abbastanza. La possibilità è che venga aumentata la cifra che servirà a coprire l’aumento del numero dei letti negli ospedali e delle campagne pubblicitarie di pubblica utilità.
Un’altra delle ipotesi al vaglio di Sunak è quello del taglio dell’Iva (in Uk Value Added Tax, Vat), attualmente al 20% sulla maggior parte dei beni e dei servizi. Un taglio al 17,5% – come trapelato sui giornali – significherebbe 17 miliardi di costi aggiuntivi per il Tesoro, ma con effetti limitati sui consumatori secondo l’analisi di Uk Capital Investment. Un’altra possibilità è quella della riduzione (o del taglio totale) per un periodo limitato del cosiddetto “business rate”, una tassa che pagano le aziende sul valore degli immobili che occupano. In campagna elettorale Johnson aveva detto che la sua riduzione non era la prima priorità del governo Tory, ma in una situazione emergenziale come questa l’eventuale riduzione o taglio potrebbe aiutare le imprese – specialmente quelle in difficoltà – a concentrarsi sul pagamento degli stipendi ai dipendenti e ai fornitori. Uk Hospitality – l’associazione di categoria del mondo del commercio Uk – ha scritto al governo chiedendo che il Business Rate venga sospeso per tre mesi per l’industria del turismo, degli hotel e del food and beverage.
Ulteriori misure si prevedono anche nel campo dei lavoratori più precari. Attualmente il governo ha istituito il pagamento per le malattie già a partire dal primo giorno di lavoro, per spronare gli influenzati a restare a casa e non favorire la diffusione del Coronavirus. Il problema sono i lavori autonomi (stimati in 5 milioni) e quelli che lavorano con i cosiddetti Zero Hour Contracts, cioè quei contratti dove il datore di lavoro non è legato a un minimo di ore lavorare, e il dipendente non è obbligato ad accettare qualsiasi lavoro offerto. Il governo ha annunciato che prenderà provvedimenti temporanei per sostenerli con una probabile estensione dell’Universal Credit e dell’assegno di disoccupazione per loro.
Infine, il mondo della piccola e media impresa, il più vulnerabile agli effetti di un blocco dell’economia. La Federazioni delle Piccole Imprese ha chiesto al governo una misura sul modello di quella giapponese con il blocco degli interessi sui prestiti concessi alle imprese e un rimborso per le somme pagate ai dipendenti per stare a casa.
A proposito di tassi di interesse: la Bank of England con una misura straordinaria ha annunciato il taglio dei tassi da 0,75% a 0,25% per fare fronte all’emergenza economica legata al Coronavirus. Si tratta del minimo storico. Inoltre l’istituto ha affermato che è pronto a immettere liquidità sul mercato pari a 100 miliardi di sterline per garantire che le banche continuino a erogare prestiti alle imprese.
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