skip to Main Content

Truffa

Ecco le ultime pubblicità-truffa (non solo su X)

Le inserzioni pubblicitarie ingannevoli su X sono oggetto di grandi - e giustificate - lamentele tra gli utenti. Possibile, però, che nessuno abbia notato le sponsorizzazioni-truffa su Facebook? La lettera di Francis Walsingham.

Caro direttore,

da qualche settimana, in particolare, noto una grande – e giustificata – enfasi sulle inserzioni pubblicitarie truffaldine che circolano in abbondanza su X, il social network che una volta si chiamava Twitter e che Elon Musk ha comprato e trasformato secondo i suoi gusti.

Pubblicità truffaldine, peraltro, fatte tutte allo stesso modo: la foto di un noto personaggio televisivo; un paio di righe di testo che raccontano come il personaggio in questione abbia rivelato pubblicamente un tale segreto finanziario da giustificare l’interruzione della trasmissione e l’arresto, o l’intervento della Banca d’Italia; l’invito a cliccare un link.

Altre inserzioni-truffa, fatte sempre con lo stampino, pubblicizzano prodotti contraffatti o non corrispondenti a quanto mostrato.

Niente di nuovo per chi bazzica su Internet, perfino per un “vecchio” come me, comunque.

Quello che mi fa sorridere, caro direttore, è che tutti danno addosso a Musk (giustamente) ma nessuno dice una parola su Mark Zuckerberg: eppure anche su Facebook e su Instagram le pubblicità-truffa non mancano certo.

Ti faccio un esempio. Stamattina un contatto mi ha girato su WhatsApp questo screenshot.

Un’inserzione sponsorizzata da una pagina chiamata “Notizie dall’Italia” che sfrutta il logo di Eni (la società petrolifera, ça va sans dire, non è coinvolta in questa cosa) per promuovere l’acquisto di un’azione Eni in cambio di un “reddito garantito” molto superiore rispetto all’investimento iniziale. Trattasi di truffa, ovviamente, perché non può esistere un “reddito garantito” da un investimento azionario: il ritorno, o la perdita, dipendono dall’andamento del titolo in borsa.

Se si clicca sul link presente nell’inserzione, si viene reindirizzati a un sito web dedicato agli investimenti ad alto rendimento: meglio starne alla larga.

Quanto invece all’inserzionista, di pagine Facebook chiamate “Notizie dall’Italia” che sfruttano il logo di Eni ve ne sono diverse. Sono pagine molto piccole, con un paio di follower o nessuno, e pressoché prive di contenuti. Nelle informazioni, contengono riferimenti di alberghi o di società di sviluppo immobiliare senza – presumo – esservi realmente affiliate.

Insomma, se X è diventato un pozzo di pubblicità-truffa, non si può dire che Facebook sia da meno.

Concludo questa mia breve lettera invitando i lettori di Startmag a fare attenzione quando navigano sui social network, al di là di chi ne sia proprietario.

Cordiali saluti,

Francis Walsingham

Back To Top