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Che cosa sta studiando il governo per i dipendenti statali

Il ministro della Salute, Speranza, pensa di allargare l'obbligo di Green pass anche ai dipendenti statali. E il ministro Brunetta vuole tagliare lo smart working e ripristinare il lavoro in ufficio. Ecco le mosse in cantiere del governo sulla pubblica amministrazione

 

Da oggi mostrare il Green Pass è diventato obbligatorio non solo per entrare nei ristoranti e in altri luoghi chiusi, ma anche per accedere ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza (sono esclusi, quindi, quelli locali come autobus e metro) e per tutto il personale scolastico, oltre che per gli studenti universitari.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto a Repubblica che il governo sta valutando di allargare l’obbligo del Green Pass anche ai dipendenti della pubblica amministrazione, forse a partire da ottobre. “Si può valutare se procedere con l’estensione del passaporto vaccinale. Ad esempio per i dipendenti della pubblica amministrazione”: queste le parole del ministro.

L’obiettivo del governo di Mario Draghi è portare la quota di popolazione che ha ricevuto almeno una dose del vaccino contro il coronavirus all’80 per cento entro la fine di settembre; il dato attuale è del 66 per cento circa.

COSA HA DETTO SPERANZA SU PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E GREEN PASS

Repubblica Speranza ha anche detto che l’obbligo vaccinale per i dipendenti della pubblica amministrazione “resta una soluzione da valutare in futuro, ma di certo si può procedere sull’estensione del Green Pass per garantire la sicurezza e contrastare il virus”.

Il Green Pass, come noto, non dimostra soltanto la somministrazione di almeno una dose di vaccino ma anche di essere negativi al coronavirus con un test effettuato nelle ultime 48 ore, oppure di essere guariti dal COVID-19 da meno di sei mesi.

Contrari all’obbligo vaccinale, tra la coalizione di partiti che sostengono il governo Draghi, sono la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte.

GREEN PASS E SINDACATI

Il ministro Speranza ha poi aggiunto che “è in corso anche una riflessione con sindacati e imprese per ragionare anche di Green Pass sui luoghi di lavoro”, aprendo dunque alla possibilità di estendere l’obbligo di esibire il certificato verde anche ai dipendenti del settore privato.

LE PAROLE DI GELMINI

Sul Green Pass per la pubblica amministrazione, la ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini ha dichiarato a Repubblica che il suo partito, Forza Italia, ha “fortemente voluto il Green Pass e siamo favorevoli all’obbligo vaccinale. Se nel giro di qualche settimana non si raggiunge l’80 per cento di immunizzati credo che sarebbe giusto prevedere una forma di obbligo vaccinale, almeno per chi svolge funzioni pubbliche”.

COSA PENSA BRUNETTA SU P.A., GREEN PASS E SMART WORKING

La linea di Speranza è condivisa dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che infatti è al lavoro sul progetto per l’obbligo di Green Pass per i dipendenti pubblici.

Ma Brunetta vorrebbe anche ridurre (quantomeno) lo smart working per la pubblica amministrazione e riportarne i dipendenti negli uffici, in modo da garantire – sostiene – un servizio migliore ai cittadini. Non è chiaro se il lavoro in presenza sarà totale e valido per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Il Sole 24 Ore parla di un “ribaltamento di prospettiva” voluto dal governo Draghi: lo smart working, cioè, non sarebbe più la regola – come è stato dall’inizio della pandemia – ma tornerebbe a essere l’eccezione.

Il ritorno negli uffici pubblici si lega però sia all’andamento dei contagi da coronavirus, sia all’avanzamento della campagna vaccinale, sia all’imposizione dell’obbligo quantomeno di Green Pass (l’obbligo di vaccinazione è una questione politicamente molto più spinosa).

Di recente il ministro Brunetta, nel commentare i dati dell’ISTAT sul PIL italiano (+2,7 per cento nel secondo trimestre dell’anno, rispetto al precedente), ha dichiarato che “questa crescita potrebbe essere addirittura superiore se si ripristinerà la modalità ordinaria di lavoro in presenza, tanto nel pubblico quanto nel privato”.

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