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Popolare Sondrio

Popolare di Sondrio, tutte le tappe per l’aumento di capitale

Come procedere con l’aumento di capitale? Come realizzare l’acquisizione della Cassa di Risparmio di Cento? E come agire dopo la sentenza della Corte costituzionale sulla riforma Renzi delle banche popolari? A queste 3 domande sta rispondendo in queste ore il vertice della Popolare di Sondrio. Vediamo i dettagli e facciamo il punto della situazione partendo…

Come procedere con l’aumento di capitale? Come realizzare l’acquisizione della Cassa di Risparmio di Cento? E come agire dopo la sentenza della Corte costituzionale sulla riforma Renzi delle banche popolari? A queste 3 domande sta rispondendo in queste ore il vertice della Popolare di Sondrio. Vediamo i dettagli e facciamo il punto della situazione partendo dalla ricapitalizzazione che è propedeutica all’operazione su Cari Cento.

LA DECISIONE

La Popolare di Sondrio ha compiuto ieri un altro passo per arrivare all’acquisizione della Cassa di Risparmio di Cento. Per la fine di aprile (il 27 in prima convocazione e il 28 in seconda) è stata infatti convocata l’assemblea chiamata a dare il via libera ad un aumento di capitale da 40 milioni di euro.

LE MIRE DELL’AUMENTO

La ricapitalizzazione è parte integrante dell’operazione messa in piedi da Sondrio che prevede, nella prima parte, uno scambio azionario. Le trattative con la Fondazione che controlla il 67% di CariCento, “sono – spiega l’istituto guidato dal consigliere delegato e direttore generale Mario Pedranzini – in fase avanzata di negoziazione” e, nel caso di “un accordo di reciproca soddisfazione su tutti i termini e condizioni dell’operazione, ci si attende che gli accordi vincolanti possano essere sottoscritti nel corso delle prossime settimane”.

LA TEMPISTICA

L’operazione per l’acquisizione di CariCento che peraltro l’11 aprile riunirà l’assemblea per approvare il bilancio 2017, prevede due fasi. Nella prima Sondrio acquisirebbe dalla Fondazione il 51% del capitale dell’istituto a fronte di uno scambio di azioni e, per una parte minore, con pagamento di un corrispettivo in denaro. Nella seconda fase, indicativamente entro la fine del 2020, la Popolare di Sondrio andrebbe a definire le modalità tecniche per consentire agli altri azionisti della Cassa e alla Fondazione, per la parte residua di azioni ancora in suo possesso, di scambiare o ricevere azioni di Sondrio in cambio di quelle dell’istituto in provincia di Ferrara a condizioni economiche sostanzialmente in linea con quelle applicate nella prima fase. Questo per incrementare la quota di partecipazione di Sondrio nel capitale sociale della Cassa almeno al 67% e potenzialmente fino al 100%.

POST CONSULTA

Ma l’istituto è anche alle prese con la decisione della Corte costituzionale che ha dato in sostanza via libera alla riforma Renzi sulle banche popolari (qui l’approfondimento di Start Magazine). La Popolare di Sondrio, come da calendario finanziario, ha fissato l’assemblea dei soci il 28 aprile per l’approvazione del bilancio. L’assise non è stata ancora convocata e non è escluso che si opti per un’unica data in cui far passare al vaglio dei soci anche la trasformazione in spa. Nessuna decisione pare sia ancora stata presa, ma questa rimane un’ipotesi concreta. «È ipotizzabile che in un paio di mesi Pop Sondrio convochi l’assemblea straordinaria per trasformarsi in spa», sostengono gli analisti di Equita che sottolineano – come si legge su Mf – «l’aumento dell’appeal speculativo del titolo, oggi non pienamente scontato (p/te di 0,54 volte, in linea con Bper e Ubi), che può portare a un rerating del 10-20%». Indiscrezioni finanziarie non confermate dalla banca accreditano l’ipotesi che si possa costituire una holding controllata da una cooperativa che sia in cima alla piramide societaria sopra la banca trasformata in società per azioni. Ma resta da vedere se una tale prospettiva avrà il via libera della Bce, fanno notare alcuni osservatori.

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