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Fed Bce

Popolare Bari, Carige, Mps. Ecco le ossessive staffilate della Germania contro le banche italiane

Che cosa ha chiesto un parlamentare tedesco alla Bce sulle condizioni di alcune banche italiane (Mps, Carige e Popolare Bari) e che cosa ha risposto la Vigilanza della Bce

 

Il Parlamento tedesco ha inviato alla Bce una nuova richiesta di informazioni sulle banche italiane e in particolare sulla situazione di Carige, Mps e Popolare di Bari. MF-Milano Finanza ha letto la lettera di tre pagine scritta da Frank Schäffler, parlamentare del partito liberal-democratico, e girata alla banca centrale attraverso il presidente del Bundestag (ed ex ministro delle Finanze) Wolfgang Schäuble. La risposta pubblica è invece arrivata da Andrea Enria, numero uno della Vigilanza Bce. Già in precedenza, come riportato da MF-Milano Finanza del 13 luglio, il Bundestag aveva fatto domande sulle banche italiane e sulla loro resistenza in caso di aumento dello spread (erano stati chiesti persino i tassi ai quali ci sarebbero stati istituti in dissesto o a rischio dissesto).

CHE COSA SI CHIEDE SU MPS, CARIGE E POPOLARE DI BARI

Nella nuova missiva, scritta il 21 gennaio, il parlamentare tedesco si è rivolto alla Bce dopo le «notizie preoccupanti» sulle banche italiane. Nella lettera Schäffler ha chiesto otto serie di domande. Le prime due sono sul totale di bilancio e sulle sofferenze di Carige, Mps, Popolare di Bari e del totale delle dieci maggiori banche italiane. Nella terza si domanda che cosa abbia spinto la Bce a decidere l’amministrazione straordinaria per Carige , su quale base giuridica sia stato fatto, quali misure abbiano adottato i commissari e se la Bce stia pianificando iniziative analoghe per altre banche italiane. Nella quarta si chiede l’andamento degli stress test per gli istituti del Paese e nello specifico per Mps e Carige , con la richiesta aggiuntiva di quali misure la Bce abbia adottato di conseguenza.

ECCO LE DOMANDE TEDESCHE

Le successive domande sono però le più significative. Nella quinta si chiede se la Bce ritenga l’assistenza del governo italiano a Carige necessaria per evitare un grave turbamento dell’economia e per salvaguardare la stabilità finanziaria. Nella sesta si domanda se la Bce tema il contagio dei problemi ad altre banche in Italia o nell’area dell’euro. Nella settima si chiede se la Bce ritenga che il decreto del governo italiano a sostegno di Carige con garanzie sui bond sia in linea con le norme Ue in materia di risanamento e risoluzione delle banche (la direttiva Brrd). Infine nell’ottava il parlamentare domanda quali misure la Bce intenda adottare per evitare ulteriori problemi nel settore bancario italiano. Queste ultime quattro domande sono state rivolte anche al Single Resolution Board (Srb), con il quesito ulteriore se sia stato elaborato un piano di risoluzione per le tre banche.

CHE COSA HA RISPOSTO ENRIA

Le domande alternano la richiesta di informazioni pubbliche con altre confidenziali. Enria perciò nella risposta (a Schäuble) si è limitato a dare dati con link ai bilanci delle tre banche, al piano industriale di Carige e ai siti Bce ed Eba sugli stress test. Sul contagio ha osservato che la Vigilanza prenderà appropriate misure di supervisione o di intervento precoce, se saranno necessarie. Enria ha aggiunto che la Bce ha predisposto un framework interno per la gestione delle crisi per rispondere in modo rapido alle difficoltà degli istituti.

LE OSSESSIONI TEDESCHE CONTRO LE BANCHE ITALIANE

Più delle risposte della Vigilanza hanno significato particolare le domande del Bundestag, che appaiono un sintomo dei timori eccessivi (a tratti ossessivi) della Germania sull’Italia, oltre che un tentativo irrituale di mettere sotto pressione i vigilanti sulle banche del Paese. Alcune richieste dell’ultima lettera, in particolare quelle sugli interventi del governo italiano e sul rispetto delle regole Ue su aiuti di Stato e bail-in, sono sfortunate nella tempistica: proprio in questi giorni la Germania sta preparando il salvataggio pubblico di Nord Lb e il governo di Berlino sta guidando la fusione delle due maggiori banche nazionali, Deutsche Bank e Commerzbank, anche per evitarne l’acquisto da parte di un compratore estero.

IL CASO DB-COMMERZBANK E IL NODO TERCAS

L’Italia invece ha appena ottenuto un successo con la sentenza del Tribunale Ue su Tercas, che ha evidenziato l’errore della Commissione Europea nel bloccare il Fondo Interbancario (Fitd) per Tercas. Da quella decisione della direzione Concorrenza è scaturito un forte danno per il Paese. Perciò alcuni eurodeputati hanno presentato interrogazioni (una del Ppe, una di Efdd/Enf) per chiedere alla Commissione Ue quale sia stato il processo per definire la comunicazione del 2013 sul settore bancario e la decisione specifica su Tercas.

(articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza)

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