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Inflazione

Perché l’inflazione schizza in Germania

L'inflazione in Germania accelera a settembre, su base annua, al 4,1%, andando oltre le attese degli analisti che si attendevano un 4%. Si tratta del livello più alto in circa trent'anni, secondo quanto riferito a Bloomberg. I fatti, i numeri e l'analisi di Torlizzi (T-Commodity)

L’inflazione ha nuovamente accelerato a settembre in Germania attestandosi al 4,1% su base annua, al top dal 1993, spinta dalla forte pressione sui prezzi dell’energia e dell’effetto Iva, secondo i dati provvisori diffusi dall’istituto federale di statistica Destatis.

DA QUANDO L’INFLAZIONE STA ACCELERANDO IN GERMANIA

L’indicatore è in accelerazione da gennaio, ad eccezione di una pausa a giugno, mentre da oltre un mese i prezzi sono stagnanti (+0,0%).

L’ENERGIA SPINGE L’INFLAZIONE

La causa di questa spianta è dovuta ai prezzi dell’energia, che a settembre sono saliti del 14,3% in un anno. Con l’avvicinarsi dell’inverno, i prezzi del gas e dell’elettricità salgono, creando uno shock per le imprese e i bilanci delle famiglie.

COME VANNO I PREZZI ENERGETICI

In Germania i prezzi di olio combustibile, benzina e gasolio sono trainati anche dalla nuova tassa ecologica sulla CO2 in vigore da gennaio. Il governo ha pero’ richiedere di ricorrere non agli aiuti, come in Francia con il “controllo energetico”.

L’EFFETTO IVA

L’aumento dei prezzi in Germania è amplificato anche da un effetto base dovuto all’Iva, ridotta di 3 punti tra luglio e dicembre 2020 per sostenere i consumi alla fine della prima ondata del Covid.

EFFETTO PANDEMIA

La pandemia di coronavirus ha ulteriormente interrotto le catene di approvvigionamento, causando carenze di materie prime e componenti e aumentare le pressioni inflazionistiche.

L’ALTALENA DEI PREZZI

I prezzi delle merci salgono complessivamente del 6% e quelli dei generi alimentari del 4,9%. L’incremento e’ del 2,5% nei servizi, sempre su base annua. Anche l’indice armonizzato dei prezzi, che funge da benchmark a livello europeo, ha registrato un aumento del 4,1%.

IL COMMENTO DI TORLIZZI (T-COMMODITY)

Ha commentato Gianclaudio Torlizzi, direttore generale della società di consulenza T-Commodity: “In Germania dunque l’inflazione ha raggiunto il livello massimo dal 1992. Sempre più arduo sostenere la tesi della transitorietà del fenomeno, soprattutto se si considerano gli effetti sui prezzi a livello globale che deriveranno dai fermi produttivi in Cina a causa dell’energy crunch. A mio avviso, è ragionevole ipotizzare infatti ulteriori tensioni sulle supply chain globali mano a mano che ci avviciniamo alla stagione natalizia con un impatto rialzista sull’inflazione. A questo punto è lecito attendersi da parte dei cinesi una serie di export tax/blocchi all’export non solo su acciaio e alluminio, ma anche sui prodotti chimici usati come fertilizzarti al fine di allentare la tensione sul mercato domestico. Cosa che naturalmente eserciterebbe ulteriore tensione sul fronte dell’offerta e sui prezzi. Da monitorare anche i movimenti sui nostri titoli di stato”.
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