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Bitcoin

Perché la Russia fa gonfiare il Bitcoin

Circola l'idea che la Russia si affiderà alle criptovalute per aggirare le sanzioni occidentali, per questo il valore dei Bitcoin sale. Fatti, numeri e approfondimenti

 

Il Bitcoin, la criptovaluta più popolare, è cresciuto stamattina del 4,4 per cento, arrivando a 43,460 dollari; il giorno prima il guadagno era stato ancora più sostanzioso, del 10 per cento. Gli analisti hanno ricondotto questi aumenti di valore, dopo i cali sofferti in precedenza, alla convinzione che la Russia farà largo uso delle criptovalute dopo che alcune sue banche sono state espulse dalla rete SWIFT (qui l’approfondimento di Startmag) e sanzionate.

LA RUSSIA E I BITCOIN

I volumi di scambio di Bitcoin che utilizzano il rublo, la valuta russa, sono cresciuti fino al livello più alto dallo scorso maggio; quelli che utilizzano la moneta ucraina, la grivnia, sono ai massimi da ottobre. Secondo Bloomberg, esiste una tendenza a preferire i Bitcoin in momenti critici e di scarsa prevedibilità del mercato.

La possibilità di effettuare transazioni in Bitcoin – si legge sul Guardian – potrebbe permettere ai grandi ricchi russi (i cosiddetti “oligarchi”) di aggirare le sanzioni occidentali. E potrebbe consentire alle aziende russe colpite dalle penalità, e addirittura alla banca centrale del paese, di spostare fondi ora che non hanno più accesso al dollaro e che molti istituti finanziari sono stati estromessi dallo SWIFT.

Senza adeguate contromisure – prosegue il quotidiano – il Bitcoin potrebbe diventare il principale bene rifugio dei russi dopo la crisi internazionale scoppiata con l’invasione dell’Ucraina.

LA RICHIESTA DELL’UCRAINA E LA RISPOSTA DELLE PIATTAFORME

Che la possibilità che i soggetti russi possano spostare i propri fondi in criptovalute esista e sia concreta è stato in un certo senso confermato dal governo ucraino, che ha chiesto alle piattaforme di bloccare gli indirizzi degli utenti russi. Una di queste piattaforme di scambio, Binance – sulla quale peraltro sono numerosi gli scambi rublo-Bitcoin – , ha fatto sapere che bloccherà gli account colpiti dalle sanzioni occidentali, rifiutandosi però di “congelare unilateralmente” tutti i milioni di profili russi.

LE MOSSE DELLA RUSSIA PER LA VALUTA DIGITALE

La Russia sta inoltre sviluppando una propria valuta digitale da banca centrale (non è però una criptovaluta perché sottoposta a controllo centrale, appunto), il rublo digitale, per utilizzarla negli scambi commerciali diretti con gli altri paesi, senza prima convertirla in dollari.

A ottobre del 2020 alcuni funzionari della banca centrale russa dichiararono espressamente che il rublo digitale avrebbe reso il paese meno dipendente dagli Stati Uniti, dal dollaro e dal sistema bancario globale, e maggiormente in grado di resistere alle sanzioni.

Per poter aggirare le penalità dell’Occidente, tuttavia, la Russia dovrà prima trovare governi e aziende stranieri che accettino di condurre transazioni dirette in rubli digitali.

COME VA IL BITCOIN IN UCRAINA

Dall’inizio della guerra, in Ucraina il volume giornaliero degli scambi di criptovalute sulla piattaforma Kuna sono più che triplicati, arrivando a 5 milioni di dollari. Come spiega Reuters, gli asset in criptovalute sono contenuti in “portafogli” decentralizzati e accessibili ovunque: una caratteristica che si è rivelata vantaggiosa per molti ucraini, vista la situazione nel paese.

LA RUSSIA E IL MINING

Secondo le stime del Centro per la finanza alternativa di Cambridge, aggiornate allo scorso agosto, la Russia è il terzo paese al mondo per mining di Bitcoin (cioè il processo di creazione, in gergo “estrazione”, di nuova valuta). Mosca vale da sola l’11,2 per cento della capacità globale di hashrate (ovvero la capacità di calcolo utilizzata dai computer connessi al network dei Bitcoin); è preceduta dal Kazakistan, con una quota del 18,1 per cento, e dagli Stati Uniti, al primo posto con il 42,7 per cento.

LA LISTA DEI PAESI PER UTILIZZO DI CRIPTOVALUTE

Stando al 2021 Global Crypto Adoption Index di Chainalysis, nel 2021 il paese con il più alto tasso di adozione di criptovalute è stato il Vietnam, seguito dall’India e dal Pakistan. Il loro punteggio è, rispettivamente, di 1, 0.37 e 0.36. Segue, al quarto posto, l’Ucraina con un punteggio di 0.29.

La Russia è molto indietro, allo 0.14. Gli Stati Uniti sono allo 0.22.

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