skip to Main Content

Kering

Perché Kering tracolla in Borsa? Non c’entra Melandri…

Che cosa succede al titolo Kering. Fatti, numeri e curiosità

 

Tonfo di Kering alla Borsa di Parigi. È accaduto dopo aver comunicato, con oltre un mese di anticipo sul calendario finanziario, che prevede un calo delle vendite di “circa il 10%” nel primo trimestre dell’anno, appesantito in particolare dalle difficoltà del marchio di punta, Gucci, che arriverebbe a perdere il 20%.

I NUMERI (NEGATIVI) DEL LUSSO

Il titolo Kering accusa una flessione del 14,8% a 362,90 euro, con l’andamento peggiore dell’indice Cac 40 (-0,8%) e dello Stoxx Europe 600. In scia perdono terreno altri big del lusso: Lvmh (-3%) e Hermes (-1,4%) sul listino transalpino e Burberry a Londra (-4,2%). A Milano limita i danni Moncler (-0,7%).

LE CAUSE DEL TONFO DI KERING

Ieri, dopo la chiusura della seduta, Kering, il secondo gruppo mondiale del lusso, ha avvertito di prevedere un calo delle vendite su base comparabile del 10% su base annua nel primo trimestre.

“L’andamento riflette in primo luogo una flessione più marcata delle vendite di Gucci, in particolare nella regione Asia-Pacifico. Su basi comparabili i ricavi di Gucci nel primo trimestre sono previsti in calo di quasi il 20% su base annua”, spiega un comunicato di Kering che si aspetta “un primo semestre complesso”.

Il gruppo, che da tempo punta al rilancio di Gucci e ha nominato un po’ più di un anno fa Sabato de Sarno come nuovo direttore artistico al posto di Alessandro Michele, fa riferimento alle vecchie collezioni, in quanto “i primi prodotti, principalmente del prêt-à-porter, della collezione Ancora [firmata da de Sarno, ndr] sono stati offerti in un numero selezionato di negozi Gucci dalla metà di febbraio”. Mentre, “la nuova collezione, la cui disponibilità verrà gradualmente ampliata nei prossimi mesi, sta incontrando un’accoglienza molto favorevole”, fa sapere il gruppo.

Kering ha inoltre dichiarato di risentire di effetti negativi dall’andamento delle valute.

COSA DICONO GLI ANALISTI

L’allarme lanciato da Kering “è un segnale piuttosto preoccupante per il settore del lusso”, commenta Citi in una nota inviata ai clienti, aggiungendo che gli analisti a questo punto dovrebbero ridurre del 15% le loro stime sull’utile operativo corrente e sull’utile netto per azione per l’esercizio di Kering.

Gli esperti di Jp Morgan si dicono sorpresi perché l’annuncio di Kering contraddice le dichiarazioni fatte dal gruppo in occasione della pubblicazione, il mese scorso, dei risultati del quarto trimestre, secondo cui lo slancio commerciale di Gucci nell’Asia-Pacifico era visto in miglioramento. Da Gucci “la transizione richiederà tempo”, prevedono a JPMorgan, rilevando che la mancanza di dinamismo delle vecchie collezioni continuerà a pesare sulla crescita complessiva delle vendite e dei profitti.

Gli analisti di Equita evidenziano le “indicazioni caute” sul primo trimestre, in particolare per Gucci e tagliano la stima di fatturato del 2% e dell’utile netto del 6%, ovvero il 7% sotto il consensus. Il target price è ridotto a sua volta del 7% nell’area di 410 euro. Gli esperti dell’intermediario finanziario, per altro, vedono le difficoltà di Gucci come ‘brand specific’ e confermano la loro preferenza per Moncler.

Del gruppo Kering fanno parte anche Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander Mc Queen, Brioni, Boucheron, Pomellato, Ginori 1735.

LA NOMINA DELL’EX MINISTRO (ECONOMISTA?) MELANDRI

Giovanna Melandri sarà uno dei tre nuovi amministratori indipendenti di Kering, ha annunciato due giorni il gruppo del lusso. Oltre alla ex parlamentare, ministro della Cultura dal 1998 al 2001 e ministro per lo Sport e i Giovani dal 2006 al 2008, Kering ha proposto su input del Comitato Nomine e Governance, Rachel Duan e Dominique D’Hinnin, entrambi manager di successo in campi e Paesi diversi. Contestualmente il board vede l’uscita per fine mandato dell’attrice Emma Watson.

Giovanna Melandri, che ha doppia cittadinanza italiana e statunitense (è nata a New York nel 1962 ed è sposata con un avvocato romano), non ha avuto solo incarichi politici. Dal 2012 al 2022 è stata presidente della Fondazione MAXXI a Roma, ed è presidente di Human Foundation, che promuove l’economia a impatto sociale e la finanza sostenibile, inoltre è “fondatrice e ambasciatrice globale – ricordano da Kering – dell’organizzazione Global Steering Group for Impact Investment”. Nel 1992 ha fatto parte della delegazione italiana alla Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo di Rio de Janeiro, durante la quale ha contribuito ai lavori preparatori della Convenzione sul clima. Melandri arriva quindi grazie alla sua “specializzazione in sostenibilità e questioni culturali e trarrà vantaggio dalla sua esperienza in materia di sostenibilità, impatto sociale e finanza ed economia sostenibili”, fanno sapere da Kering. Tanto che nei lanci di stampa che riprendevano il comunicato di Kering Melandri è definita “economista” mentre è solo laureata in Politica economica.

Back To Top