Mediobanca corre in Borsa dopo l’annuncio di Delfin di Leonardo Del Vecchio di aver superato la soglia del 10% del capitale di Piazzetta Cuccia.
Dopo i primi scambi il titolo di Mediobanca avanza del 3,4% a 7,18 euro.
LA MOSSA DI DELFIN IN MEDIOBANCA
La holding lussemburghese del patron di Luxottica ha inoltre spiegato che l’investimento di Delfin in Mediobanca ha carattere “finanziario e di lungo termine, con la volontà di garantire stabilità e sostenere la crescita”.
CHE COSA FANNO INTESA SANPAOLO E UNICREDIT PER DELFIN
L’acquisto della partecipazione è stato finanziato – sottolinea il Sole 24 Ore – per il 74,49% attingendo a una linea di credito revolving concessa da Unicredit Luxembourg a favore di Delfin con contratto del 19 dicembre 2018 (modificato il 7 novembre 2019), per il 23,04% mediante un analogo prestito di Intesa Sanpaolo Luxembourg a Delfin con contratto del 19 dicembre 2018 (modificato il 23 dicembre 2019) e per il 2,47% mediante mezzi propri”.
CHE COSA DICE DEL VECCHIO
“Delfin da oggi è il principale socio” di Mediobanca “ed è decisa a rimanere tale per lungo tempo, pronta a supportare la crescita dell’istituto e a sostenere progetti che spero saranno ambiziosi”. Con queste parole il presidente di Delfin, Leonardo Del Vecchio, ha spiegato il ruolo della holding nel capitale di Mediobanca, all’indomani dell’annuncio della salita al di sopra del 10% del capitale.
LE RAGIONI DELL’OPERAZIONE DI DELFIN IN MEDIOBANCA
“Sono convinto – ha aggiunto il patron di Luxottica, spiegando le ragioni dell’operazione – che pezzi strategici come Mediobanca e Generali debbano essere dotati di un azionariato stabile e attento alle esigenze del Paese. Abbiamo assistito a segnali che rischiavano di assottigliare queste caratteristiche: mi riferisco ad esempio allo scioglimento del patto di sindacato e al disinvestimento di soci importanti come UniCredit o Vincent Bolloré. Questo – sottolinea – ha creato la necessita’ e l’opportunità di un mio personale contributo”.
LA NOTA DI DEL VECCHIO
Del Vecchio risponde poi alle ricostruzioni di stampa che spiegano il suo ingresso in Mediobanca alla luce della contrapposizione con l’amministratore delegato di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, sulla vicenda Ieo: “Non ho investito in Mediobanca per dissapori sullo Ieo”, dossier su cui “le resistenze sono state più rumorose della riconoscenza”. Quanto ai rapporti con Nagel, Del Vecchio spiega di avere ‘sempre rispetto per i manager delle società in cui sono investito’, di non essere ‘stato interpellato per la composizione delle liste’ per il rinnovo del board e di aver chiamato personalmente l’amministratore delegato di Piazzetta Cuccia “per informarlo del via libera della Bce per salire oltre il 10%”.
COSA DICE DEL VECCHIO SUI PIANI DI MEDIOBANCA
“Abbiamo valutato e apprezzato il piano industriale presentato l’anno scorso – ha ricordato il patron di Luxottica ora EssilorLux – valuteremo il nuovo piano post Covid che è stato annunciato. Io non ho mai fretta, non anticipo giudizi e sto ai patti”.
LE TAPPE DI MEDIOBANCA E IL PROSSIMO CDA
Anche in vista dell’assemblea del 28 ottobre, in cui si presenteranno tre liste per il rinnovo del cda, Del Vecchio annuncia che Delfin valuterà ‘i profili dei diversi candidati’ e prenderà ‘la decisione migliore nell’interesse della banca’. Su fronte Generali, Del Vecchio ribadisce l’auspicio che torni ‘a essere piu’ centrale nello scacchiere mondiale’, sottolineando che ‘non e’ compito mio dire come’ e augurandosi che ‘il management di Mediobanca e quello di Generali sappiano come fare”. Nei giorni scorsi indiscrezioni giornalistiche hanno ipotizzato un potenziale appoggio di Del Vecchio alla lista di Bluebell anti Nagel.
LE PROSSIME MOSSE DI DELFIN
Su EssilorLuxottica, infine, Del Vecchio ricorda di non aver “mai fatto pesare le mie azioni per accelerare i cambiamenti”, avvertendo tuttavia che ‘a maggio 2021 si presenteraàuna rosa di candidati per il nuovo cda che spero sia unica e condivisa da tutti. E’ evidente pero’ – conclude – che da quel momento Delfin eserciterà il ruolo che il suo peso le consente, come del resto era previsto dagli accordi”.
L’INTERVISTA AL MESSAGGERO DI CALTAGIRONE
L'intervista di Del Vecchio al Messaggero del gruppo Caltagirone pare confermare l'asse tra i 2 imprenditori su Assicurazioni Generali che nei giorni scorsi avrebbe contribuito a far saltare il passaggio di Banca Generali a Mediobanca che ho raccontato qui https://t.co/GJ9HGMMwAJ pic.twitter.com/ErnrROyn54
— Carlotta Scozzari (@scarlots) October 8, 2020
LE INDISCREZIONI DI DAGOSPIA
“Dagospia – scrive il sito fondato da Roberto D’Agostino – è in grado di rivelare la rivoluzione, su input di Sergio Balbinot, che ha in mente Del Vecchio: perché Generali non si prende Mediobanca? Conti alla mano, il Leone di Treste oggi capitalizza 19,75 miliardi contro i 6,4 di piazzetta Cuccia. Una grandissima operazione di banca-assicurazione che sarebbe apprezzata da tutti gli investitori grazie anche alle possibili sinergie tra Banca Generali e Mediobanca. Un rovesciamento di campo che ovviamente azzererebbe l’attuale managent ai vertici delle due società”.