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Mps, ecco come M5s e Lega vogliono silurare Morelli dal Monte dei Paschi di Siena

Che cosa sta succedendo al Monte dei Paschi di Siena? O meglio: il Movimento 5 Stelle vuole azzoppare i vertici di Mps? Fatti, indiscrezioni e scenari

Che cosa sta succedendo al Monte dei Paschi di Siena? O meglio: il Movimento 5 Stelle vuole azzoppare i vertici di Mps dopo gli sbuffi palesi giunti di recente dalla Lega di Matteo Salvini contro l’amministratore delegato Marco Morelli?

E’ quello che si chiedono in queste ore azionisti e management di gruppo bancario senese, ora controllato dallo Stato, dopo la notizia pubblicata oggi da Affari&Finanza, l’inserto del quotidiano la Repubblica che esce il lunedì.

Il giornalista Luca Piana ha svelato una lettera che il piccolo azionista Bluebell Partners di Londra ha inviato al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Che cosa chiede a nome di Bluebell Giuseppe Bivona nella missiva datata 8 ottobre? “Oggi per la prima volta nella storia della banca il ministero dell’Economia ha la possibilità di nominare un vertice che non sia designato  da governi locali o centrali di matrice Partito democratico”, scrive Bivona che da tempo ha intrecciato rapporti con ambienti del Movimento 5 Stelle e in particolare, sottolinea Affari & Finanza, con l’esponente pentastellato Carlo Sibilia, sottosegretario al ministero dell’Interno.

Affari & Finanza nota anche un cambio di atteggiamento da parte di Bivona rispetto all’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli: “Fino a qualche mese fa Bivona non aveva mai toccato Morelli, anzi l’aveva spesso difeso”, scrive Piana.

Non è la prima volta che Bivona scrive a Tria. A metà luglio, quando il ministro doveva nominare il nuovo direttore generale del Mef al posto di Vincenzo La Via, il numero uno del fondo londinese aveva invitato il titolare del Tesoro a non indicare per quel ruolo Alessandro Rivera, responsabile della direzione Sistema bancario e finanziario del ministero dell’Economia. La nomina, secondo Bivona, sarebbe stata “in contrasto con lo spirito e la lettera del programma di governo”. “Bivona, che è ascoltato da diversi esponenti del M5S, ha inviato la stessa lettera, per conoscenza, anche ai vicepresidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini e a quattro sottosegretari al Mef”, scrisse Gianni Dragoni del Sole 24 Ore sul suo blog personale Poteri Deboli.

Il ministro dell’Economia non ascoltò l’inedito suggerimento di Bivona, nominando proprio Rivera come direttore generale del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Significativa, comunque, la sponda che Bluebell avrebbe in settori del Movimento capeggiato da Luigi Di Maio, Ma questa volta Bivona sarà ascoltato da Tria?

Di sicuro al dicastero dell’Economia si fanno i conti dell’investimento del Tesoro nel Monte. E i conti finora piangono. Lo Stato italiano infatti sta perdendo 5,5 miliardi dei 6,9 investiti in Mps.

Il decreto per la nazionalizzazione finalizzata al salvataggio pubblico risale al dicembre 2016 e prevedeva una prima ricapitalizzazione da 5,4 miliardi a carico dello Stato (per una quota del 52,18%) e successivamente l’ascesa al 68,24% per 1,5 miliardi nell’ambito del piano di swap bond-azioni a tutela dei risparmiatori detentori delle vecchie obbligazioni, ha ricostruito Alessandro Graziani del Sole 24 Ore: “In totale, l’esborso per lo Stato è di 6,9 miliardi. Oggi il 100% della banca vale poco più di 2 miliardi, e il 68,24% in mano al Tesoro corrisponde a circa 1,36 miliardi”.

Ma nella maggioranza di governo non si auspica una vendita da parte del Tesoro, mentre governance e vertici restano nel mirino.

Nel “Contratto” di governo siglato da Movimento 5 Stelle e Lega, quando si parla di Mps è scritto: “Lo Stato azionista deve riprovvedere alla ridefinizione della mission e degli obiettivi dell’istituto di credito in un’ottica di servizio”.

Il cambio di governance di Mps “non entra nel contratto” di governo fra Lega e Cinque Stelle, “ma è abbastanza probabile, quasi naturale pensarlo”, disse a metà maggio Claudio Borghi, economista ed esponente di punta della Lega, che aggiunse: “E’ inutile mettere nel contratto ‘e poi cambiamo l’amministratore delegato'”.

Ma che cosa significa di preciso quel passaggio sul Monte dei Paschi di Siena nell’accordo fra Movimento 5 Stelle e Lega? “In buona sostanza”, secondo Borghi, l’obiettivo è “abbandonare l’idea di farci i profitti vendendola a chissacchì”, ma mantenerla “come patrimonio del Paese”.

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