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Mps, tutti i dossier del Monte per Bastianini

Sarà l'assemblea Mps del 18 maggio a proclamare presidente Patrizia Grieco e amministratore delegato Guido Bastianini, indicati da Via XX Settembre per guidare il disastrato istituto di Siena

L’appuntamento decisivo è per il 18 maggio, quando è in programma l’assemblea, ma non dovrebbero esserci problemi per i nuovi vertici del Monte dei Paschi di Siena (Mps) indicati dal Tesoro, azionista di maggioranza della banca senese. Tramite rappresentante delegato saranno votati Patrizia Grieco, come presidente, e Guido Bastianini, come amministrazione delegato, e il nuovo consiglio d’amministrazione.

Una nuova guida che dovrà affrontare sfide quanto mai complicate, considerata la fase di emergenza per il coronavirus che porta le banche a confrontarsi con i problemi nati con il decreto Liquidità e con una possibile ondata di nuovi crediti deteriorati. A Siena, che ha chiuso il 2019 con una perdita di oltre 1 miliardo, ci sono poi dossier aperti da tempo come la dismissione di circa 10 miliardi di Npl e la privatizzazione dell’istituto che dopo il piano industriale del 2016 ha quale azionista di controllo il ministero dell’Economia e delle Finanze con il 68,25%.

A pesare sul futuro dell’istituto – che certo ha diversi motivi per essere risultato poco allettante per Intesa Sanpaolo che ha preferito lanciare un’offerta su Ubi Banca – anche il rischio di pesanti esborsi per le richieste di danni legate ai processi penali in corso per le operazioni Alexandria e Santorini: al 30 giugno 2019 i rischi legali erano pari a 5,4 miliardi, in aumento dai 5 miliardi del 2018 e dai 3,9 miliardi del 2017.

Con l’assemblea di maggio si chiuderà la seconda esperienza in Mps di Marco Morelli, tornato a Siena nel 2016, che già a febbraio scorso aveva dichiarato di non essere disponibile per un rinnovo. “E’ stata l’esperienza più bella di 36 anni di lavoro. Rifarei tutto quello che ho fatto dal minuto uno” ha detto mercoledì scorso durante un seminario alla Luiss Business School secondo quanto riporta Radiocor. “Appena entrato – ha ricordato il banchiere – il Monte veniva da 8 miliardi di aumenti di capitale sostanzialmente polverizzati nei 26 mesi precedenti e aveva 46 miliardi di crediti deteriorati su poco meno di 110 miliardi, il 43% dei crediti erano non performanti, per usare un termine educato, con una pressione enorme da parte del regolatore per un altro aumento da 5 miliardi. Nel solo mese di dicembre uscirono quasi dieci miliardi di depositi che è la raccolta di una piccola banca”.

IL NUOVO PRESIDENTE

A presiedere banca Mps il Tesoro ha candidato l’attuale presidente di Enel Patrizia Grieco, che succederebbe a Stefania Bariatti, prima donna presidente a Siena. Milanese, 68 anni, una laurea in Giurisprudenza, Grieco ha una lunga esperienza in campo manageriale. Ha iniziato la carriera nel 1977 in Italtel di cui nel 1994 è diventata responsabile della direzione legale e affari generali, nel 1999 direttore generale e nel 2002 amministratore delegato. In seguito è stata ad di Siemens Informatica (2003-2006), partner di Value Partners e ad di Value Team. Nel 2008 il suo ingresso in OIivetti, sempre a capo del board, di cui nel 2011 è divenuta pure presidente. Dal 2014 e fino ad oggi è presidente di Enel (sarà Michele Crisostomo a prendere il posto di Grieco), consigliere indipendente di Anima Holding, membro del cda di Assonime – di cui attualmente è vicepresidente -, consigliere della Bocconi, di Amplifon e di Endesa.

CHI E’ NUOVO AD, GUIDO BASTIANINI

Guido Bastianini, 62 anni, nato a Gavorrano, in provincia di Grosseto, un dottorato all’università “Sapienza” di Roma, è stato indicato dal Mef per prendere il posto di Morelli. I primi passi della sua carriera professionale Bastianini li ha fatti alla Banca Nazionale dell’Agricoltura per passare al Banco di Santo Spirito e poi alla Banca di Roma che prima diventa Capitalia e in seguito confluisce in Unicredit. Alla Banca di Roma conosce Matteo Arpe che nel 2008 segue a Sator in qualità di vicepresidente e poi a Banca Profilo come presidente. E’ datato aprile 2016 l’approdo in Carige, chiamato dall’allora azionista di maggioranza e vicepresidente, Vittorio Malacalza, che lo ha poi sfiduciato a maggio 2017 con 14 critiche elencate in una lettera. Durante la sua permanenza a Genova, Bastianini ha preparato l’aumento di capitale da 450 milioni e un maxi-deconsolidamento dei crediti deteriorati. Idee viste di buon occhio dalla Vigilanza della Bce.

L’USCITA DEL TESORO

Al momento del salvataggio dell’istituto di Siena, con la presentazione del Piano di ristrutturazione 2017-2021, gli accordi prevedevano che Via XX Settembre entro il 2019 avrebbe definito il calendario di uscita e le modalità su cui incardinare la sua dismissione del capitale. L’addio del Tesoro sarebbe avvenuto entro il 2021. A fine anno però non si è giunti ad alcuna determinazione e ora ulteriori rallentamenti sono probabili per lo stato di emergenza in cui versa il Paese e per i tanti problemi che assillano sia il ministero dell’Economia sia il mondo del credito.

LA DISMISSIONE DI NPL

Una questione rilevante è quella che riguarda la cessione di crediti deteriorati, circa 10 miliardi o qualcosa di più, ad Amco, l’ex Sga di proprietà del Tesoro, specializzata nella gestione di Npl e che – stante la situazione generale – potrebbe veder crescere il suo ruolo in futuro. Esiste un dialogo aperto con la Dg Comp europea guidata da Margrethe Vestager riguardo al piano di dismissione ad Amco per scongiurare che l’operazione si configuri come aiuto di Stato. Al momento – rileva il Corriere della Sera – la risposta, attesa per febbraio, non è arrivata.

L’allungamento dei tempi di sicuro non ha favorito il coinvolgimento di Siena nella prima puntata del risiko bancario – Intesa Sanpaolo e Ubi – e rischia di tenerla lontana anche dalle successive, rallentate comunque anch’esse dall’emergenza. Montepaschi è di certo meno appetibile con l’incertezza della cessione di Npl per un matrimonio ad esempio con Banco Bpm che il mese scorso ha rinnovato il board e ha visto l’ingresso alla presidenza di Massimo Tononi, silurato da Rocca Salimbeni all’indomani dell’arrivo di Marco Morelli al posto di Fabrizio Viola.

E’ per questo che i nuovi vertici dell’istituto dovranno riprendere da subito il dialogo con l’Unione europea, crocevia del futuro di Siena. E forse non è un caso che il ministro Roberto Gualtieri abbia indicato proprio un manager come Bastianini che ai tempi di Carige prese spesso il volo per andare a Bruxelles.

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