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Metalmeccanici, ecco la piattaforma completa di Fim, Fiom e Uilm per il contratto

Che cosa chiedono i sindacati per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Tutti i dettagli

 

La piattaforma punta ad un aumento del salario dell’8% sui minimi contrattuali, relativo al periodo 2020-2022, al miglioramento delle relazioni industriali, dei diritti di partecipazione e delle politiche attive; alla valorizzazione della formazione per diventare il Contratto delle competenze, e alla svolta sull’inquadramento; vuole rafforzare il Welfare Integrativo e i temi dell’Ambiente, con attenzione particolare al valore fondamentale della Salute e sicurezza sul lavoro; attenzione anche al Mercato del lavoro e appalti, Orario di lavoro, Diritti e Tutele, Salario e Percorso democratico.

Sono questi i punti salienti della piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici illustrata oggi.

Dopo alcuni mesi di discussione e l’approvazione da parte degli organismi statutari di Fim, Fiom e Uilm, oggi è stata presentata dai consigli generali delle tre organizzazioni sindacali metalmeccaniche, riunite a Roma, la piattaforma con cui avviare la discussione sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei metalmeccanici in scadenza il 31 dicembre 2019 e firmato da Federmeccanica – Assistal unitariamente a Fim, Fiom e Uilm il 26 novembre del 2016.

L’obiettivo è quello di rinnovare il contratto nazionale sottoscritto da Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica-Assistal, e rilanciare il lavoro industriale a partire dal settore metalmeccanico: “Intere aree del nostro Paese e comparti produttivi importanti hanno trovato nuove opportunità nella crisi e nel rapido cambiamento di questi anni, rendendosi protagonisti e motore della crescita, a partire dall’incremento delle esportazioni in tutti i mercati. Nel 2017 gli investimenti agevolati dall’iperammortamento sono stati di 10 miliardi e hanno impegnato 6 miliardi di risorse pubbliche”, si legge nella nota dei sindacati.

I NUMERI DEL SETTORE

Le imprese metalmeccaniche rappresentano oltre l’80% di questi investimenti, almeno per la metà in aziende sotto i 250 dipendenti. Questo significa che l’innovazione ha coinvolto gran parte del settore e tali imprese hanno goduto di un sostegno pubblico rilevante. Negli anni della crisi, e delle conseguenti riorganizzazioni e ristrutturazioni, nel settore si sono persi 300.000 posti di lavoro; negli stessi anni il costo del lavoro è rimasto costante e vi è stata una crescita del valore aggiunto attestatosi, nel 2017, allo stesso livello del 2007.

LA NOTA DEI SINDACATI

“Non c’è stata, contemporaneamente, adeguata redistribuzione dei profitti che, anzi, al contrario, sono aumentati costantemente al diminuire degli occupati”, sottolineano i sindacati: “Nello stesso tempo, molte sono le realtà nel settore ancora in crisi che registrano una caduta degli investimenti, il permanere di difficoltà produttive e la crescita della Cassa integrazione, ovvero tutte situazioni che mettono a rischio l’occupazione”.

I PUNTI SALIENTI

Rilancio industriale e occupazionale, incremento dei salari, riduzione delle tasse ai lavoratori, interventi sugli ammortizzatori sociali e azzeramento degli infortuni sono il nostro obiettivo e sono stati tra gli argomenti principali delle mobilitazioni sindacali, a partire dalla grande manifestazione di Cgil, Cisl e Uil del 9 febbraio e del 22 giugno scorsi, supportate dalle iniziative delle categorie, e dallo sciopero, con tre manifestazioni unitarie dei metalmeccanici, del 14 giugno che ha visto un’ampia partecipazione dei lavoratori. Occorre intervenire per far sì che il rinnovo contrattuale, che ci accingiamo a discutere, possa svilupparsi in un contesto che aiuti un rapido sviluppo del negoziato e, contestualmente, sappia dare le giuste risposte alle legittime richieste delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.

LE PAROLE DI BENTIVOGLI (FIM)

Per il Segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli “quello che ci apprestiamo a rinnovare: “è un contratto importante che punta a relazioni industriali partecipative, aumentare i salari. Il cuore delle rivendicazioni è un contratto delle competenze che punta a rendere le competenze dei lavoratori moneta intellettuale per affrontare le grandi transizioni del futuro. Da dopodomani al via le assemblee in tutte le fabbriche metalmeccaniche d’Italia“.

IL COMMENTO DI RE DAVID (FIOM)

Mentre per la Segretaria generale Fiom Cgil Francesca Re David: “L’ipotesi di piattaforma unitaria si pone l’obiettivo di aumentare le retribuzioni dei lavoratori metalmeccanici, ferme da troppo tempo, che sono anche la causa del blocco del mercato interno. L’aumento del salario sui minimi contrattuali e il contrasto alla precarietà sono elementi centrali della piattaforma. È necessario cambiare i modelli organizzativi delle imprese sui temi del mercato del lavoro, allargando le tutele e i diritti, in particolare negli appalti, e contrastando la precarietà; occorre valorizzare il lavoro attraverso interventi sulla formazione e sull’inquadramento professionale; e non è più tollerabile un sistema di compressione dei costi che sta sempre più producendo morti e infortuni sul lavoro”.

L’AUSPICIO DI PALOMBELLA (UILM)

“Il lavoro – invece dichiara il Segretario generale Uilm Rocco Palombella – deve tornare al centro dell’agenda della politica italiana, caratterizzando il futuro rinnovo del contratto dei metalmeccanici con l’aumento dei minimi salariali e delle indennità dell’8%. La richiesta dell’8% – sottolinea il leader Uilm – non è frutto di improvvisazione ma di un ragionamento che va nella direzione dell’aumento del peso del potere d’acquisto e dei salari dei lavoratori a fronte di una delle peggiori crisi dal Dopoguerra ad oggi”. Da domani al via le assemblee in tutti i luoghi di lavoro per presentare e votare la piattaforma. Entro la fine di ottobre apertura del negoziato con Federmeccanica e Assistal.

ECCO LA PIATTAFORMA INTEGRALE FIM-CISL, FIOM-CGIL E UILM

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