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2022

Vi spiego perché sui mercati si borbotta sul programma abbozzato M5S-Lega

Il commento giornaliero ai mercati finanziari di Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, sulle reazioni nei mercati alla bozza di programma messa a punto da Movimento 5 Stelle di Di Maio e Lega di Salvini Non è ancora chiaro se i tempi supplementari nelle consultazioni riusciranno a produrre un accordo tra Salvini e…

Non è ancora chiaro se i tempi supplementari nelle consultazioni riusciranno a produrre un accordo tra Salvini e Di Maio (in particolare uno con caratteristiche tali da poter essere approvato da Mattarella), ma un risultato sicuramente è stato ottenuto: la ricomparsa del rischio politico sui mercati europei.

Il circolare sui media di una bozza di contratto tra Lega e Movimento 5 Stelle per un programma di governo condiviso, ha imposto agli investitori di riconsiderare quanto anti-establishment, antieuropeista e anti-sistema sia l’anima delle formazioni che stanno tentando di formare il governo.

Il fulcro della bozza (o quanto meno gli aspetti sui quali più si sono focalizzati i mercati), sono le aspre critiche all’ordinamento europeo (Fiscal compact e altre normative), la proposta di cancellare i 250 bln di BTP in mano alla Bce alla fine del QE, e la richiesta di un meccanismo di uscita dall’euro.

Naturalmente, si tratta per lo più di proposte assolutamente irrealizzabili. Il Trattato europeo non prevede meccanismi di uscita, e vieta alla Banca Centrale Europea di finanziare direttamente uno stato sovrano.

E’ il caso di osservare che l’eventuale cancellazione di debito pubblico dovrebbe per lo meno riguardare pro quota gli altri Paesi, il che scaverebbe un cratere negli attivi della Bce, pari ad un multiplo della sua capitalizzazione.

Ripianare il bilancio richiederebbe un drenaggio di risorse monetarie dal sistema, o la creazione di moneta in misura tale da colmarlo, con effetti monetari e macroeconomici imprevedibili.

Oltre a ciò, c’è da dubitare seriamente che Mattarella conferisca un incarico a fronte di un programma cosi aggressivo.

I protagonisti si sono affrettati ad aggiustare il tiro, pressati almeno in parte, presumibilmente, dalla vista della reazione del mercato. La bozza è stata definita superata, la richiesta del meccanismo di uscita è stata stralciata, e dopo qualche titubanza, è rientrata, in serata, anche la proposta di cancellazione.

Il fatto è che forse i mercati si erano illusi che questioni come la permanenza nell’euro, la guerra aperta al Fiscal compact, e l’attacco sistematico alle istituzioni europee fossero ormai questioni superate, e che il maggior rischio connesso con la coalizione giallo-verde fosse un parziale annacquamento delle riforme ottenute dal precedente esecutivo.

La comparsa della bozza è stata un po’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e forse ha offerto alla speculazione un opportunità d’oro per maramaldeggiare sugli asset italiani.

Ribadito che gli aspetti più aggressivi della bozza sono assolutamente irrealizzabili, probabilmente gli investitori guardano preoccupati ad alcuni possibili sviluppi della situazione.

Il rischio è che, in assenza di un accordo di governo, o perché Salvini strappa, per mirare a nuove elezioni, o perché Mattarella non ritiene che i candidati meritino una possibilità, a questo punto si vada veramente ad elezioni anticipate.

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