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Mediobanca, ecco come Nagel cerca di ammansire Del Vecchio e Caltagirone

I conti di Mediobanca e gli annunci di Nagel per cercare di non farsi azzoppare dai soci scalpitanti Del Vecchio e Caltagirone promettendo acquisizioni e redditività. L’articolo di Emanuela Rossi

Un esercizio record che ha strappato vari sorrisi a Piazzetta Cuccia. Nel 2020-2021 Mediobanca ha messo a segno ricavi e utile in forte crescita e ora guarda al futuro con fiducia, continuando a potenziare la rete distributiva e le piattaforme digitali, grazie anche alla campagna vaccinale che fa sperare nel miglioramento dello scenario macroeconomico. Intanto gli azionisti brindano: in distribuzione 0,6 miliardi di dividendi.

CRESCONO RICAVI E UTILE, MIGLIORANO INDICI DI SOLIDITÀ PATRIMONIALE

Come si diceva, la banca d’affari guidata da Alberto Nagel ha chiuso l’esercizio 2020-21 con ricavi a 2.628 milioni di euro (+5% sull’esercizio precedente), grazie all’aumento della redditività del wealth management e della solida attività del corporate and investment banking. Segno più pure per le commissioni, a 745 milioni (18%). Ottima accelerazione anche sul fronte dell’utile, arrivato a 808 milioni di euro, +35% rispetto all’esercizio 2019-2020 e al di sopra del consensus degli analisti, che fermavano i profitti a 789 milioni.

Lieve flessione, invece, per il margine di interesse, a 1.415 milioni di euro (-2%) mentre è “significativo”, evidenzia una nota di Mediobanca, il calo del costo del rischio, sceso di 30 punti base a 52 punti base. Grazie a questo elemento l’utile operativo è cresciuto del 20% a 1.142 milioni di euro, ritornando ai livelli del 2019 anche grazie a un rapporto cost/income stabile al 47%.

Migliorano gli indici di solidità patrimoniale, con il Cet1 fully loaded al 15,1%, +50 punti base sul trimestre precedente e +60 punti base rispetto all’anno precedente. “Le divisioni – informa ancora la nota di Piazzetta Cuccia – mostrano un costante miglioramento termini di posizionamento, ricavi e redditività” con il “significativo progresso” del Corporate and investment banking che “ha compensato il consolidamento di Consumer e Principle investing”.

Nello specifico, l’utile del wealth management ha fatto segnare un +25% a 100 milioni e ricavi a 627 milioni (+7%) mentre il Corporate and investment banking ha registrato un utile in progresso del 57% a 285 milioni e ricavi a 698 milioni. Meno buona la performance del Consumer, comunque “ampia e profittevole nonostante il rallentamento subito a causa dei lockdown” con utile in calo del 6% a 279 milioni e ricavi in flessione a 1 miliardo. Infine, la divisione Principle investing ha portato l’utile a 309 milioni.

Per quanto riguarda il secondo trimestre Mediobanca mette a segno un utile di 204 milioni, più che quadruplicato rispetto ai 48,2 milioni dell’esercizio 2020 e ricavi a 665 milioni dai precedenti 606 milioni. In entrambi i casi, segnala la nota di Piazzetta Cuccia, si tratta del secondo miglior trimestre dell’esercizio.

RITORNA IL DIVIDENDO

Dopo il via libera della Bce – da ottobre – alla distribuzione dei dividendi, anche Mediobanca torna – dopo un anno di stop causa pandemia – a far sorridere i suoi azionisti staccando una cedola di 0,66 euro ad azione, pari a un pay-out del 70% e a un monte dividendi di circa 0,6 miliardi di euro. Il board ha poi approvato un nuovo piano di buyback che interesserà fino al 3% del capitale e che agli attuali valori di Borsa vale altri 266 milioni. Confermato pay-out del

70% anche per il 2022 e invece vengono cancellate le azioni proprie in portafoglio, che ammontano a 22,6 milioni di titoli.

LE PREVISIONI PER IL FUTURO SONO ROSEE

Guardando al futuro la banca d’affari è tranquilla e “si attende una crescita degli attivi profittevoli, in particolare delle attività finanziarie gestite per conto della clientela nel segmento del wealth management e dei volumi creditizi sia nel wealth management che nella divisione consumer”.

In tal modo si dovrebbe realizzare “una crescita dei ricavi con un margine di interesse in progressiva ripresa, nonostante la perdurante pressione sui margini, e commissioni nette che consolidano il livello record dell’esercizio appena concluso anche grazie alla crescita del wealth management”. Di sicuro Mediobanca “continuerà il progressivo e continuo potenziamento della rete distributiva e delle piattaforme digitali con il consueto controllo dei costi. La qualità degli attivi è attesa mantenersi sugli ottimi livelli raggiunti”. Diminuiscono i timori per la pandemia: “Il buon andamento della campagna vaccinale lascia ben sperare nella conferma del miglioramento dello scenario macroeconomico, nonostante la ripresa dei contagi e le spinte inflazionistiche”.

NAGEL: NOSTRO FOCUS È SULLA BANCA E NON SUGLI AZIONISTI, AVANTI CON M&A

Un Alberto Nagel concentrato sulle attività della banca e apparentemente disinteressato ai movimenti nell’azionariato è quello che si è presentato alla conference call con gli analisti. “L’attività di scouting nell’m&a va avanti, attualmente siamo concentrati nell’acquisizione di Bybrook, di cui prevediamo il closing nei prossimi mesi” ha detto l’amministratore delegato di Mediobanca secondo quanto riportato dall’Ansa. E ancora: “Guardiamo a tutte le possibili opportunità di crescita nel wealth management riservandoci di andare avanti sulla base delle sinergie industriali, dei tempi di attuazione e del fatto che questi sono asset che hanno poi una intrinseca caratteristica di mobilità delle masse degli advisor che va tenuta in debita considerazione perché poi bisogna capire la consistenza effettiva alla fine del processo” ha spiegato aggiungendo che – in merito all’interesse per la rete di consulenti in Italia di Deutsche Bank – “ci riserviamo di valutare se al di là delle valutazioni sulla carta possa diventare un’operazione interessante. In generale – ha aggiunto – il rafforzamento della rete distributiva così come il rafforzamento della presenza nei promotori finanziari è per noi interessante”.

Il manager è apparso giustamente soddisfatto della performance realizzata da Piazzetta Cuccia: “Sono risultati che indicano che il gruppo Mediobanca ha impresso una rapida ‘v’ al percorso di crescita e redditività perché dopo un calo l’anno scorso derivante dal Covid abbiamo ripreso un livello redditività molto simile al 2019 e questo ha consentito un ritorno al dividendo e una ripresa della politica di buyback”. Nagel ha sottolineato che “è ripresa la crescita, Mediobanca è una storia di crescita, abbiamo raggiunto il livello massimo di ricavi che crescono del 5%, trainati in particolare dalle attività di wealth management e cib e tutto questo ha consentito di attutire il rallentamento temporaneo del consumer legato sostanzialmente ai due lockdown. Record anche delle commissioni nette, aumentate di quasi il 20%, mentre il margine di interesse ha contenuto la sua discesa e grazie al nuovo erogato di Compass dell’ultimo trimestre lascia presagire una tenuta nell’anno in corso”.

Come dicevamo, poco spazio ai rumor sulla crescita nella compagine azionaria di Francesco Gaetano Caltagirone e di Leonardo Del Vecchio. “Noi nel nostro mandato come amministratori e come consiglio di amministrazione gestiamo il gruppo nel miglior interesse degli azionisti indipendentemente dalle variazioni che si verificano quasi quotidianamente nell’azionariato” ha affermato Nagel rispondendo a una domanda. “Direi che l’attività va avanti in maniera profittevole e ordinata”. Analogo atteggiamento per quanto riguarda Blackrock e sul contenzioso con Rcs riguardo all’immobile di Via Solferino: “Sono dati riservati che appartengono al nostro tipo di rapporto con una partecipata, che deve rimanere nella più totale confidenzialità” ha chiarito l’ad di Piazzetta Cuccia.

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