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L’Ue multa la furbetta Mondelez (Milka, Oreo e Toblerone)

Bruxelles ha sanzionato il colosso Usa Mondelez, proprietario di marchi quali Côte d’Or, Milka, Oreo, Toblerone, con una multa da 337,5 milioni di euro per aver violato le norme europee sulla concorrenza. Tutti i dettagli

 

Mondelez è famosa per i suoi dolci ma il conto che deve pagare a Bruxelles è salato. La multinazionale statunitense, uno dei maggiori produttori mondiali di cioccolato e biscotti che possiede marchi come Côte d’Or, Milka, Oreo, Ritz, Toblerone e Tuc, è stata multata dall’Unione europea con una sanzione da 337,5 milioni di euro per aver violato le norme Ue sulla concorrenza.

Nell’ambito della sua indagine d’iniziativa su presunte pratiche anticoncorrenziali nell’Ue, la Commissione ha effettuato nel novembre 2019 ispezioni senza preavviso presso le sedi di Mondelez in Austria, Belgio e Germania, e ha avviato un procedimento formale nel gennaio 2021.

LE ACCUSE DELL’UE A MONDELEZ

La Commissione europea, spiegano da Bruxelles, ha multato Mondelez “per aver ostacolato il commercio transfrontaliero di prodotti a base di cioccolato, biscotti e caffè tra gli Stati membri, in violazione delle norme Ue sulla concorrenza”.

Le accuse sono di aver attuato “accordi anticoncorrenziali o pratiche concordate volte a limitare il commercio transfrontaliero di vari prodotti a base di cioccolato, biscotti e caffè” e abusato “della sua posizione dominante in alcuni mercati nazionali per la vendita di tavolette di cioccolato”.

L’istituzione europea ha quindi concluso che le pratiche illegali di Mondelez “impedivano ai rivenditori di potersi approvvigionare liberamente di prodotti negli Stati membri con prezzi più bassi e suddividevano artificialmente il mercato interno”. L’obiettivo della multinazionale infatti, afferma la Commissione Ue, “era evitare che il commercio transfrontaliero portasse a una diminuzione dei prezzi nei Paesi dove erano più alti”. Inoltre, “queste pratiche illegali hanno permesso a Mondelez di continuare a far pagare di più i propri prodotti, a scapito dei consumatori dell’Ue”.

22 ACCORDI ANTICONCORRENZIALI

Bruxelles precisa che Mondelez ha messo in atto 22 accordi o pratiche concordate anticoncorrenziali, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), limitando i territori o i clienti a cui 7 clienti all’ingrosso potevano rivendere i suoi prodotti. Un accordo, aggiunge la Commissione Ue, comprendeva anche una disposizione che ordinava al cliente di Mondelez di applicare prezzi più alti per le esportazioni rispetto alle vendite sul mercato interno. Queste violazioni hanno avuto luogo tra il 2012 e il 2019 e hanno riguardato tutti i mercati dell’Ue.

Inoltre, per l’Ue, la multinazionale ha impedito a 10 distributori esclusivi attivi in alcuni Stati membri di rispondere a richieste di vendita da parte di clienti situati in altri Stati membri senza la previa autorizzazione di Mondelez. Tali accordi e pratiche hanno riguardato tutti i mercati dell’Ue ma hanno avuto luogo tra il 2006 e il 2020.

“I prezzi dei prodotti alimentari variano da uno Stato membro all’altro. Il commercio attraverso le frontiere degli Stati membri nel mercato interno può ridurre i prezzi e aumentare la disponibilità dei prodotti per i consumatori. Ciò è particolarmente importante in tempi di alta inflazione”, ha dichiarato il Commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager.

ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE

Circa l’abuso di posizione dominante tra il 2015 e il 2019, la Commissione Ue ha rilevato che Mondelez ha violato l’articolo 102 del Tfue rifiutando di rifornire un intermediario in Germania per impedire la rivendita di tavolette di cioccolato nei territori di Austria, Belgio, Bulgaria e Romania, dove i prezzi erano più alti; e interrompendo la fornitura di tavolette di cioccolato nei Paesi Bassi per evitare che venissero importate in Belgio, dove la multinazionale le vendeva a prezzi più alti.

“Nella decisione odierna – ha aggiunto Vestager -, riteniamo che Mondelez abbia illegalmente limitato le vendite transfrontaliere nell’Ue” e “ha agito in questo modo per mantenere prezzi più alti per i suoi prodotti a scapito dei consumatori”.

IL MEA CULPA DI MONDELEZ

Tuttavia, il colosso statunitense, fa sapere la Commissione europea, oltre ad aver collaborato con Bruxelles nell’ambito della procedura di cooperazione, “ha espressamente riconosciuto la propria responsabilità per la violazione delle norme Ue sulla concorrenza”, il che gli è valso una riduzione della multa del 15%, che è stata calcolata sulla base degli Orientamenti per il calcolo delle ammende della Commissione del 2006.

I servizi del Berlaymont hanno inoltre tenuto conto della gravità e della durata delle infrazioni, nonché del valore delle relative vendite.

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