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Profumo Leonardo

Tutti i numeri di Leonardo che Profumo passa a Cingolani

Nel primo trimestre Leonardo ha registrato ricavi e risultato netto in linea con 2022: soddisfatto l'ad uscente Profumo, ma il titolo ex Finmeccanica scivola a Piazza Affari. E a proposito delle mire di Hensoldt Profumo ha chiarito che... Fatti, numeri e approfondimenti

 

Leonardo di Profumo archivia il primo trimestre con ricavi in linea con il 2022 e ordini in crescita, ma calano i profitti.

Nello specifico, i ricavi, pari a 3 miliardi di euro, risultano allineati al primo trimestre del 2022, così come l’ebita a 1.192 milioni (+4,4%) e risultato netto a 54 milioni di euro. Lo ha reso noto il Consiglio di amministrazione di Leonardo, che ha esaminato e approvato all’unanimità i risultati del primo trimestre 2023.

“I risultati commerciali e finanziari del primo trimestre mostrano un andamento positivo, in linea con le aspettative”, ha dichiarato l’amministratore delegato uscente di Leonardo, Alessandro Profumo, commentando i risultati del primo trimestre 2023. Nel corso della conference call di presentazione dei risultati del primo trimestre, Profumo ha ribadito che è stato “un buon inizio anno” e come Leonardo sia “più forte, resiliente, sostenibile e meglio posizionato per cogliere le opportunità commerciali”.

Tuttavia, i risultati sono stati inferiori alle aspettative degli analisti, osserva oggi Reuters. A Piazza Affari alle 11.30 Leonardo cede il 5,8% a 10,4 euro e torna ai livelli di metà febbraio.

Inoltre, l’agenzia stampa riporta anche che Profumo si è espresso su Hensoldt (in cui Leonardo detiene una partecipazione del 25%) precisando che la società tedesca non acquisterà il business dell’elettronica per la difesa della ex Finmeccanica (partecipata del Tesoro), come ipotizzato il mese scorso dal ceo di Hensoldt Thomas Mueller.

Con queste parole Profumo si appresta a passare il timone di Leonardo a Roberto Cingolani, nuovo ceo nominato dal Mef, in vista dell’assemblea degli azionisti in programma l’8 e 9 maggio.

Tutti i dettagli sui conti del primo trimestre per Leonardo.

RICAVI IN LINEA CON IL 2022

I ricavi di Leonardo, pari a 3 miliardi di euro nel primo trimestre 2023, risultano allineati al primo trimestre del 2022 in tutti i settori di business (+2,6 per cento sul dato rettificato), con un incremento dell’elettronica per la difesa e sicurezza ed un lieve incremento delle aerostrutture.

COME VANNO I PROFITTI

Il risultato netto ordinario è pari a 40 milioni di euro, in calo rispetto ai 74 milioni nel periodo a confronto; riflette rispetto al primo trimestre del 2022 l’andamento delle partecipazioni non strategiche, valutate ad equity. Il risultato netto che esclude il contributo di Ges, di Hensoldt e delle joint venture strategiche nell’Ebita (stima gestionale) è pari a 54 milioni di euro (56 milioni nel periodo a confronto).

CRESCONO GLI ORDINI

Da gennaio a marzo 2023 sprintano gli ordini per Leonardo, pari a 4.868 milioni di euro, in significativo incremento (+29,3 per cento sul dato rettificato) rispetto al primo trimestre del 2022, grazie in particolare all’ottima performance degli elicotteri legata principalmente agli ordini di 18 AW 169 destinati al ministero della Difesa austriaco e 13 MH 139 per la Us Air Force, con una crescita costante degli ordini nell’elettronica per la difesa e sicurezza.

MIGLIORA IL FREE OPERATING CASH FLOW

Il flusso di cassa operativo è negativo per 688 milioni di euro, ma presenta un significativo miglioramento (+36,3 per cento) rispetto al primo trimestre del 2022 (negativo per 1.080 milioni di euro). Il dato consolida i positivi risultati delle iniziative di rafforzamento della performance operativa, della razionalizzazione ed efficientamento del capitale circolante, di una attenta politica di investimento in un periodo di crescita del business e di una efficiente strategia finanziaria. Il previsto positivo trend di miglioramento conferma tuttavia l’usuale profilo infrannuale, caratterizzato da significativi assorbimenti di cassa nella prima parte dell’anno.

SI RIDUCE L’INDEBITAMENTO

Nel primo trimestre l’indebitamento netto del gruppo Leonardo è risultato pari a 3,6 miliardi di euro e si riduce di circa 1,1 miliardi rispetto a marzo 2022 grazie al rafforzamento della generazione di cassa del gruppo. Rispetto al 31 dicembre 2022, precisa la nota, quando era di 3.016 milioni, si incrementa per effetto principalmente dell’usuale andamento del Focf (flusso di cassa operativo).

CONFERMATA GUIDANCE 2023

Pertanto, la società capeggiata finora da Alessandro Profumo, ha confermato le guidance per l’intero anno formulate in sede di predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2022. I target al 2023 prevedono nuovi ordini a circa 17 miliardi di euro, ricavi nella fascia 15 miliardi-15,6 miliardi di euro, EBITA a 1,26-1,31 miliardi di euro e indebitamento netto di gruppo a circa 2,6 miliardi di euro.

MOODY’S ALZA IL RATING CON OUTLOOK STABILE

Inoltre, Moody’s ha rivisto al rialzo il rating di lungo termine di Leonardo a “Baa3”, con un outlook stabile. L’upgrade – spiega l’agenzia di rating – “riflette la resilienza del gruppo durante la pandemia, una sostanziale riduzione della leva finanziaria e le solide prospettive di crescita del settore della Difesa”. Secondo Moody’s, l’ex Finmeccanica dovrebbe continuare a beneficiare di condizioni di mercato favorevoli nei prossimi 12-18 mesi, in relazione al rischio geopolitico e all’aumento dei budget per la Difesa dei principali clienti del gruppo.

IL CONGEDO DI PROFUMO DA LEONARDO

“La performance commerciale, l’avanzamento dei programmi e la crescita della Top-Line vengono accompagnate da una performance finanziaria che vede il Free Operating Cash Flow in continuo deciso miglioramento con ulteriori passi avanti nella riduzione del debito. Nei primi tre mesi abbiamo dimostrato ancora una volta la competitività nel business difesa/governativo e il continuo miglioramento della performance delle Aerostrutture”, ha commentato l’ad uscente Profumo.

Infine, l’ad si è soffermato sul fatto che la sua esperienza in Leonardo sta per concludersi: “sono stati sei anni intensi e fantastici”. Profumo ha concluso sottolineando come Leonardo sia uno dei gioielli dell’industria italiana e si è detto “grato al governo” per essere stato alla guida della società in questi sei anni. “Sono conscio – ha aggiunto Profumo – di aver contribuito a costruire una società più forte in questi anni, pronta ad affrontare il futuro con una prospettiva a lungo termine”.

A PROPOSITO DI HENSOLDT

Riguardo invece ai rumors su Hensoldt, dopo le parole del ceo Thomas Mueller che ha dichiarato che la società tedesca sta valutando l’ipotesi di acquisire il segmento dell’elettronica per la difesa di Leonardo nell’ambito di una strategia di consolidamento europeo, Profumo ha escluso questa possibilità. L’ad uscente di Leonardo ha affermato infatti che potrebbe esserci una “combinazione” nel settore, ma questa sarebbe “concettualmente diversa da un’acquisizione”, e ha definito i commenti di Mueller “uno sfortunato malinteso”.

CHE SUCCEDE AL TITOLO A PIAZZA AFFARI

Tuttavia, questa mattina Leonardo scivola nettamente in Borsa dopo i conti del primo trimestre,”giudicati complessivamente positivi dai broker anche se in presenza di un margine ebita inferiore alle attese, e sconta, secondo qualche operatore, alcune prese di beneficio e la reazione negativa di Airbus a Parigi dopo la trimestrale del gruppo aerospaziale, segnala Radiocor.

A Piazza Affari Leonardo cede il 5,8% a 10,3 euro e torna ai livelli di metà febbraio.

Per Intermonte i risultati del primo trimestre sono “sopra le attese” per quanto riguarda gli ordini (4,868 miliardi) e il free cash flow operativo (-688 milioni ma in miglioramento da -1 miliardo) e sotto le attese per quanto riguarda il margine operativo lordo a causa della minore contribuzione delle joint venture e della partecipazione in Hensholdt, riporta ancora Radiocor. Anche Equita Sim rileva che i risultati operativi sono inferiori alle previsioni anche se l’impatto e’ da considerare relativo dal momento che il primo trimestre è il meno importante dell’esercizio. Stesso discorso per Banca Akros che sottolinea i buoni numeri arrivati dagli ordini e dai flussi di cassa.

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