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Leonardo Azionisti Critici

Leonardo, che cosa si dice in Borsa su Fincantieri e Oto Melara

Non solo Oto Melara e Wass. Ecco i giudizi più recenti degli analisti di Borsa sul titolo Leonardo e su potenziali sinergie tra Fincantieri e l'ex Finmeccanica

 

Lunedì in chiaroscuro per Leonardo a Piazza Affari.

In mattinata i titoli hanno segnato un ribasso dell’1,2% portandosi a 5,91 euro per poi a chiudere in rialzo a 6,06 euro (+1,3%). Le azioni hanno risentito del downgrade di Bofa Merrill Lynch.

“Abbiamo abbassato a ‘Neutral’ la raccomandazione sulle azioni di Leonardo, con prezzo obiettivo a 6,4 euro, dal precedente ‘Buy’, con target a 9,8 euro’, hanno annunciato ieri gli esperti della banca Usa in un report dal titolo ‘Pressioni multiple’ ripreso da Radiocor.

Nel frattempo, Reuters giovedì ha riportato — citando fonti vicine al dossier — che il consorzio franco-tedesco Knds sta per fare un’offerta vincolante da 650 milioni di euro per le unità Oto Melara e Wass di Leonardo. La mossa potrebbe rafforzare la posizione del gruppo guidato da Alessandro Profumo nel settore della difesa. Tanto che lo stesso giorno Banca Akros aveva confermato il giudizio buy sul titolo, segnala MF.

Alla proposta di Knds, si affianca però Fincantieri, che ha espresso interesse per le unità ma non ha avviato una due diligence formale. Inoltre, secondo le fonti di Reuters, il gruppo della cantieristica di Trieste ha avanzato finora una proposta meno generosa.

Il governo italiano, che attraverso il Tesoro controlla sia Leonardo che Fincantieri, è determinato ad avere l’ultima parola sull’operazione. (Qui l’approfondimento di Startmag su tutti i siluri tra Fincantieri e Leonardo su Oto Melara e Wass. Che fa il Mef?).

Tutti i dettagli.

LE ASPETTATIVE DEGLI ANALISTI DI MERRIL LYNCH

In particolare, hanno spiegato gli analisti di Merril Lynch, “l’outlook per la supply chain e anche le prospettive più deboli per la crescita del mercato americano della difesa, oltre che i problemi alla produzione dei 787 e le indiscrezioni sulla collaborazione tra la società e Fincantieri ci hanno indotto a rivedere la valutazione sul gruppo”. “Così abbiamo tagliato le previsioni di ebita del 4-7% nel periodo 2022-2023”.

Tra l’altro per Bofa Merrill Lynch anche la parte dell’elicotteristica civile, che già aveva riportato risultati deludenti nel terzo trimestre 2021, non registrerà una ripresa prima del 2023-2024.

NON GRADITA L’IPOTESI DI UNA COLLABORAZIONE TRA LEONARDO E FINCANTIERI (SU OTO MELARA E NON SOLO)

Inoltre, nel report gli esperti americani hanno sottolineato di non gradire le indiscrezioni circolate nell’ultimo periodo su una possibile collaborazione tra Leonardo e Fincantieri. A detta della banca Usa un avvicinamento tra le due società, come pare auspichi il governo, potrebbe complicare le previsioni e il quadro delle aziende.

“Oto Melara è un pezzo della nostra realtà, stiamo lavorando sul nostro portafoglio: faremo le cose ben fatte come ci viene chiesto dai nostri stakeholder, il Governo prima di tutti, ma anche le nostre persone”, aveva ribadito l’ad di Leonardo Alessandro Profumo la scorsa settimana.

IL COMMENTO DI BANCA AKROS

Secondo Reuters, Knds starebbe per avanzare un’offerta vincolante da 650 milioni di euro per le controllate di Leonardo, Oto Melara e Wass, entro la fine dell’anno o l’inizio del 2022.

“Sulla base dei multipli di Bae Systems, stimiamo che Oto Melara e Wass abbiano un valore di circa 560 milioni di euro, pari a 1 volta le vendite e a circa 10 volte l’ebit; l’offerta di Knds implicherebbe, quindi, un premio del 16%”, ha commentato giovedì Banca Akros. “Un deal a 10 volte l’ebit sarebbe, quindi, accrescitivo di valore. Riteniamo la notizia positiva e parzialmente scontata e sul titolo Leonardo confermiamo il rating buy e il target price a 9,25 euro”, ha concluso Banca Akros.

COSA FA FINCANTIERI

Fincantieri ha espresso un interesse per le due controllate di Leonardo, ma non è impegnata in una due diligence formale. Secondo fonti giornalistiche, l’offerta del gruppo di Trieste sarebbe inferiore di 200 milioni rispetto a quella di Knds per Oto Melara e Wass. Come sottolinea Reuters, Fincantieri potrebbe decidere di unire le forze con altri gruppi (John Elkann, presidente di Exor, ha indicato di recente che Iveco Defense,partner di Oto Melara nel consorzio Cio, capofila negli armamenti terrestri, non è interessata ad acquisire una partecipazione nelle due società).

“Sono certo che il governo saprà fare la scelta giusta per salvaguardare il futuro di un asset industriale strategico”, ha dichiarato Giuseppe Bono, numero uno di Fincantieri, in un’intervista rilasciata la scorsa settimana al Messaggero a proposito della cessione di Oto Melara.

E I SINDACATI?

Infine, sulla possibilità della vendita al consorzio franco-tedesco Knds di Oto Melara e Wass protestano i sindacati.

Ieri Fiom e Uilm hanno coordinato lo sciopero in tutto il gruppo Leonardo con la manifestazione nazionale in Piazza Monte Grappa. Ha preso le distanze dallo sciopero generale la Fim Cisl. (Qui l’approfondimento di Start su come e perché i sindacati si dividono sullo sciopero in Leonardo).

“Si parla di vendita di tutta la parte della difesa, con l’ex Oto Melara. Non si capisce se ad un gruppo tedesco o se a Fincantieri, e non si capisce se rimane la progettazione, la testa in Italia” ha dichiarato ieri la segretaria generale della Fiom-Cgil Francesca Re David.

Secondo Fiom e Uilm la cessione da parte di Leonardo di Oto Melara e Wass a un player straniero potrebbe comportare la scissione delle attività terrestri, navali, subacquee e di munizioni delle due divisioni. Una mossa che potrebbe mettere a rischio alcuni dei 1.500 posti di lavoro dei quattro stabilimenti (La Spezia, Brescia, Livorno e Pozzuoli).

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