I colossi statunitensi Pfizer e Moderna hanno riportato perdite nel terzo trimestre per il crollo delle vendite e la svalutazione dei vaccini e dei farmaci anti-Covid, ma tra le case farmaceutiche c’è anche chi invece fa affari d’oro. È il caso di Novo Nordisk, che grazie ai suoi medicinali per il diabete – diventati ormai noti anche per i loro effetti dimagranti – va in controtendenza e registra aumenti nelle vendite.
PFIZER: RICAVI SU MA LA FINE DEL COVID SI FA SENTIRE
Pfizer, che ha annunciato il taglio di molti posti di lavoro e abbassato le stime per il fatturato del 2023, con il ritorno alla normalità ha chiuso il terzo trimestre di quest’anno con una perdita netta di 2,4 miliardi di dollari. Nel dettaglio, ha registrato ricavi trimestrali pari a 13,2 miliardi di dollari, in calo del 42% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Le cause sono da attribuire alla minore domanda sia del suo vaccino anti-Covid che del suo antivirale Paxlovid, per i quali ha segnalato un onere non monetario di 5,6 miliardi di dollari per svalutazioni, di cui 4,7 miliardi di dollari per Paxlovid e 0,9 miliardi di dollari per Comirnaty. Al netto di questi prodotti, i ricavi sono tuttavia cresciuti del 10% a livello operativo.
“Il bilancio dei primi nove mesi del 2023 rimane comunque in attivo – osserva Milano Finanza – con utili netti pari a 5,5 miliardi di dollari, ma perde il 79% rispetto ai 26,4 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno”.
Confermato comunque l’intervallo di guidance sui ricavi per il 2023 compreso tra 58 e 61 miliardi di dollari.
MODERNA: DOPO IL COVID PUNTA SUL VACCINO RSV
Moderna, che non aveva mai commercializzato alcun prodotto prima del suo vaccino anti-Covid, sta ugualmente risentendo della fine della pandemia. Ha infatti riportato ricavi totali per il terzo trimestre del 2023 pari a 1,8 miliardi di dollari, rispetto ai 3,4 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2022.

Anche in questo caso il calo è da imputare alla diminuzione delle vendite del vaccino, che secondo Moderna dovrebbero fargli guadagnare 6 miliardi di dollari nel 2023 – in precedenza aveva stimato fossero tra i 6 e gli 8 – e circa 4 miliardi di dollari nel 2024, anche grazie al lancio del suo vaccino per il virus respiratorio sinciziale (RSV).
La società, infine, prevede di tornare alla crescita organica delle vendite nel 2025 e di raggiungere il pareggio nel 2026.
L’ANNO D’ORO DI NOVO NORDISK
Anno d’oro invece per Novo Nordisk che nei primi nove mesi del 2023 ha registrato vendite in aumento del 29% in corone danesi (DKK) e del 33% a tassi di cambio costanti a 166,4 miliardi di DKK (circa 22,3 miliardi di euro).
La fortuna del laboratorio danese è dovuta soprattutto alle vendite dei suoi prodotti per il trattamento del diabete e dell’obesità, che sono aumentate del 36% in corone danesi a 153,8 miliardi di DKK. Sono, invece, diminuite le vendite di farmaci per la cura di malattie rare a causa di una temporanea riduzione della produzione.

Sulla strada di Novo Nordisk inoltre sembrano non esserci ostacoli dopo che il suo presidente e Ceo, Lars Fruergaard Jorgensen, commentando i risultati ha dichiarato che è stato deciso di “interrompere anticipatamente lo studio FLOW sugli esiti renali in quanto la semaglutide ha dimostrato un beneficio nei soggetti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica”, a cui si aggiunge l’ottimismo legato all’acquisizione dell’ocedurenone, un farmaco per l’ipertensione.