Shein starà pure pensando di quotarsi a Wall Street ma, negli Stati Uniti, gli utenti passano più tempo su Temu che, con i suoi prezzi bassissimi e una strategia pubblicitaria aggressiva, nel giro di un anno ha conquistato Europa e Usa, dove ieri, tra l’altro, è stata anche incoronata da Apple come l’app più scaricata nel 2023.
Una minaccia per il gigante dell’ultra fast fashion che ora è accusato di aver utilizzato “intimidazioni in stile mafioso” sui fornitori che lavoravano anche con Temu.
L’ACCUSA DI TEMU A SHEIN
Ieri, la piattaforma di e-commerce Temu – fondata nel 2022, con sede a Boston e gestita dalla cinese PDD Holdings (proprietaria anche di Pinduoduo), che ha sede in Irlanda – ha intentato una causa in un tribunale del distretto di Columbia contro la rivale Shein per “intimidazioni in stile mafioso”.
“Abbiamo fatto causa a Shein perché di recente le loro azioni si sono intensificate. Hanno iniziato a trattenere illegalmente i fornitori, a chiedere con la forza i loro telefoni, a rubare i nostri account e le nostre password, a carpire i nostri segreti commerciali e, contemporaneamente, a costringere i venditori a lasciare la nostra piattaforma”, ha dichiarato un portavoce di Temu.
Temu sostiene infatti che Shein – nata nel 2008 in Cina, ma con sede a Singapore – abbia abusato della legislazione sulla proprietà intellettuale per impedire a commercianti e fornitori di lavorare con essa, arrivando anche a minacciarli di sanzioni per aver fatto affari con l’azienda concorrente. Shein avrebbe inoltre sottratto a Temu personale chiave per il marketing e la pubblicità.
La maggior parte dei fornitori di entrambe le piattaforme si trova in Cina e il portavoce di Temu ha riferito che le presunte infrazioni riguardavano fornitori cinesi.
LE ALTRE BATTAGLIE LEGALI
Ma questa è solo l’ultima in ordine cronologico delle cause legali presentate da uno dei due e-commerce. Come ricorda Reuters, solo lo scorso ottobre entrambe le aziende hanno ritirato le azioni legali presentate l’una contro l’altra senza fornire una motivazione.
In precedenza, infatti, Shein ha accusato Temu di aver chiesto agli influencer di fare commenti denigratori sul rivenditore di fast fashion e di aver indotto con l’inganno i clienti a scaricare l’app utilizzando account social fasulli. Temu, invece, aveva intentato una causa presso il tribunale federale di Boston, accusando Shein di violare la legge antitrust statunitense nei suoi rapporti con i produttori di abbigliamento.
NE RESTERÀ SOLO UNO?
Temu, osserva la Cnbc, si concentra sulla vendita di prodotti made in China, dalla moda ai prodotti per la casa, a prezzi bassi e si rivolge ai consumatori d’oltreoceano. Allo stesso modo, Shein si affida a produttori a contratto, per lo più in Cina, per progettare, produrre e spedire i suoi prodotti a basso prezzo.
Tuttavia, secondo il documento depositato ieri, “sebbene il modello di business di Temu sia molto diverso dall’approccio di rivendita incentrato sulla moda a cui si affida Shein, sin dal lancio di Temu negli Stati Uniti nel settembre 2022, l’azienda è stata vista da Shein come la sua più grande minaccia”. “Da qui – prosegue – l’obiettivo di una condotta malevola e illegale volta a contrastare il successo di Temu”.
Le due aziende, infatti, cresciute esponenzialmente a causa dell’inflazione e della conseguente ricerca di prezzi stracciati da parte dei consumatori, sono agguerriti concorrenti nel settore degli acquisti online.
UNA MANNA DAL CIELO PER GLI AEREI CARGO
E l’amore dell’Occidente per Shein e Temu dà gas anche alla domanda di aerei cargo che garantiscono una rapida consegna degli acquisti provenienti dalla Cina, facendo lievitare le tariffe del trasporto aereo e creando una forte concorrenza tra le aziende di logistica che effettuano spedizioni dall’Asia.
Secondo i dirigenti del settore, alcune piattaforme di e-commerce sono state disposte a pagare quasi il doppio di quanto viene addebitato ai clienti del trasporto merci generale pur di rispettare i tempi di consegna, scrive il Financial Times.
A risentire del boom di richieste di aerei da trasporto sono state anche le tariffe per i carichi via mare che, al contrario, sono crollate. Infatti, per la società di consulenza marittima Drewry, i prezzi globali per container da 40 piedi sono scesi del 35% tra il dicembre dello scorso anno e la fine del mese scorso.
I NUMERI DEL TRASPORTO AEREO E QUALCHE PREOCCUPAZIONE
Inoltre, stando ai dati riportati dal FT, nella prima metà di quest’anno la Cina ha spedito merci di e-commerce per un valore di 155 miliardi di dollari, pari a circa il 5,5% del commercio totale di merci e i dati sul trasporto aereo TAC Index evidenziano che l’e-commerce probabilmente rappresenta circa il 40-50% del volume di merci sulla maggior parte delle rotte, e in alcuni casi addirittura il 70%.
Basti pensare che ci sono compagnie di aerei cargo che effettuano anche sei voli a settimana tra Shenzhen e Parigi e il servizio logistico Cainiao di Alibaba ha dichiarato di aver operato o stretto accordi con altre società per operare in media 170 voli charter a settimana.
Tuttavia, le difficili relazioni commerciali tra Washington e Pechino non fanno stare tutti sereni e c’è chi teme nuove restrizioni Usa che, inevitabilmente, sconvolgerebbero anche il settore della logistica.