Volete la Flat tax?, e allora dobbiamo anche valutare se far scattare o meno anche un piccolo aumento dell’Iva.
E’ quello che in sostanza ha detto, secondo le ricostruzioni di Start Magazine, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel corso dell’approvazione del Def ieri in consiglio dei ministri nella parte in cui si accenna alla Flat tax (qui l’approfondimento di Start).
Ipotesi scartate e smentite oggi con forza dai due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che escludono di ricorrere a un incremento delle aliquote Iva per finanziare l’imposta piatta sulle imposte.
E’ entrato più nei dettagli il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Le risorse per evitare che scattino le clausole di salvaguardia sull’Iva ”le troveremo dalla spending review e dalle tax expenditures”, ha detto il premier rispondendo ai cronisti a margine della cerimonia della festa della Polizia al Pincio a chi gli domandava perché ieri, dal consiglio dei ministri, sia uscito un Def così deludente, ”Perché deludende? – risponde – Se posso esprimere un opinione personale è uno strumento che in questo momento dell’anno è anche prematuro fare… però siamo costretti a farlo”.
Più sibillino il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, grande esperto di finanza pubblica (in passato è stato anche presidente della commissione Finanze): “Se la Flat tax si farà con l’aumento dell’Iva? Questo si vedrà nella legge di bilancio, adesso non si può ancora dire”, ha affermato l’esponente del Carroccio.
Ma anche solo nei primi numeri del Def c’è chi scorge un aumento dell’Iva. Ha scritto Fabrizio Ravoni, giornalista esperto di finanza pubblica, per anni nella redazione romana del quotidiano Il Giornale: “Per arrivare alla stima di un indebitamento all’ 1,8 ( oggi diventato 2,1%), il governo aveva approvato l’aumento delle aliquote Iva. Il deficit, infatti, si fermava all’1,8% proprio perché il prossimo anno sarebbe entrato un gettito aggiuntivo di 23,1 miliardi e di 28,7 miliardi nel 2021. Se il livello di deficit passa dall’1,8 al 2,1% (+ 0,3) è evidente che scatta l’aumento dell’Iva; non foss’altro perché da sola vale 1,3/ 1,4 punti di pil”..