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La fine della pandemia Covid fa piagnucolare i conti di Diasorin

Diasorin

La multinazionale italiana Diasorin ha lanciato un nuovo test che distingue i virus dell’influenza di tipo A e B e del Sars-CoV-2 in poco più di un’ora, ma il calo delle vendite dei test sierologici e molecolari dopo la fase acuta della pandemia Covid si fa sentire. Tutti i dettagli

 

Nonostante la scorsa settimana la Food and Drug Administration (Fda) abbia autorizzato il suo innovativo test che distingue i virus dell’influenza di tipo A e B e del Sars-CoV-2, il virus del Covid, società italiana attiva nella diagnostica Diasorin sta risentendo la fine della pandemia.

Ecco cosa dicono i suoi conti.

PERCHÉ LA FINE DEL COVID FRENA DIASORIN

Sebbene DiaSorin, la multinazionale guidata dall’amministratore delegato Carlo Rosa, abbia chiuso il 2022 con ricavi pari a 1.361 milioni di euro, in aumento del 10% (+2,4% a tassi di cambio costanti) rispetto a quanto registrato nell’esercizio 2021, la variazione – scrive Teleborsa – “è conseguenza del positivo andamento dei business di immunodiagnostica, diagnostica molecolare e dell’inclusione di Luminex nel perimetro di consolidamento”.

Le vendite dei test sierologici e molecolari per il Covid, pari a 244 milioni, sono infatti diminuite del 35,5% (-40,1% a tassi di cambio costanti).

Rispetto agli esercizi precedenti, aggiunge Il Sole24Ore, Diasorin ha visto ridursi anche i margini e prevede un ulteriore rallentamento per l’esercizio in corso.

I CONTI DI DIASORIN

Nel 2022, ricorda il quotidiano economico, la società “ha riportato un utile netto rettificato di 319 milioni (-10,7%) e una flessione dell’Ebitda rettificato del 5,3% (per 514 milioni), a fronte di ricavi di 1,36 miliardi (in crescita del 10%, ma solo del 2,4% a cambi costanti)”.

La riduzione della marginalità (circa 38% il rapporto ebitda/ricavi a fronte del 44% di un anno fa), come ha confermato Diasorin, “è conseguenza dei minori ricavi Covid che nel 2021 avevano generato un’importante leva operativa”.

Inoltre, alla fine dell’anno scorso, “l’indebitamento finanziario netto consolidato – precisa Teleborsa – è stato pari a -907 milioni di euro (-986 milioni al 31 dicembre 2021). La variazione rispetto allo scorso anno, pari a +79 milioni di euro, è il risultato di una forte generazione di cassa operativa. La società segnala, inoltre, il pagamento di dividendi per 57 milioni (55 milioni nel 2021) e l’acquisto netto di azioni proprie per 160 milioni (9 milioni nel 2021)”.

LO SLANCIO POSITIVO DATO DA LUMINEX

La diminuzione conseguente ai minori ricavi generati dalla vendita dei test sierologici e molecolari per il Covid è stata parzialmente compensata da Luminex, biotech americana acquisita nel 2021 per 1,8 miliardi di dollari e specializzata in sviluppo, produzione e commercializzazione di tecnologie proprietarie e prodotti per esami biologici con varie applicazioni nei settori della diagnostica e della life science.

I suoi ricavi nel 2022 sono stati pari a 386 milioni di dollari. Luminex, inoltre, aggiunge Il Sole, ha contribuito a far aumentare il free cash flow di 15 milioni rispetto all’anno precedente a 316 milioni.

LE PREVISIONI

Secondo il quotidiano economico, nonostante Diasorin avesse già annunciato il ridimensionamento e la progressiva sostituzione delle linee di ricavo nel piano industriale di circa un anno fa, il mercato non ha reagito bene e ieri il titolo è “sceso sotto la soglia dei 100 euro, a un valore dimezzato rispetto ai picchi raggiunti durante la stagione Covid”.

“Le ragioni del ribasso – spiega Il Sole – sono da cercare, secondo gli operatori, soprattutto nella guidance per l’anno in corso. Per il 2023 il management stima una contrazione dei ricavi totali di circa il 14% a cambi costanti, derivanti da un calo dell’11% dei ricavi a parità di perimetro. La stima tiene conto di una previsione di crescita del 4-6% dei ricavi al netto del business legato al Covid e al molecolare respiratorio (i ricavi Covid sono previsti intorno a 60 milioni, in contrazione del 75% sul 2022, e quelli del business molecolare respiratorio in discesa del 20% circa). Il rapporto ebitda margin/ricavi è invece stimato scendere ulteriormente, fino al 34% circa”.

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