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Come andrà Ita Airways nel 2024? Analisi e previsioni

Il 2024 per Ita Airways sarà l’anno più difficile dalla sua nascita (specie se Bruxelles non darà il via libera a Lufthansa). Ecco perché. Fatti, numeri e approfondimenti degli esperti

Dopo i trionfalistici annunci dei dati economici relativi al 2023, Ita Airways si appresta ad affrontare l’anno più difficile dalla sua nascita, quello che la dovrebbe portare nelle braccia di Lufthansa dopo che la Commissione Europea avrà dato il via libera all’operazione di acquisizione del 41% del capitale azionario della compagnia di bandiera.

La BIT, fiera del turismo, che si svolge ogni anno a Milano è stata anche l’occasione per ITA per evidenziare alcuni dati del 2024, ossia un aumento del numero delle destinazioni e dei voli di lungo raggio nonché un importante aumento del fatturato che il management del vettore, stima dovrebbe arrivare a circa 3 miliardi di euro a fine 2024.

COME SARÀ IL 2024 PER ITA

Dopo che Start Magazine a dicembre 2023 aveva diffuso in anteprima i dati definitivi relativi al conto economico di ITA, sempre del 2023 (dati che poi si sono rivelati essere molti vicini a quelli dichiarati dall’azienda), abbiamo chiesto nuovamente ad alcuni esperti del settore di elaborare delle simulazioni economiche per capire come potrebbe essere questo 2024 per ITA, e i dati sono molto interessanti.

Dall’analisi degli esperti emerge che ITA nel 2024 dovrebbe fatturare circa 2,92 mld di euro a fronte di 16,9 milioni di passeggeri trasportati.

Sul lungo raggio (Intercontinentale + Medio Oriente) ITA dovrebbe avere una capacità complessiva di posti offerti di oltre 2,5 milioni di posti e dovrebbe trasportare almeno 2 milioni di passeggeri. Rispetto all’anno precedente l’offerta di posti sulle rotte di lungo raggio quindi dovrebbe aumentare del 27% e non del 40% come invece indicato dal management della compagnia in una recente nota stampa.

Il corto e medio raggio non si scosterà di molto rispetto all’anno precedente e l’offerta complessiva di posti su tutto il network di ITA dovrebbe sfiorare i 21 milioni di passeggeri rispetto ai 19,7 dell’anno precedente, circa il 6% in più rispetto al 2023. ITA inoltre dovrebbe poter trasportare complessivamente nel 2024 circa 17 milioni di passeggeri ma a condizione di raggiungere l’82% di indice di load factor medio. E se nel complesso i dati sembrano essere abbastanza positivi la domanda più importante è: quanto dovrà spendere ITA per raggiungere questi risultati?

LE NOTE DOLENTI SUL PAREGGIO DI BILANCIO

Ed è qui che arrivano le note dolenti. ITA secondo gli analisti non riuscirà a raggiungere un pareggio di bilancio neanche nel 2024, l’analisi infatti fa emergere che con molta probabilità ITA non riuscirà nel suo intendo di pareggiare i conti.

Gli analisti però fanno anche ulteriori approfondimenti ed evidenziano una forte criticità sia sul network e sia sui costi, ancora troppo elevati. Sui costi però gli analisti avvertono: non è che siano elevati per ITA, il costo di per sé è nel range di mercato è ITA purtroppo ad essere troppo piccola e quindi non riesce a produrre abbastanza fatturato da compensare i costi fissi.

IL SOTTOUTILIZZO DEGLI AEREI

L’altra criticità riguarda l’utilizzo degli aeromobili. Attualmente la flotta di ITA sembrerebbe essere sotto utilizzata. Se si considerano gli aerei di lungo raggio e facciamo un raffronto con quelli di altre compagnie aeree, come ad esempio Lufthansa, gli analisti osservano che gli Airbus A350 del gruppo tedesco hanno una media giornaliera di utilizzo 14.8 ore di volato/giorno per singolo aeroplano. La flotta di lungo raggio di ITA invece tra Airbus A330 e A350 ha una media di utilizzo di 12.5 ore di volato/giorno per ogni singolo aeroplano.

Tradotto in soldi ITA non riesce a monetizzare a pieno dalla sua flotta. Il mancato introito per le ore perse, quantificate in circa 40 mila ore l’anno, si traducono in poco più 450 milioni di euro che ITA da questa disfunzione operativa non riesce a monetizzare. E che ITA abbia delle difficoltà nel settore delle operazioni volo era noto da tempo. Basti pensare che la programmazione dei voli per febbraio 2024 conto poco più di 5.500 ore complessive di volato. Questo dato risulta essere così basso dato che ITA ha deciso di sospendere fino a marzo le destinazioni di San Francisco, Los Angeles, Boston e Washington. Sulle interruzioni delle rotte verso gli USA gli esperti non ne comprendono a pieno le motivazioni. Sono rotte che potrebbero tranquillamente generare guadagni in tutto l’anno, inoltre aprire e chiudere destinazioni comporta sia una spesa in termini di cassa ma anche in termini di perdita fisiologica di passeggeri.

Anche il mese di marzo non è dei più floridi, infatti analizzando le ore di volo programmate sul lungo raggio che ammontano a quasi 8600 (che per l’appunto si tramutano in un utilizzo macchina di 12,5 ore volo/giorno) si percepisce un sottoutilizzo della capacità della flotta. Ma desta anche un certo interesse, o forse sarebbe meglio dire una certa preoccupazione, l’anomalia degli equipaggi che operano le rotte di Malè e di Martiniqua originate da Roma Fiumicino e che restano a riposo nelle rispettive isole per 7 giorni (11 persone di equipaggio a spese della compagnia) prima di poter fare rientro alla base in quanto i voli sono a cadenza settimanale.

Secondo gli esperti basterebbe fare un accordo di trasporto per il personale fuori servizio, ad esempio con la compagnia aerea Emirates che opera sulla destinazione Malè-Dubai-Roma, per far rientrare il personale in base già entro le 48 ore e renderlo disponibile per altri voli, senza contare il risparmio in termini di costi di vitto e alloggio che tutto ciò comporterebbe.

Gli esperti inoltre hanno anche voluto analizzare l’impatto sul mancato ingresso di Lufthansa nell’azionariato di ITA. I dati mostrano che se Lufthansa avesse preso in mano ITA già dal 1° gennaio del 2024 le performance sarebbero migliorate già da marzo/aprile dello stesso anno, con un miglioramento in tutti i reparti a cominciare dal network. Con un load factor dell’82 % medio, il fatturato sarebbe migliorativo di circa 270 milioni di euro, mentre grazie all’ottimizzazione del network, ITA riuscirebbe a recuperare cassa azzerando praticamente le perdite.

IL PARERE DI CRISTIANO SPAZZALI

Start Magazine ha chiesto a Cristiano Spazzali, manager ed esperto del settore aeronautico che segue da tempo il dossier Ita, di commentare questi dati: “Non mi sorprendo del fatto che ITA anche quest’anno perderà soldi – sottolinea Spazzali –  Come avevo già dichiarato in altre occasioni, ITA è nata piccola, troppo piccola per poter sopravvivere da sola e solo un partner forte come Lufthansa, che ha un sistema di gestione ormai consolidato, può correggere in brevissimo tempo quelle disfunzioni operative che stanno generando le perdite di cui ITA oggi soffre in termini di economicità. Chi dice che ITA può stare in piedi anche da sola, non credo abbia compreso a pieno quali siano le dinamiche complesse di una compagnia aerea come è ITA”.

Spazzali ha poi affrontato anche la questione riguardo l’alleanza di Sky Team: “La vera sfida per ITA nel 2024 sarà quella di riuscire ad arrivare alla fine dell’anno dovendo affrontare sia gli investimenti di flotta, che indeboliranno la cassa già di per sé risicata, e sia la mancanza dei voli di ritorno dagli USA che normalmente erano effettuati in code share con i partner dell’alleanza Sky Team e che garantivano un certo flusso di traffico originato soprattutto dagli States e che si traducono in una erosione di passeggeri e quindi di denaro sui voli di lungo raggio. Sono numeri che nel bilancio finale purtroppo per ITA peseranno non poco”.

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